Disponibile su Netflix la prima stagione di Love & Anarchy, serie tv svedese
Uscita lo scorso 4 novembre sulla piattaforma streaming Netflix, Love & Anarchy è la serie tv svedese creata da Lisa Langseth e diretta insieme ad Alex Haribi. Composta da otto episodi della durata di 30 minuti circa – il binge watching è d’obbligo – si è rivelata una ventata di freschezza all’interno del catalogo.
La trama
Stoccolma, 2019. Sofie Rydman (Ida Engvoll) è un’ambiziosa consulente aziendale. Madre di due figli e moglie frustrata di un regista pubblicitario che da tempo la trascura, spingendola a soventi pratiche autoerotiche. La sua vita monotona ed estremamente ordinaria inizia però a sgretolarsi quando viene assunta dalla casa editrice Lund&Lagerstedt, per rimodernarla sul piano digitale e social. Una sera, rimasta sola in ufficio, si abbandona alla masturbazione davanti al computer venendo sorpresa dall’affascinante e giovane informatico, Max Järvi (Björn Mosten). Superata la paura che questi voglia ricattarla, la donna inizia con lui un inaspettato ed audace flirt. Entrambi si sfidano a fare cose che contraddicono le norme sociali stabilite. Tali giochi, così come i sentimenti dei due, si fanno via, via più seri. Man mano che le sfide, e le conseguenze che ne derivano, diventano più grandi e incontrollabili.
Max e Sofie
L’idea del gioco, delle sfide che coinvolgono i due protagonisti, ricorda alla lontana quello di Julien e Sophie (notare il nome), i due protagonisti del film Amami se hai coraggio. Un divertente passatempo si trasforma in una vera e propria perversione, e sfocia in atti eroici ed autocompiacimento. È un rincorrersi che sembra una continua sfida a resistere alla rispettiva attrazione; più Max e Sofie resistono al fascino dell’altro e più sono affascinanti, dando vita a un parossismo che terrà lo spettatore incollato allo schermo.
In Sofie è viva più che mai la ragazza ribelle di tempi passati, la stessa protagonista del libro a cui si era dedicata a vent’anni, quando aspirava a diventare scrittrice. Adesso, schiacciata da un marito sempre pronto a denigrarla, sminuirla e sbeffeggiarla di fronte agli amici, senza prenderla mai sul serio, ecco che emerge Sofie creatura palpitante, piena di desideri, vogliosa di divertirsi, coraggiosa nel rompere gli schemi e abbandonarsi in balìa del caos per ritrovare se stessa. E dall’altra parte, lì ad aspettarla, a soddisfarla, c’è Max, giovane in cerca di niente eppure di tutto, che trova in Sofie l’amore materno che non ha mai ricevuto. Due anime perse che si ricongiungono seguendo l’istinto, senza farsi intimorire dai costrutti sociali.
La narrazione
Love & Anarchy, benché abbia come tematica centrale il logorio della vita di coppia, riesce ad avere successo grazie al modo che ha di raccontarla. Tra rischio e seduzione, la narrazione è incalzante e si fa sempre più avvincente man mano che si prosegue con gli episodi. Inutile negarlo, il pericolo, come concetto generale, conferisce sempre quella componente in più di fascino ad una storia.
Inoltre, nonostante sia vero che la storyline principale si concentri maggiormente sui due protagonisti, una menzione speciale va ai personaggi comprimari, che in questa prima stagione non restano meramente sullo sfondo, ma sono ben caratterizzati e la loro presenza è necessaria in funzione di conferire più completezza alla narrazione. Qui, si fa riferimento in particolare ai colleghi di Max e Sofie, e al padre di Sofie, vera icona nella lotta contro il capitalismo e i poteri forti della società.
Ho trovato struggente e profondamente carico di realismo, il rapporto tra lui e la figlia; tra scontri e incomprensioni, sanno comunque di poter sempre contare l’uno sull’altra. Con l’umiltà di fare rispettivamente un passo indietro nel momento dell’errore, ricordandosi di mettere l’amore al primo posto. Un rapporto, il loro, che sistematicamente si riflette anche nel modo che ha Sofie di educare i propri figli, soprattutto la figlia adolescente, che si trova nel bel mezzo di mille turbamenti emotivi.
Una madre autorevole che non fugge dal suo ruolo genitoriale, non lo rinnega, e che non si colpevolizza per aver messo su famiglia troppo presto. Quello da cui fugge Sofie, è un uomo che non è più in grado di darle amore, in senso erotico e sentimentale; lei che invece avrebbe – a quasi quarant’anni – ancora voglia di spensieratezza, del fuoco dei vent’anni. Non è in cerca di una giovinezza perduta, bensì non vuole dirle addio.
Love & Anarchy, tra riflessioni e ironia
Infine, Love & Anarchy si fa apprezzare anche per il modo di fare ironia sul mondo dell’editoria, ora più che mai in crisi di identità, in una società sempre più digitale e poco attenta alla qualità, che spreme gli autori solo in vista di facili guadagni o con la voglia di gettare scandalo per colpire nel segno. Brillante anche il non troppo sottile sarcasmo sulle piattaforme streaming, che stanno diventando i nuovi capitalisti del mondo. Chapeau all’autoironia, Netflix.
Vediamo così youtuber che scrivono libri, socialmente impegnati ma così inutili, con la bocca piena di retorica ma con fini prettamente utilitaristici, dove la legge del mercato impone di dover parlare di temi cari al mondo solo per avere una speranza di successo e poter pagare le bollette. Anche se di nascosto – invece di acquistare prodotti Bio – cedono alla tentazione di comprarsi quel bellissimo paio di scarpe made in India.
Concludendo, possiamo ben dire che Love & Anarchy è una sorpresa quanto mai gradita nel catalogo di Netflix. Col suo ritmo incalzante e coinvolgente, saprà conquistarvi come non mai, risvegliando e incoraggiando i vostri spiriti ribelli, che speriamo tutti non siano sopiti come quelli di Sofie.
Love & Anarchy
Conclusioni
Un divertente passatempo si trasforma in una vera e propria perversione, che sfocia in atti eroici ed autocompiacimento. Un rincorrersi che sembra una continua sfida a resistere alla rispettiva attrazione; più Max e Sofie resistono al fascino dell’altro e più sono affascinanti, dando vita a un parossismo che terrà lo spettatore incollato allo schermo.
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