Ormai manca molto poco al ritorno di Stranger Things 3, e mentre i fan di tutto il mondo restano in trepidante attesa, in rete continuano a spuntare dettagli e piccoli indizi relativi a questo terzo arco narrativo sempre più vicino.
In seguito all’uscita del trailer e tramite le parole degli attori stessi, abbiamo cominciato a farci un’idea sulle strade che la serie imboccherà, eppure le domande restano molteplici.
In relazione all’uscita della terza stagione di Stranger Things, parecchie sono le sorprese dedicate ai fan di tutto il mondo, una di esse deriva proprio da un progetto della Nike che sta lavorando alla creazione di una serie di abiti che ricalcano il periodo storico della serie tv.
Oltre a tutto ciò, come riportato da ComicBook, è stata recentemente pubblicata una nuova sinossi della serie, tramite un comunicato stampa ufficiale.
“È il 1985 a Hawkins, nell’Indiana, e l’estate è più calda che mai. La scuola è finita, c’è un centro commerciale nuovo di zecca in città, e il gruppo di Hawkins è all’apice dell’età adulta. Il romanticismo sboccia e complica le dinamiche di gruppo, e dovranno capire come crescere senza andare in pezzi. Nel frattempo, il pericolo incombe. Quando la città è minacciata da nemici vecchi e nuovi, Eleven e le sue amiche si ricordano che il male non finisce mai, si evolve. Ora dovranno unirsi per sopravvivere e ricordare che l’amicizia è sempre più forte della paura”.
Nel corso degli anni Stranger Things ha sperimentato con il suo stile, proprio in relazione all’estetica generale di questa terza stagione ha recentemente parlato David Harbour, nel corso di un’intervista con Collider:
“È più grande, e più spielbergiano, ho sentito che la prima stagione era molto Stephen King, la seconda stagione era molto spielberg, diventiamo sempre più spielbergiani nella nostra estetica,”
“Ha molto colore quest’anno, entriamo davvero negli anni ’80 in più, è nell’85, Hopper ha un look completamente nuovo, ha i baffi[…]”
Successivamente l’attore ha parlato dell’amore a pervadere Stranger Things, rivelando che il suo approccio alla serie è sempre molto emotivo, dato che comprende la cura che vi è dietro.
Fonte: ComicBook.