Serie TV

Stranger Things: i fratelli Duffer sono in tribunale per una causa di plagio che non vuole sbrogliarsi

Stranger Things è senza dubbio una delle serie tv più seguite ed attese di quest’anno. Molto si è parlato in questi giorni della terza stagione in arrivo in estate, e la curiosità dei fan ha raggiunto picchi inauditi. Mentre l’eccitazione generale muove gli sguardi al futuro, un impasse dal passato sembrerebbe frenare gli attuali ardori…

Una delle caratteristiche più affascinanti di Stranger Things risiede nei dettagli che amplificano la credibilità narrativa del suo mondo, come il romanzo dedicato al passato di Jim Hopper, o i fumetti sulla storia nel sottosopra di Will, ad esempio. Andando oltre la costruzione generale, però, in questi giorni si è tornato a parlare di una questione legata alla creazione della serie stessa.

Tempo fa il regista e sceneggiatore Charlie Kessler accusò i fratelli Duffer di plagio, di avergli rubato l’idea per poi costruirci sopra la serie tv che tutti noi conosciamo. Tutto ciò, a suo avviso, avvenne intorno al 2012, anno in cui mostrò il suo cortometraggio dal nome Mantauk, con l’idea di trasporlo, nel futuro, come film. Kessler ha poi argomentato il tutto rivelando di avergli raccontato la sua visione, durante Tribeca Film Festival, con delle idee ben chiare: la scomparsa di un bambino, una ragazza con dei poteri, ecc.ecc.

Tutto questo ha condotto i creatori di Stranger Things in tribunale, e sembra che la questione non sia minimamente risolta.

Queste sono state le parole rilasciate dal giudice Stern in merito:

“Questioni attendibili di fatto restano da determinare riguardo a ciò che il querelante ha detto, cosa intendeva comunicare con la sua conversazione e come gli imputati hanno risposto prima che si possa concludere definitivamente, indipendentemente dalla costituzione di un contratto implicito di fatto”

“I convenuti sostengono che la loro creazione è stata indipendente e avvenuta prima della presunta rivelazione da parte del querelante della sua idea a loro”

“Ognuno di loro presenta dichiarazioni che fanno affidamento e sostengono la credibilità delle rispettive testimonianze. Tuttavia, ci sono poche prove indipendenti di verifica sull’originalità della loro idea. “

Successivamente il giudice ha continuato, parlando dei creatori di Stranger Things:

“Senza una prova così ammissibile, ci viene lasciato un problema di determinazione della credibilità che deve essere deciso dal più forte dei fatti”.

Fonte: FoxNews.

Nicholas Massa

Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo. Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.

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Nicholas Massa

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