La terza stagione di The Handmaid’s Tale continua il suo percorso senza incertezze e con solide aspettative.
Nell’attesa di scoprire nuovi dettagli sul romanzo sequel di Margaret Atwood, The Handmaid’s Tale continua il suo glorioso percorso sul network Hulu. Dopo un ottimo avvio di terza stagione, lo show regala un altro episodio di altissimo livello. Non si tratta più di una semplice e isolata ribellione. La miccia accesa da June ha sconvolto piani e gerarchie. Si tratta di una vera rivoluzione ben radicata ad ogni livello sociale. Nonostante piccoli gesti e aiuti, tuttavia, è sempre più difficile capire fino a dove può spingersi una valida alleanza…
June non risponde più al nome di Difred. Come consuetudine nell’universo di Gilead, la ragazza trasferendosi nella casa del comandante Lawrence ha preso il suo nome divenendo Dijoseph. Questa volta, tuttavia, sarà diversa. Il comandante ha dimostrato di poter essere un alleato nella ribellione. Le dinamiche di casa Lawrence, però, coinvolgono anche le Martha, da sempre difficili da interpretare. Nel frattempo, però, anche il mondo oltre i confini di Gilead inizia a muoversi. Chicago non è più così saldamente sotto controllo. I rifugiati che hanno trovato accoglienza in Canada, infine, devono fare i conti con una nuova vita e un passato che difficilmente li abbandonerà.
Nella preparazione di una grande rivoluzione, la cautela deve cercare di contenere la violenza dell’istinto. L’apparenza inganna e gli alleati non sono sempre così chiari e trasparenti. Come si orienterà June nel labirinto di segreti e intenzioni di The Handmaid’s Tale?
Gli ingranaggi di una rivoluzione
E’ interessante come The Handmaid’s Tale, stagione dopo stagione, riesca a dare spazio a più personaggi. June rimane sempre al centro della scena ma intorno a lei ruotano e si sviluppano personalità degne di note, sempre estremamente interessanti. Dopo aver apprezzato la crescita di Serena Joy, in questo episodio si può finalmente conoscere il comandante Lawrence. Il personaggio interpretato da Bradley Whitford splende in tutta la sua complessità. In passato ha aiutato June e i suoi piani ma in questa puntata rivela più aspetti della sua personalità. Non si tratta di un alleato semplice da gestire. Gli imprevisti e le nuove interazioni tra June e le Martha di casa, infatti, sembrano svelarne un lato meno affidabile.
I segreti, fortunatamente, giocano ancora un ruolo cruciale per il mondo di The Handmaid’s Tale. La silenziosa e ambigua alleanza di June con il nuovo comandante è un segreto condiviso con entrambi i coniugi Lawrence che, senza dubbio, saranno giocatori importanti nelle prossime mosse dello show. Degno di nota anche il rapporto di June con le Martha e con la sua nuova compagna di passeggiate. Il sistema di Gilead vorrebbe un confine netto e nitido tra oppressi e oppressori. Tuttavia, con il lento sgretolamento dell’utopia totalitaria segnata dalla prossima perdita di Chicago, le sfumature prendono il sopravvento. Le pedine di Gilead non sono più così definite e gli schieramenti iniziano a confondersi.
The Handmaid’s Tale gioca alla perfezione con questa voluta sensazione di disorientamento e confusione. Questo clima viene ben rappresentato anche dalle vicende che vedono Emily oltre il confine. La normalità non sembra più così normale e anche qui gli alleati faticano ad interagire.
The Handmaid’s Tale si prepara alla rivoluzione
Lentamente ogni dettaglio si sta definendo. Ancora è difficile comprendere come i Waterford – di cui si è sentita la mancanza – possano rientrare in gioco. Le prossime puntate dovranno trovare la giusta strategia.
The Handmaid's Tale 3x02: Mary and Martha
7Reviewer
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Pro
Il personaggio del comandante Whitford è estremamente affascinante nella sua complessità.
Lo sguardo ai confini e oltre Gilead rivela accuratamente dettagli interessanti.
Contro
Si sente un po' la mancanza di Serena Joy.
Conclusioni
Un'altro validissimo episodio che si insinua tra le pieghe di Gilead con strane dinamiche di solidarietà.