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The Handmaid's Tale 3 - Cover The Handmaid's Tale 3 - Cover

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The Handmaid’s Tale: qual è il futuro di Gilead?

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La terza stagione di The Handmaid’s Tale si concentra molto sui piccoli dettagli e sui riti infranti di Gilead ma che destino l’attende?

La quarta puntata della terza stagione ha evidenziato come i più antichi meccanismi che regolano Gilead sembrano perdere solidità. Cerimonie segnate da fuori programma, scambi di frasi di rito che non seguono i dettami: il regime totalitario sembra sgretolarsi proprio dal suo interno. L’ultima puntata dello show, tuttavia, ha mostrato come i più alti rappresentanti di Gilead cerchino ancora di avviare negoziati con i paesi esteri. Cosa potrebbe succedere, tuttavia? Questo regime davvero collasserà oppure riuscirà a sopravvivere anche alle più accese rivoluzioni?

Le origini e le fondamenta di Gilead

Il libro di Margaret Atwood e lo show omonimo hanno presentato l’immaginaria Gilead al grande pubblico come una teocrazia totalitaria. L’avvento del regime ha avuto luogo dopo una sanguinosa guerra civile interna agli Stati Uniti. I sostenitori di Gilead hanno avuto la meglio occupando così il territorio a stelle e strisce. Il regime immaginato da The Handmaid’s Tale si caratterizza per la sua rigida divisione in classi sociali. Al potere ci sono i Comandanti che, insieme alle eleganti mogli, sono riconoscibili per il colore blu. Le faccende domestiche sono compito delle cosiddette Martha che vestono grigio/verde. La classe sociale più iconica è tuttavia quella delle Ancelle, donne fertili vestite di rosso che, affidate ad ogni famiglia dei Comandanti, sono costrette a sottoporsi a stupri rituali con il compito di garantire nuove generazioni a Gilead.

The Handmaid's Tale - Gilead

Foto: Hulu

I riti e le nette divisioni hanno contribuito alla paradossale solidità di questo regime. Le crepe intraviste in The Handmaid’s Tale, tuttavia, sembrano suggerire che qualcosa sta iniziando a crollare all’interno del sistema stesso. Lo show Hulu ha, però, insegnato che riuscire a spezzare le catene non basta. Ogni volta che qualcuno è riuscito a liberarsi o a compiere gesti importanti, il sistema non è cambiato. Ogni dettaglio è tornato al suo posto come se niente fosse successo in un eterno dejà-vu. Occorre allora provare a pensare sul lungo periodo. Se la fine di Gilead fosse segnata dai suoi stessi ideali e dalla sua struttura gerarchica? Questa domanda pone interessanti argomenti su cui riflettere.

The Handmaid’s Tale e un destino non così banale

La serie The Handmaid’s Tale ha insegnato, spesso con grande cinismo, che la scelta più semplice e scontata non è mai quella giusta. La prospettiva che la fine di Gilead sia collegata ad un collasso del sistema, allora, non è così improbabile. Analizzando i fatti di The Handmaid’s Tale, infatti, le prove sono decisamente concrete. Sia nel libro esplicitamente che nello show in modo più silenzioso, si lascia intendere che la causa delle ribellioni a Gilead sia legata alla memoria di una vita prima dell’avvento del regime. Il ricordo di una quotidianità basata sulla libertà non è così lontano ed è incarnato proprio dalla prospettiva del Canada. Le Ancelle sono spesso ribelli, criminali che, dopo essersi opposte al sistema di Gilead, sono state piegate. Cosa rimarrà, tuttavia, di loro dopo una generazione?

La risposta più semplice è che verranno sostituite da una nuova generazione di Ancelle volontarie che in tale ruolo riconoscono un onore non un’oppressione. Lo status di inferiorità, l’idea associata al ruolo di Ancella come di una punizione per qualche colpa, tuttavia, persisterà nella società di Gilead. Non basteranno nemmeno i più complessi indottrinamenti. La crisi della fertilità, inoltre, non si risolverà facilmente. Difficile contare, quindi, sulla garanzia che le nuove nate potranno sostituire le vecchie Ancelle, soprattutto se si considera la differenza di status in partenza.

L’ultimo ma non meno importante dettaglio riguarda l’origine di Gilead. Si tratta sempre di un governo di stampo reazionario basato su paura e disperazione. I segni di instabilità sono già evidenti in questa prima generazione. Come potrà resistere il sistema quando paure e timori verranno a mancare? Certamente la prospettiva più attraente di uno stato come il Canada prenderà il sopravvento e Gilead dovrà arrendersi. Uno scontro armato sembra inevitabile ma non per questo cruciale. Il regime descritto da The Handmaid’s Tale ha già nel suo DNA il suo crollo nell’arco di poco tempo. Il nuovo romanzo di Margaret Atwood, tuttavia, potrebbe cambiare le regole del gioco. Meglio ricordare che in The Handmaid’s Tale niente è scontato!

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