Il tredicesimo episodio di The Walking Dead 10 ci ha sicuramente colpito tutti nel profondo, mettendo in scena un addio che ha richiami ai primordi della serie, imbastendo un importante saluto ad un personaggio iconico. E’ fondamentale, però, non dimenticare quanto precedentemente accaduto, in una storia che continua a procedere e procedere…
In seguito alla morte di Alpha, per mano di Negan, e alla scoperta di un accordo fra questo e Carol, la community degli appassionati è completamente uscita di testa, riscoprendo un personaggio parecchio apprezzato anche durante il suo esordio. La nuova puntata riparte proprio da quegli istanti, mettendo in luce quanto avvenuto in precedenza, contestualizzandolo, e procedendo in avanti.
Il patto fra Negan e Carol si è originato, dunque, nel corso della prigionia di questo, una prigionia che senza dubbio lo ha scosso dentro, portandolo ad agognare qualcosa di più, portandolo a scegliere questa segreta alleanza.
Norman Reedus as Daryl Dixon, Jeffrey Dean Morgan as Negan – The Walking Dead _ Season 10, Episode 14 – Photo Credit: Jackson Lee Davis/AMC
La vendetta di Carol è finalmente compiuta, questa vendetta che nel corso di tutto The Walking Dead 10 l’ha segnata nel profondo, conducendola in un baratro dal quale è difficile far ritorno. Adesso che stringe finalmente la testa di Alpha fra le sue mani, però, il patto con Negan passa improvvisamente in secondo piano, in favore dell’ennesima, curiosa, introspezione al personaggio, che sceglie, in seguito a quella che potremmo considerare una vittoria personale, di isolarsi.
Sarà proprio questo isolamento uno dei momenti più curiosi di questo quattordicesimo episodio di The Walking Dead 10, proprio per via di ciò che avviene nella mente di Carol, tormentata da “visioni” o da una sorta di “voce interiore” con le sembianze di Alpha stessa, che mette a nudo un lato nascosto della donna, ancora non troppo chiaro.
Fuso a tutto questo ritroviamo la comunità di Hilltop che lentamente si rialza in seguito al pesante scontro coi Sussurratori, e Eugene che finalmente dice la verità riguardo alle sue conversazioni via radio. Questo condurrà alla scelta di avviare una spedizione per indagare direttamente sulla questione, spedizione che lo condurrà, affiancato da Yumiko e Ezekiel, in un contesto cittadino molto particolare ed… Estroso.
A fare da cornice a questi sviluppi vediamo avanzare anche la storia di Negan, ora affiancato da Daryl e quella di Beta.
Uno degli elementi fondamentali della narrativa di The Walking Dead è sempre stata l’incertezza morale generale. Non esiste, in tutta la storia, dall’inizio alla fine, una distinzione netta fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, proprio per via del contesto in cui tutti i personaggi si ritrovano. Questo conduce all’apertura delle più svariate “strade” e sviluppi.
Negan (ma come lui anche molti altri), ne è un chiaro esempio, date le sue scelte, il modo in cui ci viene presentato, e il modo in cui si pone. In questo episodio il suo personale confronto con Daryl metterà in luce proprio tutto questo, portando lo spettatore verso un’importante riflessione che esula da una morale netta, classica.
Per quanto concerne Beta, invece, abbiamo finalmente un accenno alle sue origini, origini che affiorano in quello che sembrerebbe essere, per lui, un momento di profonda crisi mistica ed epifania.