Una Serie di Sfortunati Eventi 2×03. Continuano le disavventure per gli orfani Baudelaire. Lasciano la Prufrock Preparatory School per approdare al 667 di Viale Oscuro. La recensione di Gogo Magazine.
Avevamo lasciato gli orfani Baudelaire che guardavano sconsolati la macchina del Conte Olaf andarsene via con a bordo i Pantano. Sconsolati sì, ma non rassegnati. Anzi, stimolati a voler aiutare i loro nuovi amici e a risolvere l’enigma dietro l’acronimo V.F.D.
Una Serie di Sfortunati Eventi 2×03: In & Out
I Baudelaire tornano quasi a casa. La nuova dimora è al 667 di Viale Oscuro. I nuovi tutori i coniugi Squalor. L’atmosfera è sempre grottesca ma abbandona i toni cupi degli episodi precedenti, in particolare modo i due dedicati all’atroce accademia.
C’è un’esplosione di colori vitali e accesi, quasi patinati. Anche lo stesso Conte Olaf assume queste sfumature a cui era sempre sfuggito. Ciò che emerge è l’inconsistenza delle scelte dei nuovi tutori dei Baudelaire, soprattutto Esmé: ondivaghi e influenzabili soltanto da due misere e inconcludenti parole, in e out. Il mondo si divide in queste due macro categorie senza che queste siano determinate da un criterio o morale o estetico, ma soltanto perché vanno di moda.
Un concetto portato all’esasperazione che fa di quest’episodio il più ironico e surreale della serie.
Una Serie di Sfortunati Eventi 2×03: Up & Down
Se da una parte, l’episodio gioca sul contrasto in/out, dall’altra parte l’ostinata ricerca degli orfani Pantano intrapresa dai Baudelaire si manifesta nel contrasto up/down. Prima la salita impervia all’ultimo piano dove sta l’appartamento degli Squalor, dove tutto luccica e acceca, sinonimo di vitalità e felicità che si rivela soltanto apparente. Poi la discesa nella galleria oscura di un ascensore che non esiste, che mette paura, che mette ansia, ma che in realtà porterà i Baudelaire ai Pantano.
Insomma Snicket si diverte con un gioco di contrasti esasperato e moltiplicato che sicuramente vedremmo svilupparsi nel prossimo episodio: Una Serie di Sfortunati Eventi – L’ascensore ansiogeno (Parte 2).