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Recensione

Una Serie di Sfortunati Eventi 2×08: RECENSIONE – L’ostile ospedale (Parte 2)

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Una Serie di Sfortunati Eventi 2×08. All’Heimlick Hospital, i Baudelaire non se la passano bene. Klaus e Sunny sono intrappolati dentro l’archivio, mentre Violet è nelle grinfie del Conte Olaf. La recensione di Gogo Magazine.

Nella puntata precedente di Una Serie di Sfortunati Eventi, il Conte Olaf ed Esmé hanno preso il totale controllo dell’ospedale. I fratelli Budelaire sono separati con Violet prigioniera del Conte. Tra tutti i capitoli visti finora questo è sicuramente quello con un ambientazione e costruzione delle scene più vicine a un film horror.

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Una Serie di Sfortunati Eventi 2×08: Le stesse armi

Per la prima volta i Baudelaire si trovano costretti a compiere azioni di cui non vanno fieri. La loro condizione nell’ospedale Heimlick è tale che devono necessariamente adottare gli stessi stratagemmi del Conte Olaf: travestirsi e mentire. Una situazione che Lemony Snicket si diverte a mettere in scena.

La convergenza nel modo di agire tra il Conte Olaf e i Baudelaire può realizzarsi solamente in un luogo dove la menzogna è ammessa. E Snicket costruisce un teatro nel fatiscente e tetro ospedale: la sala delle operazioni. La disputa si trasferisce dentro un improbabile spettacolo teatrale dove chi riesce a recitare e convincere meglio gli spettatori vince.

Un teatro dentro il teatro che mente per smascherare la menzogna altrui. Un teatro dell’assurdo ma che non ha niente a che fare con quello di Beckett e Camus, per intenderci. I piani delle varie menzogne s’intersecano con il piano della realtà creando un gioco divertente da guardare.

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Una Serie di Sfortunati Eventi 2×08: Citazioni e misteri

Se nella precedente puntata avevamo notato un chiaro omaggio al capolavoro di Kubrick tratto dal romanzo di Stephen King, Shining. Nella seconda parte ce n’è un altro: la scena in cui uno degli scagnozzi del Conte Olaf sfonda la porta del ripostiglio dove c’erano i Baudelaire. Questa richiama subito alla mente Jack Nicholson quando con l’accetta apre un varco nella porta dove infila la testa per cercare con lo sguardo Wendy, sua moglie che si era chiusa lì per paura.

Per chiudere, dal filmato di Jacques Snicket, abbiamo appreso la possibilità che uno dei genitori dei Baudelaire sia vivo. O almeno questo è quello che sanno i Baudelaire e il Conte Olaf. E ora ci aspetta il Carosello Carnivoro.

Formazione prettamente umanistica: dalla triennale in Lettere a Torino alla magistrale in Editoria e giornalismo a Roma. Appassionato di scrittura e cultura... e oramai da anni invischiato nel mondo delle serie tv.

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