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Westworld 3×05: tutti i riferimenti musicali dell’episodio

L’ultima puntata di Westworld ha portato il pubblico della serie HBO in un viaggio incredibile tra iconici generi della settima arte.

Il quinto episodio della terza stagione di Westworld ha dato vita a un’irresistibile sperimentazione attraverso i maggiori generi cinematografici. Attraverso l’introduzione di un elemento come la droga Genre, il duo di sceneggiatori dell’episodio hanno esplorato atmosfere e toni di iconici racconti del piccolo e grande schermo senza risparmiare leggendari riferimenti e omaggi. Non è un segreto che il fortunato show di HBO affondi le sue radici nella cultura cinematografica più ricercata ma anche nel più amato immaginario pop. Nell’ultimo episodio della sua terza stagione, tuttavia, ha saputo dare il meglio di sè grazie in particolare al supporto della colonna sonora.

In un’intervista esclusiva con Insider, Jonathan Nolan, ideatore e produttore di Westworld, ha parlato dei retroscena dell’episodio, svelando alcune curiosità che vanno oltre anche i riferimenti più semplici da riconoscere nel corso della puntata.

Westworld come… la fabbrica di cioccolato?

Nella quinta puntata il viaggio attraverso i generi cinematografici avviene grazie allo sguardo di Caleb. Il personaggio interpretato da Aaron Paul, infatti, è sotto l’effetto allucinogeno di una sostanza – chiamata appositamente Genre – che gli è stata inniettata. Nolan ha rivelato che l’idea di questo elemento è nata come omaggio alla caramella dai mille gusti del film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Tale caramella permette a chi la mastica di assaporare più gusti tra loro differenti. La dinamica di questo oggetto è molto simile quindi a quella della droga della serie HBO che catapulta chi la assume in una realtà deformata dalle sensazioni e dalle atmosfere di diversi generi cinematografici.

Paragonando il viaggio tra i generi a un simbolico viaggio tra i vari temi di Westworld, Jonathan Nolan e la co-sceneggiatrice Karrie Crouse hanno dato il via a un tuffo tra interessantissimi riferimenti a grandi cult del passato. Come è stato possibile tutto questo? La magia e il fascino di questo gioco sono da considerare riusciti grazie all’abile lavoro di Ramin Djawadi alla colonna sonora. Il compositore, collaboratore di vecchia data della serie HBO, ha infatti curato alcune eleganti cover per l’episodio, svolgendo anche un ruolo chiave nella scelta dei brani da utilizzare per le diverse sequenze con protagonista Aaron Paul.

Una tinta noir per la terza stagione di Westworld

Il noir è il primo genere ha irrompere prepotentemente sulla scena. I primi effetti della droga assunta, infatti, trasportano Caleb in una realtà in bianco e nero, in cui ombre e inquadrature rimandano subito a un preciso periodo della storia del cinema. In questo spezzone, la musica in sottofondo è stata composta appositamente da Djawadi attingendo all’immaginario definito da due grandi titoli della settima arte. In primis, queste atmosfere sono state ispirate da Le catene della colpa (Out of the Past), cult di Jacques Tourneur che nel 1947 segnò il momento di massimo splendore del noir a stelle e strisce.

Le note di angoscia e inquietudine che vanno a comporre la colonna sonora, tuttavia, sono frutto delle fascinazioni del più apprezzato lavoro di uno dei più grandi registi di sempre. La composizione di Djawadi, infatti, richiamano anche il cult La donna che visse due volte (Vertigo), capolavoro del 1958 diretto nientemeno che da Alfred Hitchcock in persona.

Foto: HBO

La curatissima sequenza noir è quindi il risulato di un’appassionata collaborazione tra il compositore della serie e gli sceneggiatori di questa puntata. Jonathan Nolan, infatti, nel corso della sua intervista ha speso splendide parole per il lavoro del suo collaboratore.

La musica che Ramin fa per noi nello show è incredibilmente bella. Ci sono movimenti peculiari in cui predominano timbri diversi e famiglie di strumenti differenti. Una delle cose su cui l’episodio ha saputo giocare meglio è l’idea che il cinema ha ormai più di 100 anni, il che significa che tutti nel mondo – che siano appassionati di cinema o meno – hanno in modo innato un po’ di settima arte nel loro modo di decifrare il mondo che li circonda. Inoltre, alcune delle cose che il cinema ha fatto negli anni con la musica sono indelebili.

Note di Wagner per sfumature di leggendaria azione

Una delle sequenze centrali dell’episodio Genre vede i protagonisti coinvolti in un adrenalinico inseguimento con sparatoria annessa. Da questa svolta narrativa derivano decine di titoli che hanno segnato il genere d’azione da cui attingere per ispirazioni. Nolan e i suoi collaboratori di Westworld, però, hanno scommesso su un omaggio più che iconico. Lo scontro tra Caleb e i suoi inseguitori, infatti, è accompagnato dalle inconfondibili note della Cavalcata delle Valchirie, brano composto da Richard Wagner noto al grande pubblico anche grazie a un film di Francis Ford Coppola. Il regista premio Oscar, infatti, lo scelse nel 1979 per scandire l’avanzata degli elicotteri dell’esercito statunitense in Vietnam nel leggendario Apocalypse Now.

Richiamando una delle sequenze musicali più celebri del grande schermo, Westworld non solo trova la chiave giusta per una scena ricca di tensione. Attraverso questo omaggio, infatti, si fa riferimento anche alla psicologia complessa del personaggio di Caleb, segnato da un doloroso e misterioso passato nell’esercito. Perché non scegliere, quindi, il più amato war movie della storia?

Relazioni complicate e pericolose

Sin dal loro primo incontro sul piccolo schermo, Caleb e Dolores hanno dimostrato di avere un’ottima intesa, consolidata da un’alleanza pericolosa. Il rapporto e le possibili implicazioni romantiche non sono sfuggite agli spettatori di Westworld. Anche se tutto lascia intendere che tra i due ci sia solo una temibile alleanza, una sequenza dell’ultimo episodio ha giocato con i sentimenti di Caleb per l’host fuggita dal parco di Delos.

Foto: HBO

Gli scambi di sguardi tra i due protagonisti, infatti, vengono accompagnati da un brano oltre che da una transizione della fotografia verso colori più accesi. I più attenti possono riconoscere le note della colonna sonora di Love Story, film del 1970 che ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario comune e nel genere romantico. Sembra che anche Jonathan Nolan sia rimasto particolarmente colpito dall’efficacia delle emozioni evocate da questi suoni.

Love Story… non esistono brani di musica romantica più iconici di quella colonna sonora. È uno splendido esempio di musica. Ci sono brani musicali che io personalmente associo di più al romanticismo. Ma questo, se suonato davanti a qualsiasi tipo di audience, suppongo, sa incredibilmente creare una connessione istantanea.

La giusta atmosfera per un trip firmato HBO

Il momento della grande mossa di Dolores può contare sull’aiuto di una canzone che racchiude in sè tutto lo spirito di questo episodio sui generis. La lunga e verbosa sequenza nella metropolitana viene quindi accompagnata dall’unico brano cantato presente nella puntata. Si tratta di Nightclubbing, singolo del 1977 incluso in The Idiot, fortunato album di Iggy Pop. Il testo della canzone allude a un viaggio notturno tra locali. Non è un caso, quindi, che la popolarità di questa traccia abbia accresciuto la sua popolarità grazie all’inclusione nella colonna sonora di Trainspotting, film cult del1996 diretto da Danny Boyle.

Il brano richiama così inevitabilmente le sensazioni di un trip legato a sostanze stupefacenti ricollegandosi alla perfezioni alla situazione in cui si trova Caleb. Da notare la partecipazione di David Bowie alla scrittura di Nightclubbing: lo stesso artista è l’autore del brano che anima la sequenza immediatamente successiva nell’episodio di Westworld. All’uscita dalla metropolitana, lo sguardo su una realtà caotica è infatti sostenuto dalle note di una cover strumentale di Space Oddity.

L’influenza di Kubrick su Westworld

Non è un segreto che i lavori di Stanley Kubrick abbiano fortemente influenzato le atmosfere e i toni della serie HBO. In passato Jonathan Nolan e Lisa Joy hanno rivelato in numerose interviste di aver attinto all’universo creato dal visionario regista per ispirazioni e immagini. Solamente nel quinto episodio della terza stagione, tuttavia, produttori e sceneggiatori hanno trovato il coraggio per un omaggio esplicito a una pietra miliare del genere horror. La scena più tragica e inquietante della puntata, infatti, gioca brillantemente con le note della Messa di requiem in Re minore di Wolfgang Amadeus Mozart, già utilizzata nel 1980 per intensificare le sequenze più significative di The Shining.

Gli spettatori più attenti riconosceranno, infatti, l’inconfondibile Dies Irae. Questa sequenza in musica che sul grande schermo ha spesso scandito gli attimi più tesi di thriller e horror, trovando la sua massima espressione cinematografica proprio nel capolavoro di Kubrick.

Nell’arco di un episodio della durata di un’ora, Westworld riesce così a omaggiare quasi mezzo secolo di cinema. Ancora una volta lo show di HBO ha dimostrato di essere un prodotto ricercato e sofisticato anche nella sua concezione. Vedere per credere!

 

Federica Gaspari

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