Il trading in criptovalute è, oramai, un’operazione all’ordine del giorno per molti investitori sui mercati finanziari. Tra fanatici, scettici iniziali e semplici curiosi, il tema dei coin virtuali sta guadagnando una popolarità incredibile e, soprattutto, ad una velocità notevole (come, del resto, ogni trend nato online).
Tuttavia, la popolarità di un tema non fa sì, purtroppo, che questo sia semplice e poco controverso, specialmente per chi entra nel mercato per la prima volta senza particolare esperienza alle spalle. Le pagine internet dove trader alle prime armi richiedono informazioni in materia sono innumerevoli, segnale questo che dimostra un grande interesse sull’argomento, ma anche poca chiarezza.
Come per ogni operazione finanziaria, la strategia migliore parte con la scelta del exchange più adatto a realizzare le operazioni che l’investitore immagina di voler effettuare sui mercati. Ad oggi sono pochi i portali di trading che offrono la possibilità ai propri clienti di investire in un’ampia gamma di criptovalute, l’unica alternativa sembra dunque essere quella di optare per exchange online specializzati.
Valutare l’offerta di coin virtuali
Partiamo da un concetto fondamentale: exchange di criptovalute diversi hanno diversi piani di offerta per i propri clienti. Visitando i siti internet di alcuni di questi portali di investimento, è da subito chiaro come, escludendo i coin più popolari, trovare criptovalute meno note e di più recente creazione può non essere semplice.
Una primissima cosa da fare, dunque, è chiedersi quale genere di operazione si voglia effettuare su questo tipo di mercato:
- Strategia conservativa: ovvero investire esclusivamente in criptovalute quotate già da anni, con molti dati storici alle spalle utili per effettuare analisi tecnica
- Strategia aggressiva: ovvero investire soltanto in coin di recente creazione, senza avere dunque il lusso di poter studiare l’andamento passato dei loro prezzi
- Strategia ibrida: ovvero investire sia in criptovalute “tradizionali”, sia in coin più recenti e meno noti
Un investitore orientato alla prima strategia sopra menzionata potrà operare sostanzialmente con qualunque piattaforma, senza preoccuparsi dell’offerta di criptovalute della stessa. Se, tuttavia, siamo interessati ad una delle altre strategia, il discorso della diversa offerta di coin diventa un fattore fondamentale da tenere in considerazione.
Superato l’ostacolo del tema dell’offerta, dobbiamo fare un doveroso ulteriore passo rappresentato dalla valutazione delle condizioni contrattuali imposte dalle piattaforme di trading di criptovalute.
La regina delle condizioni rimane, sin da ben prima che venissero create le criptovalute in realtà, l’importo delle commissioni di investimento richieste da una piattaforma di trading.
Le commissioni in questione sono di norma imposte in cifra fissa e – nella stragrande maggioranza di casi – in una valuta “reale” (di norma il dollaro statunitense). Esistono piattaforme che, ricopiando un po’ lo stile dei fondi, richiede non solo una commissione su ogni operazione di acquisto e di vendita, ma anche per il mantenimento di operazioni nel tempo.
Un’altra questione interessante da valutare è legata al tema fiscale. Le operazioni in criptovalute – è bene ricordarlo, visti i dubbi espressi comunemente da alcuni trader in blog dedicati – sono soggette a tassazione su capital gain, esattamente come gli investimenti finanziari su strumenti tradizionali.
Quando la piattaforma di trading utilizzata non ha una sede fiscale in Italia (vale a dire, ad oggi, nella stragrande maggioranza dei casi), la dichiarazione dei guadagni ed il pagamento di quanto dovuto al Fisco italiano è interamente a carico del trader.
Di recente, tuttavia, alcune piattaforme di trading online stanno iniziando ad avvalersi della consulenza di commercialisti italiani per fornire ai propri iscritti modelli di dichiarazione dei redditi facs-simile di quanto va effettivamente fornito all’Agenzia delle Entrate. Questo è, senza ombra di dubbio, un bel punto a favore di alcune piattaforme di trading in criptovalute.
L’importanza di trovare una piattaforma solida e sicura
Infine, dobbiamo menzionare due questioni molto importanti ma, tristemente, estremamente complesse da comprendere e valutare.
La piattaforma di trading in criptovalute ideale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:
- Essere controllata da un operatore finanziariamente solido: dobbiamo ricordare, ad esempio, che la normativa europea per chi gestisce investimenti senza effettuare raccolta di denaro per attività bancaria è molto meno rigida rispetto a quanto in vigore sul settore bancario. Il fallimento di una banca è soggetto a normative e tutele ben maggiori per chi investe e ha conti di risparmio rispetto alla bancarotta di un exchange di criptovalute.
- Avere un potente sistema di cybersecurity: capita – fortunatamente sempre meno di frequente – di sentire notizie di hacker che hanno preso di mira un sistema di scambio di criptovalute prelevando i fondi presenti all’interno dei vari portafogli virtuali
Purtroppo, se valutare la solidità finanziaria di un’azienda che opera una piattaforma di trading sia un’operazione non semplice ma, comunque, fattibile, il tema della cybersecurity è molto più complesso.
Tante piattaforme dedicano tante risorse al potenziamento dei livelli di sicurezza dei propri sistemi ed al continuo aggiornamento degli algoritmi per fare fronte a potenziali minacce informatiche, è dunque importante dedicare giorni di ricerca per individuare le piattaforme di trading potenzialmente più solide e sicure, questa fase di selezione non va assolutamente trascurata.