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Millennial e Gen Z: come la tecnologia sostiene i bisogni dei più giovani

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Spesso si sente parlare di giovani pigri, disinteressati e poco intraprendenti, ma la retorica che descrive i ragazzi appartenenti alle nuove generazioni in questo modo non trova alcun riscontro nella realtà dei fatti, come dimostrano i dati raccolti dalla Millennial Survey 2021 di Deloitte.

In Italia e nel mondo, infatti, i giovani nati tra il 1983 e il 2003 si mostrano molto attenti a diverse tematiche d’interesse comune, come la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale, ma soprattutto l’occupazione.

In un contesto di questo tipo, la tecnologia fa da catalizzatore e da sostegno materiale, rendendo alcune risorse più accessibili e facendo da cassa di risonanza alle tendenze che permettono poi il cambiamento vero e proprio; vediamo più nel dettaglio in che modo.

Occupazione e formazione mirata

Tra le principali preoccupazioni dei più giovani, in particolare di chi vive in Italia, c’è quella di non riuscire a inserirsi nel mondo del lavoro: il 39% dei Millennial e il 35% della Gen Z afferma di temere la disoccupazione, un dato sensibilmente più alto rispetto al campione globale (media del 25%).

Tra le soluzioni a portata di mano dei nativi digitali ci sono degli strumenti appositamente creati, sia gratuiti sia a pagamento, che la maggior parte di essi conosce e utilizza regolarmente.

Si parla ad esempio di social network e portali di annunci a tema lavoro, sui quali è possibile filtrare e trovare le opportunità che fanno più al caso proprio, caricando i cv e inviando le candidature direttamente online; un’altra risorsa assolutamente preziosa sono le piattaforme di e-learning (termine che sta per “apprendimento online”) che offrono corsi ben strutturati e approfonditi dal livello base a quelli più avanzati.

Queste ultime sono indicate soprattutto per alcune professioni digitali nate relativamente da poco, che non richiedono obbligatoriamente il conseguimento di un titolo accademico per il loro svolgimento.

È il caso del corso di web development proposto da Epicode School, ad esempio, che consente di superare la classica fase del “non trovo lavoro” trovando un’opportunità concreta di lavorare come sviluppatore dopo alcuni mesi di formazione mirata.

Non solo i più giovani, ma anche i professionisti possono usufruire di questi preziosi strumenti a disposizione di tutti, per aggiornarsi e proseguire la propria carriera con successo.

Solidarietà, cambiamento, innovazione

Non solo lavoro, però, perché i più giovani hanno a cuore tematiche sociali e ambientali più di quanto si pensi.

Il cambiamento climatico è infatti una delle preoccupazioni maggiori dei giovanissimi, insieme all’uguaglianza sociale (si pensi al Black Lives Matter o al MeToo).

In questo senso la tecnologia fa da enorme cassa di risonanza, dando più voce a movimenti solidali e alla salvaguardia dell’ambiente, per mezzo di strumenti come Instagram, TikTok e Twitter, ad esempio.

Oltre ai social, vi sono anche piattaforme apposite per attività come raccolte fondi per scopi benefici e crowdfunding per finanziare dal basso dei progetti innovativi e rivoluzionari, che in questo modo hanno quindi occasione di emergere e prendere forma nel concreto, superando tutti quegli ostacoli economici e burocratici che bisogna affrontare di solito.

Direttore editoriale di Gogo Magazine e co-fondatore di GogoVest Srl. Appassionato di storytelling e strategie di comunicazione online.

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