Dopo numerose accuse mosse alla società di Zuckerberg, Facebook rende pubblici i numeri della sua azione di pulizia contro spam, profili falsi e messaggi poco graditi.
Il social più famoso al mondo è stato accusato, negli ultimi tempi, di non essere capace di rimuovere dal suo sito violenza, nudità, incitamento all’odio e altri contenuti definibili come “infiammatori”.
Funzionari governativi, attivisti e accademici hanno a lungo spinto la società a rivelare di più su come tratta tali post.
Ora Facebook ha deciso di rispondere alzando il sipario sugli sforzi per contrastare quelli che vengono considerati temi caldi.
Facebook pubblica un report sulla sua azione
Rispondendo a questo desiderio di chiarezza la società della Silicon Valley ha pubblicato per la prima volta i numeri che dettagliano quanto e quale tipo di contenuto viene eliminato dal social network.
86 pagine di numeri dettagliati
In questo dettagliato rapporto di 86 pagine, Facebook ha rivelato di aver cancellato 865,8 mln di post nel primo trimestre del 2018, la stragrande maggioranza dei quali erano spam.
Tra gli argomenti più depennati non mancano naturalmente post relativi a nudità, violenza, incitamento all’odio e terrorismo.
Terrorismo, violenza e pornografia
Tra gli interventi più consistenti saltano inoltre all’occhio quelli relativi agli 1,9 milioni di messaggi in qualche modo legati alla propaganda terroristica Isis, e anche i 21 milioni di contenuti giudicati pornografici.
Oltre i messaggi indesiderati sono stati rimossi anche 583 milioni di account falsi.
Facebook e la sua guerra allo spam
Guy Rosen, vice presidente di gestione prodotti di Facebook, ha dichiarato che la società ha sostanzialmente aumentato i propri sforzi negli ultimi 18 mesi per segnalare e rimuovere contenuti inappropriati.
Il rapporto presentato ha lo scopo di far capire a tutti, compresi ai membri del team, cosa sta succedendo su uno dei siti più famosi e frequentati del mondo.
Il social network di Zuckerbergsi è posto come obiettivo quello di continuare a pubblicare rapporti sulla rimozione dei contenuti ogni sei mesi circa.