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Google: rimosse 22 applicazioni pericolose da Play Store. Ecco perché

Play Store, il negozio ufficiale di Google per le applicazioni non è un luogo molto sicuro. Sono state trovate app dannose.

Google ha provveduto a rimuovere da Play Store, l’app Store ufficiale Android, 22 applicazioni incriminate di azioni dannose. Non è la prima volta che applicazioni di questo tipo vengono trovate, solitamente la causa principale sono i malware e i virus che si nascondono all’interno, eppure in quest’occasione il problema di queste app è stato un po’ diverso. Questa volta, infatti, quelle che sarebbero dovute essere app con la funzione di “torcia” non erano altro che programmi che generavano entrate pubblicitarie illegali per gli autori. In che modo? Semplice, ogni utente era forzato a visualizzare e a cliccare gli annunci pubblicitari sul device per poter utilizzare la funzione dell’app, insomma un’azione fraudolenta.

I ricercatori di Check Point, esaminando le app hanno osservato l’utilizzo di un componente malevolo chiamato “LightsOut”.

I download stimati per queste applicazioni si aggirano su una cifra compresa tra 1,5 e 7,5 milioni, un grave danno per gli inserzionisti e per la sicurezza di Google. Ma ancora peggio sono state le pubblicità risultate invasive anche al di fuori dall’utilizzo delle app.

Come riferito dai ricercatori di Check Point, infatti:

“Alcuni utenti hanno notato che dovevano premere sugli annunci pubblicitari per rispondere alle chiamate ed eseguire altre attività sul dispositivo“.

Inoltre, un altro utente, secondo l’azienda, avrebbe continuato a ricevere gli annunci pubblicitari anche successivamente all’acquisto della versione Pro dell’app, che avrebbe dovuto rimuovere gli annunci dal dispositivo.

Una volta avvertito, Google ha prontamente rimosso il software dannoso presente in queste app. Eppure non sono ancora stati rivelati i nomi delle app fraudolente e per alcuni utenti non è ancora possibile disinstallare il programma scaricato dallo smartphone.

I probabili criminali informatici sarebbero riusciti ad ingannare Google Play Protect, riuscendo a far passare per “trasparenti” le autorizzazioni delle app illegali. Nonostante Google abbia da poco aumentato i controlli su Play Store, non diminuiscono i rapporti sulle applicazioni dannose.

Jacopo Pellini

Sono Jacopo, classe 1998, vivo a Milano e sono uno studente universitario di Economia & Management.

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