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Instagram ci ha reso tutti narcisisti Instagram ci ha reso tutti narcisisti

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Instagram ci ha reso tutti narcisisti

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2,23 miliardi di utenti attivi ogni mese. Ormai, ai numeri di Facebook, social network nato nel lontano 2004 ci siamo abituati. Il processo di adattamento è stato graduale, iniziato con la vera e propria “esplosione” del social, che pian piano ci ha cambiato la vita. Già, perché spesso sentiamo sempre più persone criticare i social, accusandoli di aver eliminato “la semplicità del rapporto umano”, di aver “semplificato troppo le cose”, di aver reso “internet-friendly” quello che doveva rimanere fuori dalla tecnologia. Ma è davvero così? Assolutamente no, perché Facebook ci ha migliorato la vita, Instagram invece ci ha reso tutti narcisisti.

Tutto a portata di click

L’avvento del social network più famoso al mondo ha davvero cambiato le nostre vite, ma in meglio: grazie a Facebook infatti, al giorno d’oggi è possibile rimanere in contatto con gente che vive dall’altra parte del mondo, ritrovare amici di vecchia data di cui avevamo perso le tracce, e perché no, anche spiare le persone. È possibile organizzare appuntamenti, uscite, incontri, vendere e comprare oggetti, insomma, tutto a portata di click. Certo, bisogna mettere in conto anche i problemi che tutto ciò può comportare: profili fake, truffe, e chi più ne ha più ne metta. Ma questa è una parte assolutamente inevitabile. Non si può avere, o meglio pretendere, solo il meglio. È il mondo della tecnologia, ed è stato così fin dall’alba dei tempi. Con i primi computer sono arrivati i problemi di memoria, che poi abbiamo risolto grazie ad hard disk sempre più capienti, con i primi sistemi operativi dotati di mille funzioni sono arrivati i virus, e con Facebook tutta questa serie di controindicazioni a cui bisogna stare attenti ogni giorno. Nonostante tutto però, i pregi del social inventato da Mark Zuckemberg superano di gran lunga i difetti.

Instagram

A peggiorare davvero la situazione, è stato invece un altro social, sempre di proprietà di Mark Zuckemberg: stiamo parlando di Instagram. Nato nel più recente 2010, inizialmente prevedeva una sola funzione: quella di caricare foto a cui assegnare i “mi piace”. Nel corso del tempo, con i vari aggiornamenti sono stati aggiunti filtri, possibilità di caricare anche i video e nuove cornici con cui “migliorare” i propri scatti. La rivoluzione però, o meglio l’involuzione, è arrivata con l’aggiornamento 9.0, quando su “Instagram” sono sbarcate le “stories”. Tecnicamente stiamo parlando di banalissimi video dalla durata massima di quindici secondi, ma a renderli particolari, è una piccola regola: ognuno di questi video, rimane visibile agli altri utenti per un massimo di ventiquattro ore, dopodichè scompare. In realtà, va precisato che Instagram non è stato il primo social a introdurre tale novità. Prima di lui infatti, ci aveva pensato Snapchat, che grazie a questa trovata era riuscito ad accaparrarsi per un breve periodo, una bella fetta di popolarità.

Un popolo di narcisisti

Se su Snapchat la situazione si poteva definire sotto controllo, per via dell’utenza molto limitata rispetto a Instagram, sull’attuale social più utilizzato dai giovani sta nascendo un vero e proprio esercito di narcisisti. E la colpa è solo ed esclusivamente di queste “stories”. Se infatti prima di tale aggiornamento, Instagram era utilizzato principalmente solo per condividere “foto ricordo” di viaggi o vacanze, con l’introduzione delle “stories” si è venuto a creare un vero e proprio esercito di narcisisti. Secondo una statistica, dopo l’update 9.0 di Instagram, i contenuti postati dagli utenti sono quadruplicati.

Gli utenti infatti, hanno iniziato a “postare” foto che prima nessuno si sarebbe mai sognato di postare, questo perché quei contenuti che adesso si decidono di caricare, hanno una scadenza ben precisa: ventiquattro ore. Ed è così che un’azione banale come cucinare un piatto di pasta, o fare la spesa, è diventata un contenuto. Un contenuto narcisista. Sul narcisismo appunto, si basano gran parte dei social. Su Facebook condividiamo foto per ricevere mi piace, su Instagram per ricevere i “cuori”, mentre su Twitter per essere re-twittati. Fin qui, non ci sarebbe nulla di male, se non fosse per il fatto che adesso, la situazione è diventata davvero insostenibile.

Gli utenti infatti, hanno iniziato a “postare” foto che prima nessuno si sarebbe mai sognato di postare

Gli utenti (principalmente i più giovani) caricano contenuti in ogni momento, per ogni occasione. Una foto quando ci si alza la mattina, una foto prima di andare a scuola, una foto a pranzo, una foto mentre si fanno i compiti, una foto a cena e cosi via. Senza contare quelli che le foto le scattano mentre guidano, semplicemente per il gusto di condividere. Ma agli altri, interessa davvero quello che facciamo durante il giorno, ogni giorno? Insomma, le nostre routine sono davvero interessanti o forse stiamo raggiungendo un livello di “narcisismo generale” che dovrebbe iniziare a farci preoccupare? La risposta la potrete trovare nel gesto con cui scorrerete la prossima storia di un utente qualsiasi, senza nemmeno guardare di cosa si tratti.

 

 

Fonte immagine di copertina: https://expoitalyadv.it

Nato ad Alatri il 23/03/1997, attualmente collabora per numerose testate giornalistiche sportive. Raccontare di calcio però, non è il suo unico hobby (fortunatamente). C'è spazio anche per i libri, la musica e i videogiochi.

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