La serie é ideata da Greg Schaffer e scritta assieme al fratello Jeff Schaffer. Ha come protagonisti Alan Aisenberg, Mike Castle. Essa avrebbe in partenza dei buoni presupposti per risultare uno show d’intrattenimento e svago interessante, unendo la birra ad un taglio narrativo comico e ad una costruzione fatta su episodi dinamici e di breve durata. Eppure il risultato non soddisfa le premesse a causa di un eccesso di banalità nella costruzione della storia e l’utilizzo di una comicità di basso livello.
Brews Brothers: breve trama
Non sono fratelli di blues ma di birra, Wilhelm e Adam. È la loro passione e ne sono espertissimi, per cui è abbastanza naturale che a un certo punto pensino di aprire una fabbrica di birra con cui sperimentare tutto ciò che hanno sempre amato. Sono infatti due mastri birrai, però con due tecniche opposte ma che si ritrovano a gestire insieme un birrificio. Riusciranno a mettere da parte le rispettive differenze, gli approcci diversi alla materia per portare l’azienda al successo?
Brews Brothers: recensione
Nonostante, come citato sopra, le premesse fossero interessanti, lo show risulta piatto per tutta la sua durata e i personaggi sono poco caratterizzati. Gli attori recitano in maniera caricaturale non riuscendo a dare loro naturalezza e freschezza.Gli autori di Brews Brothers hanno creato una specie di copia scarna e imbarazzante di Sheldon Cooper: Adam Rodman, il quale viene addirittura definito “nerd della birra”. Una comedy funziona quando propone un cast di personaggi vario, con lo scopo di portare in scena un umorismo fresco, sorprendente e multiforme. In questo caso, l’incompetenza dei singoli personaggi, il linguaggio volgare, i costanti riferimenti sessuali e in alcuni casi con momenti demenziali hanno dato come risultato una serie comedy che non riesce a far ridere. Purtroppo la serie manca di uniformità e coerenza stilistica, finendo per scadere in un limbo che scontenta.