Tanti colpi di scena accadranno nel corso della nuova puntata di Love is in the air che sarà trasmessa il 1° luglio su Canale 5. Le anticipazioni della soap opera svelano che Serkan Bolat sarà costretto a chiedere scusa a Eda Yildiz quando scoprirà che non si è macchiata di spionaggio industriale.
Love is in the air: anticipazioni puntata 1° luglio
Le anticipazioni di Love is in the air riguardanti la nuova puntata che sarà trasmessa giovedì 1° luglio sui teleschermi di Canale 5 raccontano che Serkan e Eda saranno sempre in crisi. L’imprenditore, infatti, metterà in dubbio la credibilità della fioraia, tanto da credere che abbia messo nei pasticci l’azienda. In dettaglio, Bolat si convincerà che la Yildiz si sia macchiata di spionaggio industriale, passando dei documenti riservati a Kaan. Intanto Eda non riuscirà a dimostrare la sua innocenza, tanto da provare un profondo senso di frustrazione. Alla fine, la donna in preda all’ansia si licenzierà dal suo posto di lavoro.
Fifi capisce che Eda è innocente, Serkan ammette il suo errore
Nella puntata del 1° luglio di Love is in the air, Eda avrà intenzione di prendere le distanze da Serkan. Il suo comportamento l’ha talmente infastidita da non volerlo neanche più vedere. A tal proposito, i due avranno un nuovo scontro dopo questa decisione. In cuor suo, Serkan vorrebbe che le cose con la fioraia tornassero come prima, ma non trova un modo per dimostrare l’estraneità della giovane nei gravi fatti accaduti all’Art Life.
Ceren, intanto, incontrerà una giornalista intenzionata a rivelarle il nome del suo informatore. Poi, quando vedrà Selin cambierà idea. Per questo motivo, racconterà una bugia a Ceren per camuffare il suo repentino cambio di comportamento. Fifi entrerà in possesso della telecamera di sorveglianza grazie alle sue conoscenze. La giovane ha intenzione di studiare i filmati per scoprire se Eda ha detto davvero la verità. Ben presto si scoprirà che la fioraia è innocente, tanto da non essersi macchiata di spionaggio industriale. Per questo motivo, Serkan sarà costretto ad ammettere il suo errore e quindi a ricredersi.