Durante il 2018 abbiamo visto l’inizio di molte serie televisive, Netflix e non. Tra tutte ne risalta una in particolare, della quale si è discusso parecchio e, per questo, sono state molte le persone incuriosite da essa. La serie in questione è You, di produzione originale Netflix con protagonista l’affascinante Penn Badgley nei panni di uno stalker. A Dicembre dello scorso anno è arrivata anche in Italia la seconda stagione, lasciando opinioni contrastanti.
Cosa succede in questa stagione?
Si nota subito come il regista abbia voluto concentrarsi soprattutto e principalmente nell’esplorazione dell’animo del protagonista, cosa che venne tralasciata nella prima stagione. Infatti, è in questi episodi che gli spettatori vengono a scoprire realmente cosa porti Joe Goldberg ad amare qualcuno fino a metterlo in grave pericolo. Il primo episodio riprende da dove terminò la prima stagione, perciò dopo la triste vicenda con Beck e il ritorno inaspettato dell’ex fidanzata Candace. A causa di tutti gli omicidi di cui si è macchiato, il ragazzo dovrà trasferirsi a Los Angeles sotto falso nome. Qui incontrerà un’altra ragazza della quale perderà la testa : a differenza di Beck, Love è sicura di sé e non ha bisogno di ‘essere salvata’, ma semplicemente di essere accompagnata. Joe si è sempre dichiarato un ‘bravo ragazzo’ e nell’ultimo episodio, forse, dobbiamo credergli.
Un breve parere
Premetto che la prima stagione non mi ha entusiasmato più di tanto, forse perché mi aspettavo qualcosa di più o perché non sapevo proprio cosa aspettarmi; infatti questa seconda stagione l’ho iniziata con curiosità, ma anche piena di dubbi. Una volta finito di guardare tutti gli episodi, possiamo notare come tutta la serie sia una specie di circolo vizioso: il protagonista si ossessiona di una ragazza, spia lei e le persone che la circondano e poi le cose si mettono male. Gli elementi caratterizzanti sono la mediocrità, la ripetitività e il trash, che purtroppo è il centro della generazione del nuovo millennio. E’ certo che con You non ci si annoi mai e che il binge watching sia assicurato, ma la banalità prevale sui contenuti culturalmente alti. Una nota positiva in realtà c’è, infatti questa serie ci aiuta a capire le dinamiche alla base dei rapporti sentimentali.