L’ultima espansione di Assassin’s Creed Origins, La Maledizione Dei Faraoni, è finalmente arrivata. Vediamo cosa aggiunge all’esperienza originaria questo DLC immenso.
Dopo l’ottima espansione Gli Occulti, Assassin’s Creed Origins si arricchisce di contenuti con La Maledizione Dei Faraoni, nuova e ultima avventura di Bayek di Siwa (momentaneamente). Questo upgrade da €19,99 vale il costo non irrisorio?
Tra i vivi e i morti
Come già anticipato in precedenza, La Maledizione Dei Faraoni è ambientata nella grande Tebe, una volta capitale d’Egitto, e nella zona circostante. Bayek si troverà alla ricerca di un misterioso manufatto che sta facendo tornare in vita gli antichi faraoni. Questi, risvegliati dall’eterno riposo, scatenano la loro ira sulle persone che abitano la regione. L’eroe di Siwa dovrà quindi trovare il responsabile di tale atrocità e spezzare la maledizione. Una storia che si distoglie dalla linea narrativa attinente alla realtà storica, ma che non fa storcere il naso, in quanto viene dato un contesto del tutto affine a ciò a cui ci ha abituato la saga. Non raggiunge i livelli dell’ottima trama de Gli Occulti, ma è comunque molto gradevole. Tuttavia non è questo il suo punto di forza.
Un gioco a sé
La Maledizione Dei Faraoni è un gioco completo. Ubisoft poteva benissimo venderlo come spin-off ad un prezzo molto più consistente rispetto a quello attuale (anche se va calcolato il costo del capitolo base). L’espansione aggiunge una mappa molto grande e quattro micro-aree liberamente esplorabili. Queste ultime rappresentano l’aldilà di ogni faraone che affronteremo durante la campagna, ognuna caratterizzata da diversi elementi. Si passa da campi dorati a cupe insenature rocciose. Tutti luoghi idilliaci e magistralmente architettati. Anche il design dei faraoni è di tutto rispetto, scintillanti alla luce del sole a causa delle loro maschere d’oro. Per rendere un po’ più ostica la sfida, il level cap è stato alzato a 55 e si possono potenziare ulteriormente alcune parti dell’equipaggiamento, nonché acquistare sette nuove abilità che ci aiuteranno ad affrontare i faraoni. Questi ultimi, finché non verranno banditi nella storia principale, continueranno ad apparire sporadicamente per la mappa e ad attaccare i civili. I combattimenti contro di essi sono impegnativi e puniscono chiunque li affronti troppo presto e con poca attenzione. Bisogna prepararsi prima del combattimento, studiando una strategia diversa per ogni faraone. Al posto dei normali cacciatori di taglie, i phylakes, troviamo l’Ombra di Anubi, un temibile guerriero di livello 55 che potremo affrontare con più leggerezza (ma sempre con molta cautela) verso la fine dell’avventura. Poi nuove armi, nuovi nemici, nuovi panorami. Tutti elementi che aggiungono un colossale spessore al già ottimo Assassin’s Creed Origins.
Tutte le foto sono state scattate con la modalità fotografica del gioco da Mattia Pescitelli.
La Maledizione Dei Faraoni
Conclusioni
La Maledizione Dei Faraoni è molto probabilmente l'unica espansione sensata dai tempi di The Witcher 3: Blood and Wine. La mole di contenuti presenti farebbe impallidire molti giochi tripla A degli ultimi anni. Il comparto artistico è semplicemente strabiliante, come l'attenzione per i dettagli, ormai marchio di fabbrica di Ubisoft. Riescono a farti immergere in storie che non ti appartengono, facendoti sentire parte di esse. Creatori di mondi, fautori della conoscenza.
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