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Ghost of Tsushima | Recensione dell’ultima esclusiva PlayStation 4

Dopo più di dieci giorni siamo finalmente pronti a darvi il nostro giudizio su uno dei titoli più attesi dell’anno, Ghost of Tsushima.

Ghost of Tsushima è stato rilasciato su PlayStation 4 ormai da più di dieci giorni, ma noi di Gogo Magazine abbiamo deciso di prenderci il nostro tempo per arrivare ad elaborare un giudizio quanto mai preciso. Il titolo di Sucker Punch arriva come la conclusione di un ciclo, ovvero come ultima esclusiva PlayStation 4 e le aspettative di tutti i giocatori erano veramente alte.

Già dai primi trailer mostrati da Sony, l’estetica e l’atmosfera di gioco erano infatti riusciti a sorprendere anche gli occhi dei giocatori più critici. In un periodo così pregno di titoli ispirati all’epoca dei samurai giapponesi, Ghost of Tsushima era riuscito comunque a far parlare di sé e a spiccare tra l’annuncio di Nioh 2 e Sekiro.

Oggi siamo quindi pronti per darvi il nostro giudizio sull’ultima esclusiva Sony per PlayStation 4.

La trama di Ghost of Tsushima

La storia narrata all’interno di Ghost of Tsushima, segue una vicenda particolare dell’epoca del Giappone Feudale, ovvero l’invasione dell’isola di Tsushima da parte delle popolazioni mongole. Il nostro protagonista, Jin Sakai, è un samurai e fin dall’inizio del suo addestramento presso lo zio, ha imparato a seguire le dure ma giuste regole del Bushido. I guerrieri samurai seguono infatti leggi molto severe sull’etica e sull’onore e sarà proprio questo a coglierli alla sprovvista e a portarli presto a una disfatta contro l’invasione mongola.

Dopo la cattura dello zio da parte del capo mongolo, Khotun Khan, Jin si troverà quindi a dover fare una scelta. Continuare a seguire gli insegnamenti dello zio, o piegarsi alla brutalità priva di onore dei suoi nemici. Così inizierà la nostra avventura all’interno delle terre di Tsushima.

La storia narrata nel titolo, per quanto interessante, perde di mordente in più occasioni, mostrando molto spesso un grande potenziale inespresso. Le nostre scelte non porteranno, come avremmo sperato, a veri e propri cambiamenti di trama ma solamente al mutamento di qualche linea di dialogo. Il personaggio di Jin inoltre non propenderà per una delle due vie a seconda del nostro stile di gameplay, ma la sua graduale e, in certi frangenti, poco approfondita trasformazione sarà obbligata.

Oltre alle missioni principali, avremo modo di affrontare molte quest secondarie, alcune delle quali relative ai nostri nuovi alleati. Se le quest non legate alla trama sono molto simili tra loro, le missioni legate a questi particolari personaggi ci hanno pienamente soddisfatti.

Il gameplay

La dicotomia che accompagnerà Jin per tutta l’avventura lo vedrà affrontare i nemici seguendo due approcci differenti: quello del guerriero Samurai e quello dello Spettro. Seguendo la prima tecnica avremo modo di combattere faccia a faccia con i nostri nemici, utilizzando la nostra fedele katana di famiglia e altre armi che potremo sbloccare procedendo con il gioco. Scegliendo l’approccio dello Spettro invece, potremo uccidere i mongoli utilizzando alcune tecniche tipiche del combattimento stealth. Per quanto uccidere nemici furtivamente possa essere molto appagante, è decidendo di affrontare sul campo di battaglia i nostri nemici che riusciremo ad avere una vera e propria sfida.

In alcune sezioni di gioco saremo obbligati ad affrontare la missione di gioco attraverso uno dei due approcci, ma per il resto del tempo saremo noi ad avere la libertà di scegliere. Optando per una strategia stealth però, noteremo quanto il titolo possa diventare semplice e banale. I luoghi attraverso cui infiltrarsi e dal quale effettuare uccisioni furtive sono infatti fin troppo scontati ed evidenti e, a nostro parere, se state cercando una vera e propria sfida, dovrete scegliere di affrontare i vostri nemici faccia a faccia. Altra pecca è sicuramente l’IA nemica. Durante le fasi di esplorazione preventiva a un attacco furtivo infatti, noteremo con facilità la ripetitività delle ronde nemiche che renderà ulteriormente semplice ogni nostra mossa.

Combattendo lama contro lama gli scontri si faranno decisamente più interessanti. Durante il combattimento avremo la possibilità di utilizzare un gran numero di combo che daranno luogo a una vera e propria danza della morte. Potremo inoltre passare da una postura all’altra a seconda del nemico che ci si parerà di fronte, ma questa caratteristica vi porterà ben presto ad abbandonare la ricerca della combo perfetta, optando per un’uccisione più rapida. I nemici attaccheranno infatti in gruppo e dovremo scegliere se dare più importanza alla spettacolarità dell’azione o alla sua efficacia.

In linea generale comunque, abbiamo apprezzato il combattimento di Ghost of Tsushima e l’unica vera critica che ci sentiamo di fare è quella riguardante la mancanza di lock on. Senza questa feature infatti, il combattimento risulta spesso snervante a causa di movimenti di camera in certi casi ostacolanti.

Un’ultima menzione in questo paragrafo va sicuramente alle Boss Fight, che nonostante la complessità non regaleranno mai sfide troppo marcate.

La personalizzazione all’interno di Ghost of Tsushima

Se per quanto riguarda le scelte narrative, il nostro contributo è quasi nullo, la musica cambia radicalmente parlando della personalizzazione del nostro protagonista. Durante l’avventura entreremo in possesso di un buon numero di armature differenti sia per estetica, (uno degli aspetti maggiormente curati del gioco), sia per bonus combattimento. Raccogliendo fiori in giro per l’isola, sarà inoltre possibile cambiare la colorazione del nostro equipaggiamento.

Raccogliendo materiali invece potremo potenziare le armi che abbiamo in dotazione, facendole affilare da fabbri esperti presso gli accampamenti.

Combattendo ed entrando piano piano nella Leggenda, guadagneremo Punti Tecnica e avremo la possibilità di sbloccare più di 70 combo e abilità da utilizzare durante la nostra avventura. Un aspetto davvero interessante del titolo è la gestione della paura. Man mano che compiremo imprese leggendarie infatti, la nostra fama accrescerà scaturendo un timore sempre maggiore nei nostri nemici. Possiamo dichiarare in tutta sincerità che osservare i nostri nemici tremare di fronte a noi, ci ha portato una soddisfazione non indifferente.

Sulle ali del vento

L’open-world creato dai ragazzi di Sucker Punch può non convincere pienamente per la storia o per certe sfumature di gameplay, ma l’ambientazione che ci troveremo ad attraversare cavalcando in sella al nostro fedele destriero lascia sicuramente senza fiato. Uniche pecche, qualche angolo dalla saturazione troppo accentuata e qualche piccolo difetto grafico.

Le terre dell’isola di Tsushima, costellate da risaie, boschi, prati fioriti e roccaforti riescono a creare uno scenario davvero ricco e suggestivo. Ad accompagnarci in questo ambiente avremo con noi delle folate di vento, che sostituiranno il tipico “gps”. Questa feature davvero interessante fa sì che il giocatore possa immedesimarsi meglio all’interno dell’ambiente.

Oltre a proseguire con la trama, in questo ampio mondo di gioco avremo modo di raccogliere un numero infinito di collezionabili, ognuno corredato di descrizione. Potremo inoltre trovare dei Templi Sacri dove raccogliere amuleti speciali e avremo modo di affrontare i mongoli per riconquistare la nostra isola. Qualche volta potrà inoltre capitare di imbattersi in qualche simpatico animaletto che ci guiderà verso una fonte termale presso la quale curarci e aumentare la nostra salute.

Durante le nostre esplorazioni abbiamo avuto modo di provare la splendida Photo Mode messa a disposizione dagli sviluppatori. Grazie a questa modalità e agli scorci proposti dal titolo, abbiamo potuto effettuare degli scatti davvero affascinanti. Un’altra modalità inserita da Sucker Punch è la Kurosawa Mode, ovvero la modalità in bianco e nero che rende il gioco un vero e proprio film nel pieno stile del maestro nipponico.

Il livello tecnico di Ghost of Tsushima

Il frame rate di Ghost of Tsushima non ha mai avuto cali di rilievo e dobbiamo dire che il gioco viene retto molto bene su PlayStation 4 Pro. Il dettaglio grafico è alto, soprattutto sui materiali dell’equipaggiamento, ma abbiamo notato una mancanza di attenzione nell’espressività dei personaggi. In particolare Jin ci è sembrato spesso mono espressivo.

Parlando del sonoro, le musiche che accompagneranno la vostra avventura sono belle e suggestive e ne avremmo gradite in numero maggiore. L’audio di gioco è ottimo e il doppiaggio nipponico è assolutamente carico e azzeccato. Quello italiano perde di mordente in alcuni momenti, ma nel complesso è stato ben realizzato.

Recensione Ghost of Tsushima
8 Reviewer
Pro
Un'ambientazione strepitosa
Armature ed equipaggiamento molto curati
Una storia comunque apprezzabile
Bello il combattimento sul campo
Contro
Mancanza del lock on in combattimento
Movimenti delle IA abbastanza ripetitivi
Boss Fight poco emozionanti
Conclusioni
In conclusione Ghost of Tsushima si attesta come un gioco dal grandissimo potenziale non del tutto espresso. La trama manca di colpi di scena da mozzare il fiato e alcune pecche di gameplay hanno reso l'avventura meno emozionante di quanto avremmo sperato. Nel complesso comunque, ci riteniamo soddisfatti di questo titolo e, nonostante il paragone forzato con The Last of Us Part II, a causa dell'uscita così ravvicinata dei due titoli, siamo convinti che Ghost of Tsushima riuscirà in ogni modo ad attirare l'attenzione di molti giocatori.
Trama
Gameplay
Comparto Tecnico
Sonoro
Comparto Artistico
Colonna Sonora

Claudia Razzauti

Videogiocatrice fin dall'infanzia, prediligo RPG e avventure grafiche ma non disdegno alcun tipo di genere. Per seguire questa mia grande passione ho deciso di iniziare questo nuovo cammino come articolista, sperando un giorno di poter partecipare ad alcuni degli eventi più importanti dell'ambiente videoludico in qualità di giornalista.

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Claudia Razzauti

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