Videogame

Marvel’s Avengers | la demo della Milan Games Week

Durante la Milan Games Week 2019 abbiamo provato Marvel’s Avengers. Ecco le nostre impressioni

Esiste un detto che recita: “Mai incontrare i tuoi eroi.” È con questa frase che si apre la demo di Marvel’s Avengers che abbiamo avuto modo di provare allo stand PlayStation durante l’edizione 2019 della Milan Games Week.
Lo scenario in cui si svolge questa dimostrazione è l’ormai celebre “A-Day”, la festa in onore dei più potenti eroi della Terra che, come sappiamo, si tramuta ben presto in tragedia per via delle losche trame di Taskmaster.

Terminato il filmato introduttivo veniamo catapultati nel bel mezzo dell’azione vestendo i panni del potente Thor. Lo stile di combattimento cucito addosso al dio del tuono rispecchia molto fedelmente quanto i fan dei fumetti e dei cinecomics hanno imparato a veder fare al biondo figlio di Odino: prendere a martellate sui denti qualsiasi nemico osi sfidarlo. Come è ben risaputo, tuttavia, la forza di Thor non si basa solo sul potere di Mjiolnir e infatti, qualora decidessimo di scagliare il magico martello contro i malcapitati, non ci ritroveremmo del tutto inermi a dover aspettare che la nostra preziosa arma torni nelle nostre degne mani, ma potremo proseguire il combattimento a mani nude, esibendo tutta l’esperienza accumulata in oltre mille anni di lotte. Ciò che ha molto impressionato durante il combattimento con Thor sono state soprattutto le esecuzioni e le mosse finali. Dopo aver più volte colpito un nemico, infatti, potremo premere triangolo e cerchio ed assistere a speciali e differenti animazioni con cui il nemico viene istantaneamente eliminato. Le mosse speciali presenti in Marvel’s Avengers , invece, sono di tre tipi: mossa eroica di supporto (che rende più efficace il lavoro di squadra indebolendo i nemici), d’assalto e suprema. Premendo L1 si  attiva la mossa eroica d’assalto con cui si scatena la forza del fulmine e si carica di elettricità il Mjiolnir, permettendo di infliggere notevoli danni ai nemici. La mossa eroica suprema invece è ancora più spettacolare (per questa ragione necessita di un maggior tempo per essere caricata) e consiste nel levarsi in cielo per poi colpire il terreno con tutta la forza disponibile, creando una letale esplosione ad area che metterà praticamente KO tutti i nemici. Un elemento assolutamente degno di nota che lascia intuire la grande cura per i dettagli è il comportamento di Mjiolnir: qualora scagliassimo il martello contro a un nemico con le spalle al muro, non ci limiteremo a farlo volare via esanime, ma lo terremo inchiodato alla parete con la mitica arma appoggiata sul suo petto ad impedirgli di cadere, e in quella scomoda posizione ci rimarrà fini a che non decideremo di richiamare il martello.

Dopo aver preso a martellate i nemici il gioco ci mette nei panni di Iron man, personaggio che purtroppo sembra necessitare di ancora parecchie migliore prima di poter essere pienamente giocabile. Mentre infatti la sessione con il dio del tuono permetteva di creare diverse e interessanti combo, con Iron man ci siamo limitati a volar in un corridoio e a sparare con i repulsori dell’armatura, monotonia saltuariamente interrotta dalla possibilità di usare il potente uniraggio del reattore Arc per distruggere veicoli blindati. Se tale povertà nel gameplay dedicato all’uomo di ferro dovesse rivelarsi funzionale alla trama e, pertanto circoscritta a questa sola fase del gioco a voler sottolineare il fallimento dell’eroe, sarebbe indubbiamente una grandissima pensata a livello di trama, dato che l’attacco terrorista di San Francisco avviene utilizzando tecnologia Stark rubata.

Dopo la deludente fase con Tony, è il momento di tornare, letteralmente, a spaccare le ossa ai nemici in compagnia dell’Avenger più forte: l’incredibile Hulk. La fase dedicata al Golia Verde è stata quella in assoluto più sorprendente dato che l’immensa fisicità del personaggio è stata riproposta in tutta la sua immane possanza. Ogni colpo, anche il più “leggero” è infatti in grado non solo di infliggere notevoli danni, ma anche di scaraventare il nemico ben lontano da noi. Degne di note le prese che potremo eseguire tenendo premuto il pulsante quadrato e che ci permetteranno di usare i nemici come proiettili umani. Proprio durante la sessione con Hulk abbiamo fatto una piacevole scoperta: la possibilità di morire. Ebbene sì, siamo morti utilizzando proprio il più forte tra tutti gli Avengers… cadendo dal ponte. Una delle peculiarità del personaggio sarà infatti quella di poter eseguire grandi salti con i quali muoversi tra le parti in rovina del Golden Gate Bridge. Mancando gli appigli predisposti per coprire questi spostamenti, ci troveremo a cadere di sotto dovendo ricominciare la sessione di platforming. La consapevolezza di non trovarsi in una scatola chiusa dove si è guidati per mano e non si può sbagliare non può che essere un enorme punto a favore di Marvel’s Avengers.

Se Iron Man delude, Capitan America invece convince. Pur essendo la più breve delle cinque sequenze, giocare nei panni di Steve Rogers è stato molto soddisfacente. Come nel caso di Thor anche con Cap il lavoro svolto fin ora lascia intravedere una grandissima attenzione ai dettagli. Non solo le animazioni cercano di riprodurre il classico stile di combattimento del personaggio, ma le esecuzioni finali di volta in volta sono ancora più variegate di quelle di Thor. Molto apprezzato il poter colpire più di un nemico con i rimbalzi dello scudo.

Dulcis in fundo, come nel video presentato nei giorni scorsi, abbiamo assistito alle prodezze della Vedova Nera, alle prese con un impegnativo scontro con Taskmaster. Ben poco vi è da aggiungere rispetto a quanto detto dagli sviluppatori qualche giorno addietro, se non che lo scontro non è proprio una passeggiata e occorre prestare particolare attenzione alle contromosse del supercriminale.

In definitiva non possiamo che definirci soddisfatti da questa demo di Marvel’s Avengers che, seppur in una veste grafica ancora tutta da migliorare, rappresenta già un notevole passo in avanti rispetto ai primi trailer mostrati in occasione dell’E3. La speranza è che il gameplay venga reso più variegato permettendo di sbloccare e selezionare diverse abilità speciali con cui affrontare le orde di nemici e , nel caso di Iron Man, di aggiungere alla sua armatura le classiche funzionalità extra quali laser e piccoli missili, per rendere meno monotono il gameplay di quello che, in ogni caso è bene ricordarlo, è il personaggio più difficile da gestire per via della sua peculiare natura. Dal punto di vista della trama non sono emersi dettagli in grado di far intuire le intenzioni degli sviluppatori, ma la presenza di Khamala Khan (una teenager grande fan di Capitan Marvel, nei fumetti diventata la nuova Miss Marvel) e brevi sequenze di teser in cui sembrano comparire un robot che ricorda Ultron e quella che sembra una versione del Green Goblin ispirata all’universo Ultimate (Terra-1610) fanno ben sperare che il titolo di Crystal Dynamics possa attingere a piene mani da 80 anni di ininterrotta continuity delle storie Marvel, non solo quelle deficate alle varie formazioni di Avengers, per offrire un racconto che sappia colpire sia chi l’universo Marvel l’ha conosciuto al cinema con la Saga dell’Infinito, sia chi ne è quasi completamente a digiuno, sia la categoria più difficile da soddisfare: quella dei lettori assidui dei fumetti. Non resta che aspettare il 15 maggio 2020 e (ri)unirsi per scoprirlo.

Luca Franco

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Luca Franco

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