Videogame

Microsoft non permetterà gli upgrade grafici a pagamento su Xbox Series X

Microsoft fa il punto attorno allo Smart Delivery previsto per Xbox Series X, confermando che non permetterà ai publisher di rendere a pagamento gli upgrade grafici.

Gli sforzi compiuti da Microsoft in termini di retrocompatibilità sono da sempre un marchio di fabbrica del brand Xbox, che già a partire dalla scorsa generazione permetteva di fruire i titoli dell’hardware precedente anche sulle macchine attuali. E tale trend sembra destinato a perdurare anche nel futuro, grazie al già noto programma Smart Delivery, che stando alle parole del colosso di Redmond garantirà agli utenti che acquisteranno un qualsiasi giochi Xbox di poterlo utilizzare nella sua migliore versione su qualunque macchina della compagnia. Una sorta di cross buy, in pratica, in merito al quale Microsoft sembra avere le idee molto chiare e, soprattutto, rigorose in merito.

Nei giorni scorsi era stato confermato come la scelta di aderire al programma spetti ai vari publisher, ma è notizia recente, che ci giunge attraverso un report di di VGC, che Microsoft non permetterà che simili update grafici vengano venduti ai consumatori sotto forma di DLC. Come detto il supporto allo Smart Delivery non sarà comunque obbligatorio, con ciascun publisher che potrà rendere disponibili gli aggiornamenti anche in maniera autonoma, purché in forma gratuita.

Sarà inoltre consentito permettere il passaggio alla versione migliore in modalità scontata, magari per mezzo di bundle multigenerazionali, come nel caso già confermato di NBA 2K21, che ad un prezzo leggermente superiore a quello canonico permetterà di acquistare contemporaneamente le versioni current e next gen del titolo in questione. Sicuramente quest’ultima non è certo la soluzione più economica per i player, pertanto c’è da augurarsi che sempre più publisher si trovino a sfruttare il programma offerto da Microsoft, anche perché così facendo sarà garantita la piena compatibilità dei salvataggi di ciascun gioco, indipendentemente dalla piattaforma della compagnia utilizzata. A questo punto non resta che attendere ulteriori sviluppi.

Simone Cantini

Gamer cresciuto all'ombra del tubo catodico, sia in casa che in sala giochi, amante del Giappone in ogni sua forma, traduttore freelance e aspirante musicista non ancora pronto ad appendere lo strumento al chiodo. Dopo quasi un decennio trascorso a scrivere di videogiochi da semplice blogger, sono pronto ad intraprendere una nuova avventura editoriale.

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