Sea of Thieves è probabilmente uno dei titoli più difficili da recensire quest’anno, data la sua natura atipica, data la poca mole di contenuti che fornisce al lancio, dato anche l’hype che ha creato negli scorsi mesi. Proveremo quindi a spiegarvi la nostra esperienza su questo titolo piratesco targato Rare e Microsoft Studios.
Grog, grog e altro grog, ma la trama?
Le prime ore di gioco di questo Sea of Thieves sono molto particolari, dopo aver scelto un personaggio da quelli disponibili (generato casualmente), e dopo una breve presentazione della lore di gioco, ci svegliamo ubriachi e abbandonati a noi stessi in un bar dell’avamposto di partenza, con ben poche direttive sul da farsi, e anche meno chiarezza sul nostro scopo finale. Questa è quasi tutta la trama che Sea of Thieves offre. Si capisce bene che il fulcro del titolo non è decisamente la trama, il gioco infatti è stato sviluppato per buttarti nel minor tempo possibile in mare.
C’è tanto male in queste acque che anche il più incallito, coraggioso dei pirati ne ha una giusta paura.
Sea of Thieves e gli assalti in mare aperto
Parlando di Gameplay, questo Sea of Thieves ha molto e poco da offrire allo stesso tempo. Si parte come detto selezionando un personaggio da un roster generato casualmente, si seleziona il tipo di imbarcazione che si vuole veleggiare (2 disponibili, un Galeone per 4 giocatori e uno Sloop per 2). E successivamente se si vuole giocare da soli, in compagnia di amici o con altri pirati arruolati tramite il matchmaking. Parlando proprio di gioco online (che è sicuramente il metodo consigliato per sfruttare al meglio le potenzialità del titolo) abbiamo avuto qualche problema di connessione ai Server, che stanno già risolvendo. Degna di nota la possibilità di giocare sia su Xbox One che su PC acquistando il gioco una volta sola. Infatti Sea of Thieves fa parte di Xbox Play Anywhere, questo permette ai pirati di giocare anche cross device da Xbox a PC Windows 10. Il titolo fa anche parte di Xbox Game Pass che, da accesso illimitato a più di cento titoli per Xbox One e Xbox 360.
Una volta presa la mano con i controlli di questo Sea of thieves (tutorial quasi completamente assente) e presa anche in incarico la prima missione, possiamo dirigerci insieme alla ciurma sulla nostra splendente nave dove prepararci all’avventura.
Tutto quello che riguarda il controllo e la gestione della nave è davvero ben realizzato, i controlli e i comandi sono pochi ma ben organizzati, in modo tale da rendere intuitivo il controllo ma allo stesso tempo non troppo facile.
Finite le prime missioni di “iniziazione” durate circa 2 ore, ci accorgiamo che il gioco ha praticamente dato tutto quello che poteva regalarci. Le missioni in questo Sea of Thieves sono sempre le stesse, ripetitive e mai più originali di quelle del prologo. La progressione del personaggio è nulla, come anche il potenziamento di strumenti per i pirati e per la nave (che si limitano a cambiamenti estetici).
Sea of thieves prende spunto da altri generi, come i recenti MMO alla Destiny 2 e The Division, prelevando solamente i lati più controversi, come la ripetitività delle missioni e la poca profondità di trama.
Dalle nostre ore di gioco con Sea of Thieves abbiamo capito che l’obiettivo degli sviluppatori è stato quello di creare un titolo il più immediato possibile, così da permettere ad un gruppo di amici di buttarsi in mare cantando ed ubriacandosi mentre ci si butta alla ricerca di qualche tesoro misterioso o si va all’arrembaggio di navi nemiche.
Sta a voi decidere se l’immediatezza in questo caso è un bene o un male.
Se un pirata vuoi diventare, qualche compromesso devi fare.
Per quanto concerne il comparto tecnico di Sea of thieves, possiamo dire che questo è uno dei pregi maggiori del titolo. Un’atmosfera piratesca come questa non si sentiva dall’epoca dell’ormai lontano Monkey Island.
C’è chi si è lamentato di un probabile downgrade grafico dalla prima tech demo dell’E3, noi sinceramente non ci sentiamo di avvalorare questa tesi. La gestione delle luci è eccellente e il mare è forse una delle migliori rappresentazioni fisiche di acqua mai viste in un videogame.
Il grosso neo del comparto tecnico è probabilmente la povertà di alcuni paesaggi, le isole e i vari accampamenti sono poveri. Ci sono inoltre alcuni problemi di texture sporadici, ma nulla più di questo.
Ottimo lavoro anche per il sonoro di Sea of thieves, le musiche sono di quanto più piratesco possa essere proposto. La possibilità di intrattenere la ciurma con ballate e canzoni varie suonabili anche in gruppo è a dir poco fantastica.
Rimanete in attesa nei prossimi giorni della nostra videorecensione.
Sea of Thieves
Conclusioni
Le parole del produttore Joe Neate sono chiare, Sea of Thieves è un oceano, e come tale andra' riempito.
Un gioco coi puntini, che nel tempo prendera' la sua forma, noi attenderemo con pazienza, e voi?