In casa Google cambiano i piani. L’azienda statunitense, fondata nel 1998, ha annunciato che non svilupperà più giochi per Stadia, il suo servizio di cloud gaming. Chiudono, quindi, gli uffici di Montreal e Los Angeles di Stadia Games and Entertainment, fondati per visionare lo sviluppo dei videogiochi.
Google ha annunciato questo decisione tramite un comunicato stampa, in cui comunica che i costi di produzione “stanno crescendo esponenzialmente“. Questo il motivo di tale cambio, sottolineando come i tempi di produzione dei giochi partendo si sono allungati notevolmente. Ha tenuto, però, a precisare come in questa decisione non rientrino i videogiochi attualmente in sviluppo. Una svolta che porterà Google a concentrarsi più sulla tecnologia Stadia e ad accordi con terzi per lo sviluppo dei titoli di gioco.
La decisione presa da Google in queste settimane è una vera e propria rivoluzione, che cambia totalmente le carte in tavola nel mercato videoludico. Come confermato dall’azienda statunitense, Stadia rimarrà attiva e continuerà ad essere supportata dagli sviluppatori. Quindi i giocatori potranno continuare ad usufruire del cloud gaming, quello che cambia è l’impegno di Google in questo progetto, volto più allo sviluppo della tecnologia e allo sviluppo di videogiochi tramite accordi con altre aziende.
Su quanto accaduto è intervenuto Harrison sul suo blog ufficiale: “Crediamo che questo sia il percorso migliore per rendere Stadia un business sostenibile a lungo termine che aiuta l’industria a crescere”. Inoltre come effetto di questa decisione, Jade Raymod, veterana nello sviluppo dei videogiochi assunta per Stadia, ha lasciato Google.
La storia di Stadia
La storia di Google Stadia è abbastanza recente. La piattaforma di cloud gaming, lanciata da Google il 19 novembre del 2019, permette ai videogiocatori di giocare in streaming su diversi dispositivi. Questa tecnologia rivoluzionare, com’è stata definita da Google, è accessibile tramite una connessione internet da 10 mbps. È possibile giocare con la piattaforma dalla propria tv grazie ai controller Stadia di Google, oltre al mouse e tastiera su pc tramite il browser Chrome.
Vedremo come andrà a finire questa vicenda, se questa scelta da parte di Google gli darà ragione. Se proviamo ad analizzare la situazione di Stadia dal 2019 ad oggi notiamo come non ci sia un vasto catalogo di titoli che aumenti l’attrattiva verso questo servizio. Non a caso Google non ha mai diffuso i dati su quanti utenti iscritti all’abbonamento Stadia Pro ci fossero, il che non dà la possibilità di capire quanti stiano usando il servizio.