In questi giorni si sta parlando parecchio di Valorant, di cosa offre, di come interagire con la closed beta, delle potenzialità del progetto in linea a sviluppi futuri, delle somiglianze con precedenti lavori… Ma è proprio la sua “neonata” community a tenere alta l’attenzione generale, riportando atteggiamenti che non lasciano aperte troppe interpretazioni.
E’ ormai risaputo che l’uno modo per accedere alla closed beta di Valorant sia quello di guardarlo in streaming su twitch per coglierne le keys. Tutto ciò sta certamente permettendo agli sviluppatori di limitare gli ingressi e di comprendere i limiti e i problemi del titolo, attraverso un attento studio generale.
Fra le mansioni di questi spicca anche la ricerca di coloro che nel videogioco si avvalgono di cheat per ottenere prestazioni migliori e facilitazioni in game. Recentemente, almeno in base a quanto riportato da Polygon, Phillip Koskinas, uno degli sviluppatori del titolo, ha rivelato, attraverso un post su twitter, che soltanto in questo periodo il numero di cheaters colti sul fatto è arrivato a circa 9000, tutti attualmente bannati. (“Questa ondata di ban è soltanto l’inizio”)
Il post, dalle caratteristiche “ironiche”, è stato accompagnato da un altro tweet di Riot Vanguard molto più serio e risoluto nei confronti della situazione.
Una delle politiche messe immediatamente in chiaro dai ragazzi di Riot Games, per quanto riguarda Valorant, è quella anti-cheat, con l’utilizzo di un programma (Vanguard), che fin dal principio ha ricamato su di sé qualche critica da parte degli giocatori.
Già il 6 maggio l’anti-cheat lead Paul Chamberlain aveva scritto un lungo intervento sul sito ufficiale del titolo, riportando quali sarebbero state le linee guida generali nei confronti di atteggiamenti negativi o tossici di questo tipo:
“Per prima cosa costruiamo il gioco in modo che sia il più possibile anti-cheat. Poi, rendiamo il costo dello sviluppo dei cheat il più proibitivo possibile. Infine rileviamo, vietiamo e rimuoviamo i cheaters dal gioco nel modo più efficiente possibile, utilizzando il rilevamento dei trucchi di Vanguard, gli hardware di ban, i report dei giocatori, l’analisi dei dati e la ricerca attraverso machine learning.”
Fonte: Polygon.