“Bohemian Rhapsody” dei Queen ha compiuto da poco 43 anni ma continua ad essere presente nella top ten dei singoli più ascoltati. Vediamo insieme come le nuove generazioni sono venute a conoscenza dei mitici Queen e della loro canzone più bella.
“Bohemian Rhapsody” è un/il brano dei Queen del 1975. Uscito esattamente il 31 ottobre, è il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album “A Night at the Opera”. Fin dall’inizio, “Bohemian Rhapsody” ha riscosso un successo straordinario, ma ciò che appare sensazionale è che dopo un periodo relativamente di oblio, negli ultimi mesi è tornato alla ribalta come brano con maggior numero di stream. Se parliamo quindi di musica scaricata e ascoltata sulle piattaforme musicali digitali, ci riferiamo in linea di massima, ai cosiddetti millennials, ovvero i nativi digitali che quasi non conoscono la musica su supporto (vinile who?).
Complice di questo successo mondiale è sicuramente il biopic musicale su Freddie Mercury e sui Queen, “Bohemian Rhapsody”, uscito lo scorso novembre nelle sale italiane e ancora in programmazione. Se i produttori si aspettavano un riscontro da parte del pubblico, di certo nessuno immaginava una nuova vita per il brano simbolo dei Queen.
“Bohemian Rhapsody”: Queen da record
A metà degli anni ’70, i Queen in generale e Freddie Mercury in particolare, hanno dovuto lottare per poter far diventare “Bohemian Rhapsody” il successo che noi tutti conosciamo. Il brano, di quasi sei minuti, rappresenta un unicum nella storia mondiale della musica. Composta da sette parti tra cui due a cappella, una lirica e una rock, è tra le canzoni più eclettiche mai realizzate che di certo non si prestava, almeno non in quegli anni, ad essere il pezzo migliore per la rotazione radiofonica. Nonostante il parere contrario dei produttori e della critica, “Bohemian Rhapsody” ha ottenuto, sin dall’uscita, un successo senza pari. È stato il primo brano dei Queen ad entrare nella classifica USA ed è rimasto al primo posto della classifica del Regno Unito per nove settimane, stabilendo di fatto un record. Ha conosciuto nuovi periodi di gloria nel 1991, dopo la morte di Freddie Mercury quando è stato ripubblicato come doppio singolo insieme a “These Are the Days of Our Livese”, e l’anno successivo quando è stato utilizzato come colonna sonora del film “Fusi di testa”.
Nel 2000 “Bohemian Rhapsody” è stata eletta nel Regno Unito come canzone del secolo. Nel Paese è infatti, il terzo singolo più venduto della storia e il secondo più trasmesso nelle radio britanniche. Nel 2004 è stata inserita nella Grammy Hall of Fame e nel 2008 è stata votata come la canzone più bella di tutti i tempi, e la performance vocale di Freddie Mercury è stata eletta come la migliore nella storia del rock.
Queen mania
Viste le premesse, “Bohemian Rhapsody” dei Queen sembrava essere indirizzato alla gloria eterna, ma è solo nell’ultimo periodo che se ne è avuta una riqualificazione con addirittura l’ingresso del brano in top ten. Davvero sensazionale se si pensa che il brano ha da poco compiuto 43 anni!
Complice di questo successo, abbiamo detto essere stato il film, diretto da Bryan Singer, che vede l’attore Rami Malek nei panni di Freddie Mercury e che racconta la vita del poliedrico cantante e dei Queen. Il film è campione d’incassi ed è al quarto posto tra i greatest hits degli ultimi dieci anni e agli ultimi Golden Globes si è aggiudicato i premi di “miglior film drammatico” e “miglior attore protagonista”. Merito del film è stato quello di presentare una band e un artista alle nuove generazioni, che di fatto all’inizio degli anni ’90, quando i Queen si sono sciolti, non erano ancora nate. Nel bionic “Bohemian Rhapsody”, viene raccontata molto bene la fase di creazione dell’omonima canzone e molti, all’uscita delle sale cinematografiche, ne hanno voluto sapere di più e hanno iniziato a scaricare il brano. L’effetto che ne è derivato, ha dello straordinario. Si è scatenata una vera e propria Queen mania.
“Bohemian Rhapsody”, i Queen e i millennials
Secondo i dati riferiti da Spotify, il 70% gli utenti che ha ascoltato i brani dei Queen nelle ultime settimane, ha meno di 35 anni. Sempre sul blog dell’azienda si legge che “su Spotify i Queen sono più popolari che mai”. Da quando il film è uscito nelle sale, c’è stato un incremento degli ascolti delle canzoni dei Queen del 333%. Sempre su Spotify, i Queen sono diventati i quindicesimi più ascoltati, di tutti i tempi e in tutto il Mondo, con una media di stream mensili di 39,2 milioni. “Bohemian Rapsody” dei Queen è anche diventato il brano Classic Rock più riprodotto in streaming di tutti i tempi.
La ragione di questa rinascita di “Bohemian Rhapsody” e dei Queen, è attribuibile alla triste constatazione che artisti del calibro di Freddie Mercury non se ne trovano più in giro. I biopic musicali sono sempre esistiti, uno su tutti è “The Doors” di Oliver Stone del 1991 sulla vita di Jim Morrison. La differenza con “Bohemian Rhapsody” è che il film su Jim Morrison è stato realizzato in un periodo in cui le rock star non erano ancora diventate delle creature mitologiche. Chi usciva dal cinema poteva andare, per esempio, ad un concerto dei Nirvana. Oggi, che esce dalla sala cinematografica e negli anni ’90 non era ancora nato, si chiede se Freddie Mercury sia davvero esistito. Appare assurdo ma i giovanissimi non hanno miti rock da seguire o riferimenti musicali che si avvicinano, neanche in minima parte, a Freddie Mercury. La storia travagliata dei Queen, le esagerazioni e la potenza delle loro canzoni, appaiono lontani anni luce da quello a cui ci ha abituato il piattume del panorama musicale odierno. Purtroppo o per fortuna, non nascerà un altro Freddie Mercury che scriverà una canzone della stessa portata di “Bohemian Rhapsody”. I tempi sono diversi, non si lotta quasi più per niente e tutto si crea e disfa alla luce del sole.
Per gli amanti dei supporti fisici
La colonna sonora del film “Bohemian Rhapsody”, è uscita lo scorso 19 ottobre ed è stata prodotta dagli stessi Queen (chitarrista e batterista) Brian May e Roger Taylor. Contiene i più grandi successi dei Queen, brani rivisitati e cinque brani eseguiti al “Live Aid” del 13 luglio 1985. Si tratta davvero di un lavoro sensazionale se pensiamo che alcuni di questi brani, non sono mai stati pubblicati fino ad ora. La troveremo disponibile nella versione in doppio vinile, a partire dall’8 febbraio.