Secondo, nuovo trailer di Bohemian Rhapsody: un susseguirsi di flashback, avanti e indietro, nei primi anni della band e l’incontro con Freddie Mercury, che ne diventerà l’indimenticabile frontman. Come per molti biopic recenti, i dettagli del periodo sono assolutamente perfetti, abbigliamento, acconciature, oggetti casuali in una scena sono impeccabili. Non solo reincarna l’immensa carica da palcoscenico di Freddie Mercury, Rami Malek è fedele replica di colui che fu nella vita un uomo estremamente sarcastico e ironico. In una scena, l’attore che interpreta il batterista Roger Taylor urla, esasperato dall’ostinato perfezionismo di Freddie Mercury, “Quanti altri galileo vuoi?” con Freddie che replica, serafico “Roger, in questa band c’è spazio solo per una regina isterica”.
“Sei una leggenda, Freddie”, dice un membro della band rivolgendosi a Mercury. “Siamo tutte leggende”, risponde Malek. Durante la nuova clip, vediamo la band registrare classici dei Queen come We Will Rock You e, naturalmente, la canzone titolo del film, Bohemian Rhapsody.
Quello nel trailer è il vero Freddie Mercury: dal glam aggressivo dei primi anni nei Queen a quel pugno chiuso, teso verso l’alto, carisma di un leader che incita il suo popolo come a dire “io sono qui, seguitemi”. Il trailer è una celebrazione del carisma di Freddie Mercury, di come si trasformava in una sorta di maschera teatrale, inarrivabile protagonista dello spettacolo più importante della sua vita: quello espresso sul palco, con la musica, con quei vocalizzi che il pubblico cantava insieme alla band come l’ode da rivolgere al più sacro degli dei. Nel trailer abbiamo anche un accenno alla vita sessuale di Mercury, con Mary Austin che ne fu prima fidanzata e poi, successivamente, amica e confidente. In un passaggio del trailer, durante una conferenza stampa un giornalista avanza insinuazioni riguardo la vita privata del cantante e alcune inquadrature rivelano le preferenze omosessuali di Freddie.
Ancora nessuna anteprima nel trailer per quanto riguarda la rappresentazione della morte correlata all’AIDS, avvenuta nel 1991, se non attraverso una frase di Mercury in risposta a una richiesta di “più tempo” con un laconico “Se io non avessi tempo?”
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