Il giardino delle vergini suicide, capolavoro di Sofia Coppola, compie 20 anni. A ricordarlo è una delle protagoniste, Kirsten Dunst, che da allora ha continuato a lavorare con la regista in un lungo idillio professionale.
Il giardino delle vergini suicide a 20 anni dall’uscita
A ricordarlo è Kirsten Dunst, protagonista di Il giardino delle vergini suicide, film che, si può dire, l’ha consacrata da giovanissima nell’Olimpo del cinema d’autore. Vent’anni da quell’aprile 2000 che ha visto l’uscita americana di The Virgin Suicides, debutto cinematografico dell’allora ventottenne Sofia Coppola, figlia d’arte e regista molto talentuosa (il padre è Francis Ford Coppola, proprio lui). Dal quel set è nata una lunga amicizia ed un sodalizio professionale tra le due artiste: Dunst ha recitato nel 2006 in Marie Antoinette e nel 2017 in L’inganno, ovvero due delle sette pellicole dirette dalla Coppola finora. E la loro collaborazione ha regalato agli spettatori sempre dei bellissimi (ed intensissimi) film.
La trama del film, un cult degli anni 2000
Il giardino delle vergini suicide compie quindi 20 anni. Il film, scritto e diretto dalla Coppola, è tratto dal romanzo Le vergini suicide di Jeffrey Eugenides, e racconta la storia della famiglia Lisbon. In particolare delle cinque sorelle Lisbon, la diciassettenne Therese, la sedicenne Mary, quindici anni per Bonnie, quattordici per Lux (interpretata da Kirsten Dunst) ed infine la tredicenne Cecilia. È la più giovane, in un bel giorno d’estate, la prima a tentare il suicidio nella vasca da bagno. Le altre, segregate in casa dai genitori dopo l’accaduto, trovano svariati modi per incontrare i ragazzi, innamorarsi, dare segnali di vita. L’epilogo non lascia risposte, anzi: consegna lo spettatore a nuove domande. Ma il film è pieno di simboli, di immagini precise, musica bellissima, fotografia impeccabile. Un prodotto per adolescenti diverso da quello che gli adolescenti erano abituati a vedere negli anni 2000. E forse è proprio per questo che la pellicola è diventata un cult, perché Sofia Coppola ha proposto ai giovani una storia fatta da giovani, con altri giovani protagonisti, e tutto questo in modo poetico, potente, inaspettato.
Non è un caso che Il giardino delle vergini suicide sia così celebrato ed apprezzato dopo vent’anni, non solo dalle sue protagoniste. Al ricordo su Instagram di Kirsten Dunst è seguito quello di Elle Fanning, che aveva appena due anni quando il film è uscito al cinema. “È il mio preferito di tutti i tempi” ha scritto l’attrice. E sono in tanti a pensarla come lei.