Jurassic World 2 riesce dove il primo capitolo aveva mancato di poco il tiro. Risulta molto più bilanciato sotto ogni punto di vista, sapendosi prendere anche poco sul serio. Ecco la nostra recensione.
Il primo Jurassic World voleva riportare in auge la leggendaria trilogia creata dalla mente di Steven Spielberg, ma risultò molto blando, creato quasi svogliatamente. Una volta terminata la visione non si aveva l’impressione di aver visto un brutto film, ma nel giro di poco tempo si iniziava a dimenticare. Questo Jurassic World: Il Regno Distrutto non sembrava promettere diversamente. Invece, il cinema ci ricorda continuamente che non bisogna mai giudicare un prodotto prima della visione, negativamente ma anche positivamente. Andiamo a scoprire perché questo Jurassic World 2 convince più del primo.
Un’avventura vecchio stile
Forse il punto di forza maggiore di Jurassic World 2 è proprio la sua indole avventurosa. Questa volta non si è costretti solo sull’isola dove si trova il parco, ma c’è un più ampio respiro di ambientazioni che, inversamente, sono più claustrofobiche. Questo rende l’elemento del viaggio molto importante e mantiene il ritmo sempre abbastanza alto. Porta l’imponenza dei dinosauri in luoghi nei quali non ci si aspetterebbe di trovarli, incatenando l’azione in spazi angusti, ma funzionali. Ci si sente coinvolti nelle vicende dei protagonisti, intenti a salvare alcune specie di dinosauri dall’isola, minacciata da un’eruzione imminente. Sono presenti anche elementi “socialmente utili”, come tutta la guerra mediatica tra il salvare i dinosauri poiché specie a rischio al pari dei comuni animali, oppure lasciare che si (ri)estinguano, riportando l’equilibrio sulla Terra. La storia in sé non è estremamente complessa e già dai primi minuti si inizia a delineare il possibile finale. Tuttavia, intrattiene e presenta dei buoni tempi comici, grazie anche all’interpretazione di Justice Smith. Reggono abbastanza bene la scena anche i due protagonisti, Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, mentre l’antagonista non spicca per originalità. Un film, insomma, che si attiene al genere al quale appartiene senza cercare di elevarsi troppo e che sa riconoscere e ammettere gli errori del passato, scherzandoci anche su.
Tecnicamente Jurassic World 2 è decisamente ottimo e non ci aspettavamo altrimenti da un blockbuster di questo calibro. Gli effetti visivi sono eccellenti. Le interazioni tra personaggi reali e creati in computer grafica sono molto più pulite di quanto visto in precedenza. A livello registico il film funziona. Juan Antonio Bayona è riuscito a creare il giusto mix tra uno stile classico e uno più virtuosistico, con movimenti di macchina azzardati, ma efficaci. Fotograficamente si posiziona nel range della fotografia da blockbuster: pulito, basilare e mai troppo eccessivo. La colonna sonora è forse la nota dolente di questo film, che non riesce a spiccare pur omaggiando il suo antenato. Il sonoro, invece, si colloca sempre una spanna sopra la concorrenza. Il comparto tecnico, quindi, non smentisce le premesse.
L'atmosfera da avventura vecchio stile
Il comparto tecnico decisamente all'altezza
L'interpretazione di Justice Smith
Contro
L'antagonista troppo macchiettistico
La colonna sonora che non spicca
Conclusioni
Jurassic World: Il Regno Distrutto è il blockbuster che non ci aspettavamo. Rispecchia i canoni del genere, ma segue anche attentamente le regole cinematografiche, trovando un ottimo bilanciamento e creando un film di puro intrattenimento. Forse ciò che gli rende maggiore giustizia è il fatto che non voglia mai cercare di elevarsi in nessun modo. Sa cosa rappresenta e lo accetta senza obbiettare. Sa guardare al passato sia con aria nostalgica che con vena ironica, conscio di ciò che i suoi predecessori hanno rappresentato per la storia del cinema, nel bene e nel male. Ammette gli errori e prova a rimediare senza esagerare e rimanendo sempre fedele a se stesso. E questo è quanto di meglio si possa chiedere ad un prodotto cinematografico.
Tenace adoratore del mezzo cinematografico, cerco sempre un punto di vista fotografico in tutto ciò che mi circonda. Videogiochi, serie televisive, pellicole cinematografiche. Nulla sfugge al mio imparziale giudizio.