Il documentario sui Maneskin, “This is Maneskin“, uscirà oggi in numerose sale italiane e il loro esordio discografico, invece, avverrà il 26 ottobre con la pubblicazione dell’album “Il ballo della vita”.
I Maneskin insomma hanno deciso di giocare l’all in della loro carriera discografica proprio durante il mese di ottobre ma vista l’indole scanzonata e senza peli sulla lingua della band romana, non deve stupire questa continua voglia di mettersi in gioco e rispondere alle numerose critiche che ricevono, attraverso un album che si basa su un concetto semplice e diretto: i Maneskin sono autentici come la passione che li guida nella composizione delle canzoni e durante i live. Insomma, senza sovrastrutture. E a renderlo ancora più chiaro è Victoria, la bassista della band, quando chiarisce il significato del titolo del nuovo cd, “Il ballo della vita” : “Il ballo è un atto che avvicina le persone, fa perdere le sovrastrutture e fa uscire la parte più spontanea di noi“. In poche parole, i Maneskin hanno scelto di seguire quella che è la loro natura ovvero la libertà di essere loro stessi e non modificarsi in base alle critiche o alle mancanze che alcuni critici riscontrano nel loro percorso musicale. Infatti, come chiarisce sempre Victoria: “Il nostro messaggio è trasmettere sicurezza alle persone. Non bisogna farsi toccare dagli insulti o autolimitarsi: anche noi abbiamo rispettato il messaggio e non ci siamo imposti limiti di nessun tipo“.
Il “mood Maneskin” conquisterà anche l’Europa?
Sta invece a Damiano, frontman della band, chiarire l’obiettivo alla base del nuovo album: “Abbiamo cercato di dare un nome, un volto e una voce al nostro messaggio di libertà“. Ne “Il ballo della vita” emerge un’altra caratteristica fondamentale e che dà un metro della versatilità dei Maneskin: nell’album sono presenti numerosi generi e molto diversi fra loro. Infatti si passa dal funk, disco, rap, blues rock ai cori gospel, ballad elettrica, raggamuffin e rock gitano. Anche qui ritorna il concetto di libertà inteso come totale volontà di dire ciò che si vuole, in tutti i modi e i generi possibili. I Maneskin stanno crescendo ma, cosa più importante, lo stanno facendo, seguendo sempre e solo la loro natura. Ma bisogna riconoscere un’altra qualità ai Maneskin: hanno la capacità di comprendere i cambiamenti che stanno avvenendo nella discografia italiana, di confrontarsi con generi differenti e carpire quello che più li stimola così da rinnovare continuamente la loro musica. Questo è quello che ha spinto i Maneskin a collaborare per “Immortale”, una delle tracce presenti in “Il ballo della vita”, con Vegas Jones e con Don Joe: “Abbiamo fatto questo featuring non perché ci interessava entrare in quel mercato, ma perché siamo figli di questa generazione. Stiamo crescendo ascoltando questa musica, ci piace e penso che il mio modo di scrivere sia influenzato dalle metriche rap“. I Maneskin sono pronti a conquistare anche l’Europa: infatti dopo il tour italiano che si concluderà ad aprile con molte tappe già sold out, a febbraio cercheranno di “esportare” il mood Maneskin anche in Germania, Svizzera, Spagna, Francia, Belgio e Inghilterra.