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Muse: “Simulation theory” analizza i pro e i contro della realtà virtuale

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I Muse hanno comunicato le date ufficiali del nuovo tour mondiale che promuoverà anche il nuovo album in uscita, “Simulation Theory”, e hanno fatto sapere che sono stati invitati come ospiti per la finale dell’edizione italiana di X Factor, prevista per il 13 dicembre.

I Muse, durante il nuovo tour, si esibiranno anche in Italia: infatti il gruppo, capeggiato da Matt Bellamy, suonerà il 12 luglio allo Stadio San Siro di Milano e il 20 luglio all’Olimpico di Roma. I biglietti per il nuovo tour dei Muse potranno essere acquistati da 16 novembre, a partire dalle ore 10.00 e coloro che sceglieranno di acquistare l’album in pre-order, avranno il vantaggio di poter comprare i biglietti del nuovo tour già ben tre giorni prima rispetto all’apertura della prevendita generale ovvero il 13 novembre. I Muse, attraverso “”Simulation theory enanched experience” e il “Muse premium ticket bundle” hanno pensato di diversificare e personalizzare l’ascolto dei live, proponendo diverse soluzioni che ovviamente offrono differenti servizi “speciali”.

I Muse nel nuovo album analizzano e criticano alcuni aspetti di Internet

I Muse in “Simulation theory” trattano diverse tematiche: la realtà virtuale con tutti i vantaggi e gli svantaggi che comporta, i compromessi che derivano dalla tecnologia, il fatto che non esistono più generi musicali ben definiti e l’immaginario che è nato grazie alla cinematografia degli anni Ottanta. Tutti questi argomenti vengono affrontati  musicalmente con strumenti e sound tipici del pop contemporaneo. Chi pensa che i Muse abbiano cambiato totalmente opinione sulla tecnologia, rispetto a “Drones” dove la criticavano aspramente, si sbaglia di grosso. Infatti i Muse in “Simulation theory” si rapportano con la tecnologia in maniera meno critica, considerando la sua pervasività come un dato di fatto. Come chiarisce Matt Bellamy, leader dei Muse, questa presa di consapevolezza rispetto all’utilizzo sempre maggiore della tecnologia “vale sia per la musica dell’album, dove si fa uso di elettronica e sintetizzatori, sia per la sua filosofia. Ovvero: siccome non possiamo fermare la rivoluzione tecnologica, dobbiamo imparare a vivere in simbiosi con essa“. Inoltre nell’album i Muse hanno tentato di capire cosa significa ascoltare musica nell’era dello streaming: “Il segno musicale – chiarisce Bellamy- di questi nostri tempi, in cui si ascolta tanta musica e molto velocemente, è la fusione di vari generi. È quel che abbiamo fatto in questo album, deliberatamente, all’interno di ogni canzone. L’idea della separazione fra i generi è sempre meno importante“. Però sicuramente la tecnologia è una tematiche affrontata solo nell’album e che non prenderà il sopravvento durante il tour, come tiene a specificare Dominic Howard, batterista della band: si tratterà infatti di “show diversi da quelli che abbiamo fatto finora. Nel Drones World Tour c’erano droni, luci, tecnologie. Questo nuovo concerto sarà incentrato maggiormente su di noi. Ecco, ci sarà meno tecnologia e più umanità“.

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