È in arrivo una serie tv sull’omicidio di Tupac Shakur, l’amatissimo rapper 22enne che il 7 settembre 1996 venne ucciso da quattro proiettili esplosi da un’auto in corsa. Il 24 settembre alle ore 22.00 infatti andrà in onda la serie “Tupac: il caso è aperto”, in prima visione assoluta su Crime+Investigation (su Sky, canale 119).
La scomparsa di Tupac è ancora velata di mistero: il rapper e Suge Knight, CEO di Death Row Records, il 7 settembre 1996 si stavano dirigendo al Club 662, quando una Cadillac bianca si è affiancata a loro e un uomo ha sparato 14 volte ma solo quattro di questi proiettili hanno raggiunto Tupac. Due proiettili hanno colpito il torace, uno ha raggiunto il braccio e l’ultimo una coscia: con un polmone perforato, Tupac è riuscito a resistere sei giorni ma alla fine la madre ha deciso di porre fine alle sue sofferenze, staccando la spina. Il rapper è quindi deceduto il 13 settembre 1996.
La misteriosa morte di Tupac
Ma chi ci sarebbe dietro la controversa morte del rapper? Secondo i media dell’epoca, il colpevole era da individuare in The Notorious B.I.G., con il quale i rapporti si erano incrinati dopo l’arrivo del successo negli anni Novanta e a causa della mai sopita rivalità tra East e West Coast. L’inizio di questa storica diatriba è riconducibile al pezzo “Who Shot Ya?” di Biggie, dove vi sono numerosi insulti rivolti proprio a Tupac (questo brano può essere considerato un tipico esempio di diss track). Ma ovviamente Shakur non si limitò a incassare il colpo: infatti, due anni dopo, gli dedicò “Hit ‘Em Up” che racconta di una presunta storia di sesso con la moglie di Biggie, Faith Evans. I due storici rivali però hanno qualcosa in comune: entrambi sono stati uccisi con dei colpi di pistola. Infatti The Notorious B.I.G. è morto a causa di alcuni proiettili che lo hanno colpito mentre si allontanava dalla festa organizzata per i Soul Train Award. Tra le tante teorie nate attorno alla morte di Tupac, una delle più discusse è quella che vede il rapper ancora in vita, nascosto a Cuba. Infatti alcuni pensano che la foto dell’autopsia sia solo un fotomontaggio e che i sette album non siano il frutto di tracce registrate quando Tupac era ancora in vita.
Perché una docu-serie sulla morte di Tupac?
Tutti questi misteri e domande senza risposte hanno spinto la mamma del rapper, Afeni Shakur, a fare di tutto per individuare i colpevoli dell’omicidio di Tupac, lottando affinché le indagini sulla morte del figlio venissero riaperte. Nella serie tv viene mostrato come la giornalista Stephanie Frederic e il detective tentino in tutti i modi di riaprire le indagini, passando sotto la lente di ingrandimento ogni indizio e la vita dello stesso Tupac, trovando nuovi testimoni che mettano in luce elementi utili per l’indagine. La scelta di dedicare una docu-serie a Tupac nasce dalla considerazione che si tratta di uno dei rapper di maggior successo: infatti nonostante la sua carriera non sia stata una delle più longeve, è riuscito a vendere più di 85 milioni di dischi.