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Doctor Who: 3 Ruoli per conoscere meglio Jodie Whittaker

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Per mesi solo una domanda ha riempito i pensieri dei fan di Doctor Who: Chi sarà il nuovo Dottore? Circa un anno fa, abbiamo ricevuto la risposta tanto attesa: Jodie Whittaker sarà il Tredicesimo Dottore. Ma allora un’altra domanda si è fatta largo nel fandom: chi è davvero Jodie Whittaker? Vi parliamo oggi di 3 ruoli che forse vi aiuteranno a conoscere meglio la nuova stella di Doctor Who.

Jodie Whittaker. Non esiste fan di Doctor Who o semplicemente appassionato di serie tv che oggi non conosca il suo nome o il ruolo che è stata chiamata a interpretare. Ancora pochi mesi infatti e Jodie Whittaker guiderà sulla BBC una nuova fase di Doctor Who, il cui testimone creativo è stato raccolto dal nuovo showrunner Chris Chibnall, le musiche affidate al compositore Segun Akinola e il TARDIS verrà vissuto dal Tredicesimo Dottore e dai suoi nuovi tre companion.

Jodie Whittaker sarà dunque il simbolo di uno show iconico quale Doctor Who che ancora una volta sembra voler ripartire da zero, reinventandosi totalmente e chiudendo, con rispetto, con tutto ciò che è stato fatto prima (ma forse non del tutto: si vocifera infatti che un grande personaggio del passato potrebbe tornare nell’undicesima stagione di Doctor Who). Ma per quanto Jodie Whittaker possa essere portatrice di straordinari cambiamenti, una sola certezza dovrebbe bastare per rassicurare almeno in partenza i fan più scettici di Doctor Who: la serie è nelle mani di un’interprete magnifica.

Se l’attesa della nuova stagione di Doctor Who quindi sta diventando particolarmente insopportabile, vi consigliamo di recuperare questi 3 ruoli precedenti di Jodie Whittaker per cominciare a capire che tipo di attrice sia il nostro nuovo Dottore (e che accento abbia).

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1. Beth Latimer – Broadchurch

Broadchurch e Doctor Who appaiono, ora più che mai, stranamente collegati, a causa di numerosi nomi e volti comuni nel panorama televisivo britannico che si possono ritrovare in entrambe le serie. Prima infatti che Chis Chibnall, creatore e showrunner di Broadchurch, prendesse le redini di Doctor Who (di cui aveva già scritto alcuni episodi) e che Jodie Whittaker venisse scelta come nuovo Dottore, Broadchurch presentava già tra le sue fila due Dottori (David Tennant e David Bradley), un companion (Arthur Darvill) e due guest star dell’iconica serie sci-fi (Olivia Colman e Eve Myles, quest’ultima anche protagonista dello spin-off Torchwood, accanto al Capitano Jack Harkness). Se non altro quindi, Broadchurch è il tipo di serie che vi permetterà soprattutto di cominciare a prendere familiarità anche con la maestria di Chris Chibnall nella stesura di una storia e della sua evoluzione.

Ma c’è di più, proprio perché oltre le interpretazioni sublimi di David Tennant e Olivia Colman, Broadchurch ha visto anche la consacrazione di Jodie Whittaker, un’attrice al momento ancora sottovalutata nonostante l’intensa passione e il costante talento con cui affronta i suoi ruoli. Se c’è un aspetto del Dottore, infatti, che Jodie Whittaker saprà fare suo con maestosa ed emozionante semplicità nella prossima stagione di Doctor Who sarà probabilmente la sua anima travagliata, il cuore costantemente spezzato nonostante la sua capacità di rigenerarsi, lo sguardo intimamente ferito nonostante il nuovo e inarrestabile entusiasmo. Nei panni di Beth Latimer, Jodie Whittaker ha portato in scena una sofferenza difficile anche da definire, realistica nella sua disperazione, straziante nella sua tragedia, una sofferenza che, in un certo senso come quella vista e vissuta tante volte in Doctor Who, riguarda una perdita e il modo di affrontare la vita che segue con il vuoto che quell’assenza ha lasciato.

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Ma Beth Latimer ha in comune proprio questo aspetto così drammatico di sé sia con il Dottore che con le companion che l’hanno affiancato soprattutto nell’era moderna di Doctor Who, ossia la capacità di portare il dolore, di affrontarlo a viso aperto senza neanche provare a sfuggirgli, di combatterlo attraverso tutte le fasi del lutto e poi di accompagnarsi ad esso con serena rassegnazione, abituandosi a una presenza che col tempo non farà più così male, permettendole di ricominciare a vivere, proprio come il Dottore in Doctor Who ricomincia ogni volta, dopo ogni perdita, dopo ogni rigenerazione. Beth Latimer non solo vi aiuterà a capire quali interpretazioni Jodie Whittaker potrebbe portare in Doctor Who ma vi mostrerà anche cosa significa sopravvivere e rinascere senza mai dimenticare la propria unica e profonda umanità.

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2. Anna – Adult Life Skills

Ci sono momenti nel film indipendente “Adult Life Skills” in cui Jodie Whittaker, nei panni della protagonista Anna, raggiunge picchi di adorabile assurdità tali da convincere facilmente della sua idoneità a rappresentare le stranezze più creative che compongono la personalità caleidoscopica del Dottore in Doctor Who. Il personaggio di Anna infatti appare inizialmente come il ritratto più esilarante, realistico e a tratti quasi imbarazzante in maniera divertente di un moderno Peter Pan al femminile, una donna ormai trentenne senza un futuro e soprattutto senza l’intenzione di costruirne uno che si trascina quasi letteralmente da un giorno all’altro evitando accuratamente ogni tipo di responsabilità e nascondendosi nella superficialità di una quotidianità infantile. È stato curioso quindi, in vista di un ruolo come quello in Doctor Who che abbraccia queste stranezze e le eleva all’ennesima potenza, osservare Jodie Whittaker in un’interpretazione che all’apparenza sembrava diametralmente opposta a quella portata in scena in Broadchurch.

Ma sia come è avvenuto in Broadchurch che come succederà spesso in Doctor Who, anche “Adult Life Skills”, nonostante la modestia della narrazione, ha permesso in realtà a Jodie Whittaker di interpretare un personaggio sfaccettato che va ben oltre l’aspetto immaturo e affonda le sue radici in una storia dalla drammaticità sorprendente che influisce in maniera profonda sulla personalità di Anna. Dopo aver subito anche in questo contesto infatti una perdita impossibile da superare, il personaggio di Jodie Whittaker sceglie quasi di “regredire” a un livello di maturità infantile che a tratti rischia anche di diventare un pericolo per lei poiché la lascia sprofondare in un disagio da cui è difficile risalire ma paradossalmente è proprio la presenza di un bambino a risvegliare Anna dal suo infantilismo e a convincerla ad abbracciare finalmente le responsabilità della vita adulta. Sono questi ruoli così particolari per quanto di nicchia a creare per una grande interprete il background necessario per affrontare un ruolo catartico come quello in Doctor Who.

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3. Cath Hardacre – Trust Me

La miniserie “Trust Me” è l’ultima fatica che ha coinvolto Jodie Whittaker nei panni della protagonista Cath Hardacre prima di lasciarsi alle spalle la Terra e salire a bordo del TARDIS in Doctor Who. E, ironia del destino, interpreta anche qui un dottore, o quasi. Essendo stato trasmesso dalla BBC in seguito all’annuncio di Jodie Whittaker come Tredicesimo Dottore, Trust Me si è caricato involontariamente di una serie di aspettative particolari e soprattutto le battute si sprecavano ogni volta che Cath pronunciava la frase “I’m a doctor” ma i possibili richiami a Doctor Who in realtà finiscono proprio in questo gioco di parole.

Thriller psicologico, Trust Me si muove in precario equilibrio nel mondo del sistema sanitario e degli aspetti più realisticamente oscuri di quella realtà. Dalla moralità salda e integerrima, l’infermiera Cath Hardacre paga il prezzo della sua stessa onestà in un ambito lavorativo deviato dai favoritismi e dalla corruzione e la disperazione che ne deriva la spinge a oltrepassare quella linea di confine morale che aveva sempre rispettato rubando l’identità della sua migliore amica e ottenendo il posto di dottore in un modesto ospedale.

Ben lontana dalle sfumature intriganti, luminose e misteriose che colorano Doctor Who, la miniserie Trust Me è in realtà immersa in una sensazione di angoscia derivata dal costante rischio che Cath vive di essere scoperta o di danneggiare la salute dei pazienti che le affidano la vita ma proprio lo spessore di un ruolo da protagonista in una storia ben scritta e dalle tematiche sociali e psicologiche permette di osservare Jodie Whittaker alle prese con una responsabilità recitativa di un certo livello, preparando dunque il terreno all’avvento del “suo” Doctor Who.

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Queste sono dunque tre interpretazioni di Jodie Whittaker con cui colmare il periodo di attesa che ancora ci separa dall’undicesima stagione di Doctor Who ma la verità è che in ogni caso nulla potrà mai davvero persuadere i più scettici se non il talento stesso che Jodie Whittaker dimostrerà nella sua prossima avventura come Tredicesimo Dottore in Doctor Who.

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