Doctor Who è una di quelle serie leggendarie che nel corso degli anni si sono inevitabilmente trasformate in vero e proprio fenomeno di culto, impiantandosi nell’immaginario culturale dei milioni di appassionati che continuano a seguirla. I fan restano attualmente in attesa della dodicesima stagione e tra dichiarazioni di Chibnall e piccoli progetti, una domanda sorge spontanea…
Non sarebbe la prima volte che accade nel mondo dell’intrattenimento. Moltissime serie tv, sono state, prima o poi, reinterpretate in contesti culturali diversi e manipolate da mani diverse rispetto a quelle dei loro creatori.
Questo però non è mai accaduto con il Doctor Who…
Partendo dal presupposto che l’idea generale di un altro Dottore diverso da quello della BBC farebbe probabilmente storcere il naso a tutti i “puristi”, anche Steven Moffat, quando ancora showrunner della serie, era stato interrogato sull’argomento, rivelando di essere d’accordo con quest’ultimi:
“Se qualcuno dovesse chiedermelo, direi che è un’idea assolutamente folle”.
“Non si potrebbe avere più di un Doctor Who al mondo. Sarebbe semplicemente terribile.”
Ovviamente la scelta di trasporre il Doctor Who all’estero contribuirebbe a complicare ulteriormente la vasta mitologia costruita nel tempo, eppure tempo fa l’Hollywood Reporter suggerì che Jane Tranter, dopo essersi trasferita alla sede della BBC a Los Angeles avrebbe potuto costruire una storia del Dottore per il pubblico americano.
Uno dei più grandi problemi legati ad un remake della serie risiede proprio nei Diritti D’autore. Qui però non si parla di copyrights generali, piuttosto di copyrights singoli. Nell’immenso universo costruito fino ad ora può succedere che ogni singolo personaggio sia legato all’autore che l’ha generato, ecco che la situazione si complica soprattutto nell’ambito “richieste”.
Prendendo ad esempio i Dalek, nemici iconici del Doctor Who, il copyright legato alla loro creazione era legato a colui che li ideò: Terry Nation. Per non parlare dei diritti sul loro design di cui sono proprietari Raymond Cusick e BBC.
Dunque la situazione non si complica tanto a livello narrativo, quanto a livello commerciale, in un contesto in cui le sottili regole del mercato e della creatività si tramutano in un muro davanti alla fantasia.
Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo.
Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.