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Game of Thrones: la classifica delle otto morti più spettacolari e significative della serie

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Game of Thrones ci ha da sempre abituati ad un tipo di sviluppo, ci ha abituati ad un distacco molto particolare nei confronti dei personaggi rappresentati. Lo stile di George R.R. Martin, il suo tocco si palesa nella durezza con cui stermina i protagonisti con cui vai a creare un legame, generando sofferenza ed ansia generale tra il pubblico.

Game of Thrones

Sono le morti, a restarti dentro, si scavano un loro posticino e continuano a tormentarti anche quando, durante la visione, tenti di raccogliere un pò di speranza.
In Game of Thrones non abbiamo però la semplicità in relazione a tutto questo, ma colpi di scena e richiami storici che fanno male!
Eccovi la classifica delle otto morti più spettacolari e significative di Game of Thrones:

8. Ned Stark e il buio.

L’esecuzione di Ned Stark, in Game of Thrones, è senza dubbio una delle più significative a livello narrativo. Vuole lanciare un messaggio diretto allo spettatore “Non c’è scampo”.

7. Tywin Lannister il padrone del mondo

La grandezza strategica di Tywin Lannister è riconosciuta da tutti i fan di Game of Thrones, aleggia infatti su questo personaggio un misto di ammirazione e sdegno. Pur essendo un grande condottiero e conquistatore riconosciuto in tutti i sette regni, è altrettanto conosciuto il suo rapporto distruttivo col figlio Tyrion Lannister.
Sarà proprio la determinazione verso la sua condanna a condurre Tywin nel baratro oscuro della  rovina.
Qui fa irruzione Game of Thrones che, coi suoi sviluppi paradossali, tramuta un “eroe” di guerra in un semplice e fragile essere umano, trafitto da una freccia durante un bisogno corporeo.

6. Ramsey Bolton e il senso comico di Game of Thrones

Ramsey Bolton è uno di quei personaggi di Game of Thrones che in breve tempo è riuscito a guadagnarsi l’odio generale da parte del pubblico. La sua essenza tenebrosa mista a follia, il suo totale distacco da qualsivoglia sentimento o umanità  lo hanno reso, insieme alla magnifica interpretazione di Iwan Rheon, un personaggio iconico di Game of Thrones. Dopo le indicibili torture a Theon Greyjoy, gli abusi a Sansa Stark, gli omicidi brutali (uno anche verso il fratello neonato) sembra quasi che il Karma narrativo di Game of Thrones abbia fatto il suo dovere, rendendolo inerme davanti a quegli stessi cani che si divertiva a sguinzagliare contro le sue vittime.

5. Joffrey Baratheon un mostro in libertà

Gli sviluppi di Joffrey Baratheon, in Game of Thrones, mostrano immediatamente la sua indole negativa. Primogenito di Robert Baratheon ed erede dal Trono di Spade, riesce a farsi odiare in ogni piccola cosa che fa. Il suo disprezzo verso il prossimo e la sua arroganza hanno condotto non pochi fan di Game of Thrones all’esultanza verso la sua dipartita.

4. Shireen Baratheon, il potere e l’innocenza

Il potere è uno dei moti conduttori di Game of Thrones, la fame di ottenere quanto si vuole. In questa continua corsa verso la conquista, la sofferenza dilaga in ogni dove, e l’illusione di “qualcosa di superiore” offusca lo sguardo di chi vede oltre. Da tutto questo l’esecuzione, gratuita, di Shirren Baratheon, bambina dolce ed innocente, vittima di un padre mostruosamente determinato, finanche a vederla bruciare viva.

 

3. Le Nozze Rosse.

Un’altra componente fondamentale in Game of Thrones è la politica. Martin ci ha dimostrato come non siano tanto gli scontri sul campo ad influire sui cambiamenti del mondo, quanto gli accordi fra personalità potenti. Da ciò una delle scene più struggenti dell’intera serie: Le Nozze Rosse.
Le “Piogge di Castamere” si levano alte mentre le frecce trafiggono quasi un’intera famiglia e il sangue affiora sporcando la sensibilità di tutti noi…

 

2. Hodor e la genialità contorta

Non capita di rado che proprio determinati sviluppi narrativi, sopratutto negativi, mettano in evidenza la genialità a scrivere Game of Thrones. Questo è proprio il caso di Hodor, personaggio relativamente anonimo se non terziario, che riesce, attraverso la sua ultima scena, ad elevarsi ad icona di Game of Thrones.
La storia che lo ha reso quello che è, il legame coi viaggi temporali, e il dettaglio della sua ripetizione verbale, rendono ancor più struggente il suo sacrificio, uno straziante e inaspettato addio.

1. Oberyn Martel e la speranza sfiorata

Capita spesso, in Game of Thrones, di ritrovarsi inevitabilmente a sperare in una continua illusione verso qualcosa che non accadrà probabilmente mai. La morte di Oberyn Martell rappresenta proprio questo, la tranquillità di uno sviluppo cancellata dalla violenza sanguinosa di Game of Thrones.

 

 

 

Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo. Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.

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