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Game of Thrones: I sopravvissuti dalla prima stagione
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6 anni agoon
Game of Thrones. La saga nata dalla penna di George R. R. Martin ha ultimato le riprese dell’ottava e ultima stagione. Nel 2019 scopriremo chi prenderà il trono di spade. Intanto, ci sembra il momento giusto per dare un’occhiata ai personaggi. Come sono cambiati dalla prima all’ultima stagione.
Dopo lo “spoiler” di Maisie Williams, alias Arya Stark, su Twitter, dopo l’annuncio della fine delle riprese dell’ultima stagione di Game of Thrones e le dichiarazioni di Sophie Turner, alias Sansa Stark, abbiamo deciso di dare un’occhiata ai principali attori della serie sopravvissuti dalla prima stagione fino ad ora. Quanto sono cambiati, evoluti non solo caratterialmente ma anche fisicamente. Aspettando il gran finale nel 2019.
Game of Thrones: I sopravvissuti dalla prima stagione
I personaggi più longevi presenti nell’universo di Game of Thrones fin dalla prima stagione. I veri sopravvissuti della serie più sanguinosa di sempre con il più alto tasso di morti. In totale sono 15 con una maggioranza per due casate, i Lannister e, incredibilmente, nonostante i numerosi caduti, gli Stark.
Daenerys Targaryen (Emilia Clarke)
Non solo taglio di capelli, ma decisamente un carattere più forte e carismatico. Daenerys Targaryen è uno dei personaggi più amati di Game of Thrones. Si è conquistata la stima dei fan (e non solo) durante tutte le stagioni affrontando e superando difficoltà sempre maggiori. La sua evoluzione è stata costante e la sua leadership è stata messa alla prova così tante volte, che sembra che tutto questo abbia una precisa ragione: essere in grado di riunire di nuovo i sette regni e sedere sul trono di spade.
Jon Snow (Kit Harington)
Assieme a Daenerys, è il personaggio maschile più ammirato di Game of Thrones. La sua parabola è un classico topos letterario: dall’essere nessuno e non avere nulla a essere più che qualcuno e avere tutto (ancora un’ipotesi quest’ultima). Anche lui ha acquisito le qualità di leader attraverso sfide e battaglie. Jon Snow, il risorto dalle origini svelate potrebbe meritare il trono più degli altri.
Cersei Lannister (Lena Headey)
Se i primi due sono i più amati, indiscutibilmente Cersei Lannister è il personaggio più odiato di tutti. La regina, nel corso di tutte e sette le stagioni, ha fortificato e acuito il suo egoismo e cinismo con conseguenze gravissime: la morte dei 3 figli. Sta di fatto, che con l’avverarsi di questa tragica profezia, Cersei non ha più nulla da perdere e le sue azioni saranno, prevedibilmente, ancora più malvagie di quelle a cui abbiamo assistito finora. Vedremo di cosa sarà capace in Game of Thrones 8.
Jaime Lannister (Nikolaj Coster-Waldau)
Jaime Lannister, invece, rispetto a sua sorella, mano a mano che le stagioni passavano, ha cambiato sensibilmente il suo carattere e le sue convinzioni. Se all’inizio era comparso come lo sbruffone antipatico, molto forte come soldato, che ha tutto e può tutto, ora appare un uomo lacerato dalle perdite che ha subito, riflessivo e consapevole dei propri limiti. Il suo percorso lo ha spogliato di tutte le certezze (dall’essere il miglior spadaccino ai legami con la famiglia), riconfigurandolo come un personaggio profondo e fondamentalmente apprezzato dai fan di Game of Thrones.
Tyrion Lannister (Peter Dinklage)
Un discorso simile vale per Tyrion Lannister, da sempre apprezzato dai fan di Game of Thrones. Il suo menefreghismo verso i doveri di famiglia e la predisposizione a godersi i piaceri della vita sviluppati dal disprezzo che il padre gli ha riservato dal momento della sua nascita per via di essere nano, molto accentuati nelle prime stagioni, hanno finito per lasciare spazio a un uomo astuto e politicamente valido. La sua evoluzione è cominciata nel momento in cui ha deciso di affrontare il suo demone e ucciderlo, ossia suo padre.
Arya Stark (Maisie Williams)
È probabilmente il personaggio di Game of Thrones che ha subito il cambiamento più radicale di tutti. Arya Stark, da bambina maschiaccio, fragile e vulnerabile, è diventata una spietata assassina con la vendetta come unico scopo della sua vita. Una versione piccola di Uma Thurman in Kill Bill.
Sansa Stark (Sophie Turner)
Un discorso simile vale per la sorella maggiore di Arya, anche se non così radicale. Sansa Stark si è forgiata nell’ambiente viscido e subdolo di corte. Tra le violenze psicologiche e non solo (vedi il suo periodo con il bastardo dei Bolton) subite nel corso delle stagioni, ha dismesso le vesti di ragazzina vulnerabile e manipolabile, per diventare lei manipolatrice con qualità da leader. Forse il suo più grande insegnante di vita è stato, ironia della sorte, Lord Baelish.
Bran Stark (Isaac Hempstead-Wright)
Bran Stark, l’unico figlio maschio della casata del Nord, è uno dei personaggi più criptici di Game of Thrones. Da bambino ingenuo a ragazzino con le doti da veggente, che aveva già nel nome il suo destino (Bran in gaelico significa corvo). Il nuovo Corvo dai 3 occhi non ha più sentimenti umani, ha solo visioni che mette al servizio di chi si occupa di lui.
Sandor Clegane – Il Mastino (Rory McCann)
Il Mastino, così chiamato, si è scoperto essere in fin dei conti un uomo semplice dai sentimenti buoni che nella vita ha conosciuto solo la violenza. Le sorelle Stark, Arya e Sansa, sono riuscite con il tempo a scalfire la sua scorza dura e piena diffidenza.
Jorah Mormont (Iain Glen)
Espiare sembra essere il suo scopo nella vita. Jorah Mormont si affida al destino e lo accetta serenamente, ogni volta, senza cercare di andargli contro. È lo scudiero leale, colui che sta all’ombra, che non cerca attenzione. Le vicissitudini della vita lo hanno portato a fianco di Daenerys e li starà. Tutto questo contribuisce ad assumere i tratti di un personaggio epico: accetta il ruolo che il destino gli ha affidato e lo recita fino in punta di morte. Chissà cosa gli serberà l’ultimo atto di Game of Thrones.
Theoh Greyjoy (Alfie Allen)
Non ha mai brillato per simpatia e coraggio. Theon Greyjoy è il personaggio di Game of Thrones che più deve riscattare le sua azioni passate… o meglio le sue non azioni. Il suo percorso sembra indirizzato verso un’azione talmente eclatante e probabilmente fatale per lui in modo tale che lo redima dalle gravi colpe precedenti. Dunque, l’ottava stagione riserverà per Theon una grandiosa morte?
Samwell Tarly (John Bradley)
Samwell Tarly è sicuramente uno dei personaggi che ha attirato le maggiori simpatie dei fan di Game of Thrones. Da totale imbranato e inadeguato alla vita sui campi di battaglia, nel corso delle stagioni cambia il suo destino, aiutato dalla fortuna, scoprendo il suo vero talento: la lettura e la conoscenza. Samwell riesce a ritagliarsi il suo spazio in un mondo dominato dalla violenza e dalla brutalità scegliendo di combatterlo con armi completamente opposte.
Bronn (Jerome Flynn)
Bronn può essere descritto con una sola parola: sfrontato. È un personaggio, la cui neutralità (va dove gli conviene in quel momento), attira comunque una certa simpatia. Si cala perfettamente nel ruolo di spalla ai vari principali protagonisti di Game of Thrones, e tra i sopravvissuti è sicuramente uno dei personaggi che non ha subito un cambiamento tangibile.
Varys (Conleth Hill)
Lord Varys è il consigliere politico per eccellenza. Ha recitato sempre la parte di chi, qualsiasi piega prendano gli eventi, si trova con le spalle coperte. Ma, durante il corso delle stagioni, ha acquisito sicuramente più favori da parte degli appassionati rispetto a come si era presentato nella prima stagione. La conoscenza del suo passato e le violenze subite durante l’infanzia hanno giocato un ruolo fondamentale sul suo giudizio e sui suoi comportamenti. Resta comunque un personaggio non totalmente trasparente. Le sue intenzioni non sono completamente comprensibili, c’è sempre qualcosa che sfugge. Per questo è lecito ipotizzare che il suo ruolo in Game of Thrones 8 sarà fondamentale.
Gendry (Joe Dempsie)
Gendry è una delle incognite più grosse di Game of Thrones. Nonostante sia presente dalla prima stagione, non è mai stato al centro delle vicende, se non raramente. Il suo personaggio rimane sempre in disparte, di contorno agli eventi principale delle varie stagioni. Che sia la sorpresa di Game of Thrones 8?
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Formazione prettamente umanistica: dalla triennale in Lettere a Torino alla magistrale in Editoria e giornalismo a Roma. Appassionato di scrittura e cultura... e oramai da anni invischiato nel mondo delle serie tv.