Serie TV

Intervista a Giulio Brizzi, Giulio in Curon

Curon” è il nuovo gioiellino di casa Netflix. Approdata sul colosso streaming il 10 giugno 2020, la serie TV vanta una produzione 100% made in Italy e un affascinante background storico-culturale che contribuisce a renderla un prodotto di successo, pronto a sconvolgere il panorama seriale italiano.

La locandina di “Curon”

La serie è ambientata a Curon, paesino italo-tedesco della Val Venosta, che fu sommerso (e i suoi abitanti trasferiti) per costruire una diga, e del quale rimane solo un inquietante campanile. E’ qui che Anna Raina (Valeria Bilolli) si trasferisce con i figli Daria (Margherita Morchio) e Mauro (Federico Russo) dopo un’assenza di 17 anni, ed è sempre qui che la giovane madre scompare nel nulla, lasciando i figli ad indagare con l’aiuto dei fratelli Miki (Juju Di Domenico) e Giulio Asper (Giulio Brizzi). Quello che i ragazzi non sanno, però, è che le loro famiglie, compreso il nonno Thomas e gli Asper, nascondono degli oscuri segreti che hanno le loro radici proprio nelle acque ghiacciate del lago di Curon.

Giulio Asper è uno dei protagonisti, descritto come il tipico bulletto della scuola, che sogna di andare via da Curon a causa del pessimo rapporto che ha con i genitori, soprattutto con il padre Albert.

A vestire i panni di Giulio è Giulio Brizzi, attore emergente italo-tedesco classe 1998: Giulio parla ben quattro lingue, suona il piano e ha praticato sin da piccolo le arti marziali, il judo e la thai boxe, diventando professionista di MMA (Arti Marziali Miste). La sua passione più grande è la recitazione, alla quale si dedica sin da giovanissimo studiando a Berlino.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Giulio Brizzi, che ci ha parlato della serie, del suo personaggio Giulio e dei suoi progetti.

 

Intervista a Giulio Brizzi

1. Ciao Giulio, innanzitutto grazie per averci concesso quest’intervista. Andiamo dritto al sodo e parliamo di “Curon”, che è uscita da pochi giorni su Netflix ma si sta già rivelando un successo: te lo aspettavi?

Sono veramente grato per tutto quello che sta succedendo con “Curon” e per l’opportunità che mi ha dato come giovane attore. Di solito non parto con delle aspettative, cerco semplicemente di vivere a pieno la gioia e la bellezza del momento: adesso sto vivendo la felicità per l’uscita di “Curon”.

2. Parlaci del personaggio di Giulio e di come ti sei preparato per interpretarlo (Giulio pratica la boxe nella serie, e sappiamo che tu sei un professionista delle arti marziali!)

Giulio Brizzi

Essere un atleta MMA richiede presenza e concentrazione, è uno sport reattivo. In quel senso, è simile alla recitazione. Devi avere un piano, gestire il tuo tempo ed essere creativo. Applico quel tipo di training anche alla recitazione. Ho avuto un forte supporto dalla set coach, dalla mia manager e da tutti i maestri che ho incontrato sulla mia strada.

3. “Curon” segna il tuo esordio: cosa hai provato a vivere il set di una grande produzione, in questo caso targata Netflix, consapevole che il tuo lavoro sarebbe stato apprezzato in tutto il mondo?

Ero eccitato all’idea di far parte di questo progetto. Avere la possibilità di lavorare a un progetto di tale grandezza è il sogno di ogni giovane attore. Ad essere onesto, ero così concentrato su quello che i registi volevano da me, che non c’è stato tempo di pensare ad altro.

4. La sorte di Giulio è rimasta in sospeso nel finale di stagione, tra la perdita di suo padre, la relazione con Daria e il doppio di sua sorella Miki che sta per arrivare. Cosa pensi che succederebbe al tuo personaggio se ci fosse una seconda stagione?

Ovviamente fantastico su ciò che potrebbe succedere, ma per ora l’unica cosa che conta è come il pubblico risponde alla prima stagione. Penso che quello determinerà se ci sarà una seconda stagione o meno. Sono curioso quanto voi se penso a quello che potrebbe succedere, ma sono sicuro che gli sceneggiatori della serie faranno un ottimo lavoro.

5. E’ stato facile creare la chimica che vediamo con tua “sorella” Miki (Juju Di Domenico) e con Daria (Margherita Morchio), che è l’interesse amoroso di Giulio?

Juju e Margherita sono state delle ottime colleghe di set. In più, la nostra set coach ci ha fatto fare degli esercizi per sviluppare l’aspetto fisico dei nostri rapporti. Io tra l’altro ho una sorella, e sono stato innamorato, quindi sono riuscito a rapportarmi ad entrambe quelle realtà.

6. “Curon” affronta più volte il tema del “doppio”: personalmente tu pensi che, come dice Klara (Anna Ferzetti) durante una scena, in ognuno di noi esista un lupo buono e uno cattivo e che vinca quello che nutriamo di più?

Mi piace un sacco la metafora dei lupi: è un’immagine molto vivida. Non penso che ci sia per forza del buono e del cattivo in noi, penso che abbiamo molte energie che possono essere strutturate e rivolte in modi diversi dentro ognuno. Alcune di queste sono su un certo versante dello spettro emozionale più di altre. La serie è interessante proprio perché cerca di porre l’attenzione su come noi percepiamo queste energie opposte, e si domanda se si può trovare un equilibrio tra loro. Ad esempio, il fuoco va bene per riscaldare una stanza o per cucinare, ma troppo fuoco potrebbe bruciarti casa. Lo stesso vale per l’acqua: con troppa acqua potresti affogare. La vita è fatta di equilibri. Esprimersi e non reprimersi: ecco cosa potremmo imparare dai personaggi di “Curon”.

7. Cosa ti ha fatto avvicinare alla recitazione?

Mi è sempre piaciuto guardare qualcosa “succedere”, così come essere colui che quel qualcosa lo fa “succedere”. Recitare è il miglior modo per farlo. Puoi essere chiunque tu voglia e ci sono migliaia di risvolti inaspettati. Io sono giovane, sto ancora cercando di conoscere me stesso come persona e come membro della società moderna, e recitare è una grande avventura.

8. Hai dei progetti in cantiere per il futuro, sia nell’ambito della recitazione che dello sport?

Giulio Brizzi in “Curon”

Amo la boxe e lo sport, ma al momento mi sto concentrando sulla recitazione.  Non so quando combatterò di nuovo, ma mi alleno ancora e lo farò sempre. Ho fatto parecchi provini ora e devo solo aspettare e vedere cosa succederà.

9. Ci sono dei registi con cui ti piacerebbe lavorare particolarmente?

Parlo italiano , tedesco e inglese come madrelingua e sono fluente in francese, quindi vorrei lavorare in tutte queste lingue. Se potessi scegliere (ride), mi piacerebbe lavorare con Gabriele Muccino e Luca Guadagnino, due bravissimi registi italiani celebrati internazionalmente. Anche con Claudio Giovannesi, che ha fatto dei progetti davvero belli ultimamente. A livello internazionale vorrei lavorare con David Michod e leggende come Nolan, Scorsese, Tarantino – credo che si debba sempre sognare in grande.

10. Da attore, ma anche da spettatore, dacci 3 buoni motivi per guardare “Curon”.

Innanzitutto, sarete sempre sorpresi da ciò che accade in “Curon”, perché ha un sacco di plot twists e succedono cose che non vi aspettereste. Inoltre, è una serie per tutti coloro che amano i thriller e i misteri. E poi, vi farà mettere in discussione la vostra percezione delle cose. Ci penserete per giorni – vi rimarrà dentro.

Potete seguire Giulio Brizzi su Instagram, e guardare il trailer di Curon qui sotto.

Anna Quirino

20 anni, studentessa di Economia quando mi va e giornalista sempre. Figlia di una ballerina, sono cresciuta tra musica, danza e arte. Amo viaggiare e scoprire culture, lingue e modi di vivere differenti. Mi nutro di conoscenza, mi piace imparare e stare al passo coi tempi. Anticonformista, simpatica (dicono!) e appassionata di cinema e intrattenimento. A cosa non rinuncerei mai? La mia libertà e un tacco 12 (o un sandalo flat, se non voglio soffrire).

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Anna Quirino

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