Killing Eve prepara il terreno per il finale della sua terza stagione con un episodio di qualità ma privo di grandi avvenimenti in grado di lasciare davvero il segno.
Dopo un quinto episodio iconico e un sesto capitolo decisamente solido, Killing Eve si ridimensiona rispolverando la sua anima più dark humour e lasciando momentaneamente in secondo piano i grandi avvenimenti. Ogni pedina viene quindi disposta sul tavolo di gioco in modo da comprendere – per quanto possibile – gli schieramenti in scena. Lo show di BBC America, però, è da sempre terreno fertile di doppiogiochisti e opportunisti difficili da inquadrare in schemi precisi. Spetterà a questi elementi scrivere il gran finale?
Foto: BBC America
Un bellissimo mostro di nome Villanelle
Villanelle (Jodie Comer), dopo essersi accordata con Konstantin sul suo futuro, incontra nuovamente la glaciale Helene dei Dodici. Il confronto tra le due è tesissimo e porta la protagonista a svelare parte dei suoi piani. La sua nuova avversaria, tuttavia, si rivelerà più preparata del previsto, contando anche sul suo misterioso braccio destro Rhian (Alexandra Roach). Il faccia a faccia ricco di tensione serve a ristabilire i ruoli che Villanelle vorrebbe rovesciare: lei, un “bellissimo mostro”, è solo una bambina amante del caos rinchiusa in un’organizzazione ben più grande di lei e delle sue intenzioni. Helene, con la sua fermezza ed esperienza, riuscirà però a tenere a bada una mina vagante come Villanelle? La missione che le assegna, uccidere Dasha, è solo un diversivo momento e, senza dubbio, avrà serie conseguenze.
Nel frattempo Kostantin, dopo il difficile momento passato con la figlia, torna a Londra dove incontra Geraldine. L’uomo, colto di sorpresa, non sembra gradire l’inaspettato appuntamento e caccia da casa sua la ragazza ammettendo, senza troppi giri di parole, di averla usata per poter spiare sua madre Carolyn (Fiona Shaw). Quest’ultima, nel frattempo, è sempre più vicina a trovare conferme delle infiltrazioni dei Dodici nell’MI6. Per avere certezze, tuttavia, dovrà mettere in serio pericolo la vita di un suo collaboratore. Eve (Sandra Oh) ha però altri piani per poter definitivamente scoprire i segreti dell’organizzazione dei Dodici. L’alleanza con una Villanelle in piena ribellione potrebbe essere la chiave per sbloccare una difficile situazione.
Foto: BBC America
Cambio di marcia in vista del finale
Le morti inaspettate sembravano essere la variabile caratteristica di questa terza stagione di Killing Eve. Gli ultimi episodi andati in onda, tuttavia, hanno cambiato ancora le regole del gioco rendendo definitivamente impossibile prevedere il destino dei personaggi rimasti sulla scena. La sconvolgente uscita di scena di Kenny sembrava infatti aver dettato nuovi ritmi e schemi che, tuttavia, non valgono per tutte le personalità in gioco. I due momenti più scioccanti del settimo episodio Beautiful Monster vengono quindi ridimensionati e ricontestualizzati anche se con qualche dubbio. Ovviamente, era credere che in soli 50 minuti il pubblico avrebbe assistito alla doppia dipartita di Dasha (Harriet Walter) e Konstantin (Kim Bodnia). Tuttavia la serie non sembra lasciare nemmeno il brivido dell’incertezza in merito svelando, forse fin troppo rapidamente, il destino di questi personaggi che, inevitabilmente, saranno cruciali per il finale di stagione.
Foto: BBC America
Il settimo episodio della terza stagione dimostra quindi di essere un capitolo di transizione la cui sceneggiatura non ha alcuna pretesa di aggiungere tasselli al puzzle della storia. Questo, tuttavia, non priva la puntata di momenti e sequenze di genuino intrattenimento. Le scene, infatti, che vedono protagoniste Villanelle e Dasha in un campo da golf sono estremamente divertenti grazie soprattutto all’ottima intesa sviluppata dalle due attrici. Se, da una parte, Jodie Comer regala nuove irresistibili espressioni alla sua serial killer, dall’altra Harriet Walter gioca abilmente con gli stereotipi – dettati da decenni di cinema di spionaggio – legati alla figura della spia sovietica.
Tra incontri mancati per un soffio e colpi di scena con riserva, Killing Eve, tuttavia, conduce il suo pubblico verso il finale di stagione con un addio certo di un personaggio finora rimasto in secondo piano. Mo, in missione per conto di Carolyn (Fiona Shaw), è infatti caduto vittima dei Dodici nel corso delle sue indagini sul coinvolgimento di Paul nell’organizzazione. La morte – quasi certa – di questo personaggio così poco esplorato pone l’accento sull’eccentricità dei toni della narrazione di questa serie. L’addio di un personaggio non viene mai rappresentato con atmosfere moderate: si scelgono sempre situazioni o estremamente ridicole oppure condizioni in cui la morte in questione viene quasi lasciata in secondo piano con grande indifferenza. L’addio di Mo è totalmento privo di spettacolarità e, proprio per questo, rappresenta il perfetto contrappeso di una messa in scena caratterizzata da grandi eccessi – comunque convincenti – di ironia e anche moda.
I preparativi di Killing Eve
Con una puntata di qualità, Killing Eve riesce ad avventurarsi tra le conseguenze delle scelte e dei cambi di piani delle due protagoniste. Eve e Villanelle sono cardini dell’azione senza mai esserne davvero protagoniste questa volta. Dasha e Konstantin, infatti, sono gli unici davvero al centro della scena in questo episodio. Proprio questi due personaggi, quindi, dovranno essere gli elementi di svolta del prossimo finale che, viste le premesse, si preannuncia decisamente scoppiettante. La tanto bramata alleanza tra Eve e Villanelle si concretizzerà? I Dodici cos’hanno in mente per le due protagoniste? Le domande in cerca di risposta sono ancora numerose.