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La casa di carta: la RECENSIONE dell’atto finale della banda del Professore

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La seconda e ultima parte de La casa di carta è stata pubblicata su Netflix proprio oggi. Tutto il mondo potrà godere del gran finale della serie rivelazione di Álex Pina.

La casa di carta è giunta al termine con il suo gran finale, pubblicato oggi su Netflix.  I 9 episodi dell’ultimo atto della banda del Professore ci fanno rituffare in un attimo nell’atmosfera piena di pathos propria dell’intera serie e il binge watching è d’obbligo.

La casa di carta: la banda del professore

Ciò che colpisce della seconda parte de La casa di carta è che ogni momento della storia è intriso di emozioni. Sono proprio queste a fare da padrone nell’intera narrazione. Rabbia, odio, risentimento, passione, desiderio, amore. Ogni personaggio de La casa di carta ha modo di fare esperienza di ognuno di questi sentimenti che da un lato fungono da forza e motivazione per andare avanti, dall’altro sono il loro punto debole.

È l’amore a dominare la scena della seconda stagione de La casa di carta da ogni punto di vista. Amore fraterno (il Professore e Berlin), amore romantico (Tokyo e Rio; Denver e Monica, il Professore e Raquel) amore paterno (Denver e Moscow) amore per la libertà, amore per i propri valori morali. Questi ultimi due propri di ognuno dei personaggi de La casa di carta.

I toni degli episodi di La casa di carta 2 oscillano tra violenza e romanticismo. Vediamo la parte forte ma anche molte debolezze del carattere dei protagonisti de La casa di carta. I 7 “malviventi” rimasti ancora in vita Tokyo, Rio, Moscow, Helsinki, Nairobi, Berlin, Denver vengono messi a nudo in tutta la loro umanità durante l’atto finale della rapina alla Fabbrica Nacional de Moneda y Timbre di Madrid. Ed è proprio questa umanità a far tifare il pubblico per loro e non per la polizia che gli sta alle spalle. Dopotutto questa è proprio una delle tattiche ideate dal professore: il cosiddetto “Piano Camerun” secondo il quale lo spettatore tende sempre a tifare per il più debole. (Chiunque abbia già visto l’intera seconda stagione de La casa di carta sa a cosa mi sto riferendo).

Tifiamo per loro perché sono uomini e donne fragili, vulnerabili, umani che si muovono spinti da un ideale, da una loro morale. Sono persone che cercano un riscatto dal loro passato nefasto, sono esseri umani che cercano una redenzione e la libertà.

Ciò che emerge maggiormente nella seconda parte de La casa di carta e che dà alla serie un determinato spessore introspettivo è il legame tra i componenti della banda del professore. Si tratta di uomini e donne di diverse età e dalle personalità spesso inconciliabili che però, nel momento del bisogno, sanno stare l’uno affianco all’altro fino alla fine. Perché dopotutto loro si sono affezionati gli uni agli altri, proprio come abbiamo fatto noi con loro, guardandoli agire davanti allo schermo.

Tra i momenti più belli della serie per la loro intensità ci sono sicuramente la morte di Moscow e quella di Berlin nel finale de La casa di carta 2. Due risvolti davvero toccanti nell’ultimo episodio de La casa di carta. Da un lato, un padre che per proteggere il figlio e Tokyo si prende tre colpi di pistola allo stomaco. Dall’altro un personaggio apparentemente ostico che, però, sceglie di morire con dignità e da eroe, salvando la vita a tutti i suoi compagni. A dare ulteriore pathos alla scena c’è il sottofondo musicale di Bella Ciao.

La casa di carta: Berlin

Credo che il messaggio più bello della seconda stagione de La casa di carta sia quello dell’importanza della lealtà. Si tratta di essere fedeli, avere fiducia nel piano, nel Professore, nei propri compagni, negli ostaggi. Una frase che, infatti, viene ripetuta più volte è proprio: “Abbi fiducia”. E questa fiducia non viene mai tradita, da nessuno dei protagonisti de La casa di carta né nei loro confronti, né in quelli del Professore.

E l’amore? Anche l’amore ha la sua parte e non certo di secondo piano rispetto a quella della lealtà in La casa di carta. L’amore è la crepa nel piano apparentemente perfetto del Professore. Quest’ultimo, infatti, fa in modo che i suoi sentimenti per Raquel, la poliziotta a capo delle indagini contro di lui, interferiscano con il suo piano studiato alla perfezione. Tutto si può programmare tranne la persona di cui ci si innamora.

La casa di carta: Il Professore e Raquel

Sarà proprio lei, Raquel, a scoprire la vera identità del Professore rendendosi conto, per colpa di un capello arancione, che quello che credeva essere Salva non è altro che l’uomo a capo della rapina del secolo narrata in La casa di carta.

Lo stesso amore, però, non le permetterà di arrestarlo e la farà infatti dubitare di stare dalla parte del bene. Dopotutto dov’è il confine esatto tra bene e male? Così, Raquel, si schiera dalla parte dei “malviventi”, proprio come Monica, l’ostaggio che decide di fuggire con Denver e mettersi dalla parte dei “cattivi”.

E la rapina? i soldi? La fuga? Riescono i protagonisti de La casa di carta a fuggire con in mano il denaro senza essere scoperti?

Ci riescono eccome. Il piano del Professore de La casa di carta, infatti, viene portato a termine proprio come previsto. Sono stati, però, necessari alcuni sacrifici lungo il percorso de La casa di carta come la vita di Berlin, che decide di far esplodere il tunnel per salvare i suoi amici e morire da eroe. Inoltre, la vita di Oslo e quella di Moscow, anch’essi all’interno della banda de La casa di carta.

Tutti gli altri protagonisti de La casa di carta avranno, però, a disposizione un’altra possibilità per potersi costruire una nuova vita.

E il Professore? Rinuncerà all’amore per la sua Raquel?

Anche questo era parte del suo piano della mente del protagonista de La casa di carta. E non poteva essere altrimenti per un uomo organizzato e pianificatore come lui.

Il Professore pianifica, infatti, ancora prima di essere scoperto, una fuga alle Filippine con la sua amata nascondendo gli indizi del luogo in cui si sarebbe rifugiato una volta finita la rapina in alcuni disegni in codice su delle cartoline regalate a lei.

Dopo esattamente un anno dalla riuscita della rapina de La casa di carta, Raquel scopre il luogo dove si rifugia Il Professore, o forse dovrei chiamarlo con il suo vero nome: Sergio Marquina, e va da lui.

Ed è proprio l’amore a trionfare nel finale de La casa di carta.

Ora non ci resta che sperare nella veridicità delle voci sullo spin-off de La casa di carta.

La casa di carta finale: il Professore

La casa di carta 2 Finale
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