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Stranger Things: agli inizi David Harbour credeva che la serie sarebbe stata “un disastro”

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Ad oggi non vi è alcun dubbio riguardo la qualità e l’importanza intorno a Stranger Things. Questa serie è riuscita facilmente ad inserirsi nell’immaginario positivo di tutti noi attraverso la sua storia, i suoi personaggi, la sua scrittura e la sua estetica. Eppure prima che tutto decollasse i dubbi erano dietro l’angolo…

 Stranger Things

Mentre l’attesa verso la terza stagione di Stranger Things sta attualmente sfiancando la pazienza dei fan, nuovi e curiosi dettagli sono emersi dal dietro le quinte della celebre serie tv.

Durante una recente intervista rilasciata ad Empire Magazine, David Harbour, Jim Hopper in Stranger Things, ha rivelato le sue iniziali insicurezze riguardo al tutto, prima ancora del successo vi erano numerose domande nell’aria e soprattutto riguardo all’accoglienza del pubblico:

“Cominciando, ho avuto la stessa nevrosi che ho con tutto”

Ha esordito l’attore di Stranger Things.

“Anche se mi è piaciuto, ho pensato che Stranger Things sarebbe stato un disastro e nessuno lo avrebbe visto”.

 Stranger Things

La situazione però si è mutata quando, durante un interpretazione di “Shakespeare in the Park”, una cinquantina di persone lo attendevano nel dietro le quinte esclusivamente per parlargli del suo lavoro in Stranger Things. L’attore ha quindi aggiunto:

“È diventato un fenomeno molto rapidamente, ed ero così soddisfatto del fatto che fosse così popolare”

“Sapevo allora che le cose sarebbero state diverse per me. Che non avrei dovuto lottare così tanto. Ci trovavamo davanti ad una pietra miliare. “

Il suo ruolo in Stranger Things ha dunque trasformato la vita dell’attore che al momento gode di una grande popolarità fra le masse.

“Non mi sarei mai aspettato che la popolarità venisse per me in quel modo”

“È bello che le persone siano influenzate dal mio lavoro, ma d’altra parte mi piacerebbe solo stare in un bar e litigare con la mia ragazza e non avere persone che ne parlano.”

Fonte: Winteriscoming.

 

Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo. Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.

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