Paolo Sorrentino torna sul piccolo schermo con il nuovo capitolo seriale della sua ambiziosa opera a puntate: The New Pope è pronto a sconvolgere e travolgere.
Il regista premio Oscar per La Grande Bellezza torna sul piccolo schermo con la sua nuova creatura seriale The New Pope, seguito a puntate della mini-serie del 2016 The Young Pope. La produzione Sky, HBO e Canal+ curata da Paolo Sorrentino ha saputo far parlare molto di sé, soprattutto grazie a uno straordinario protagonista come Jude Law ma anche grazie a un tono irriverente e provocatorio. Questa volta, però, il controverso regista ha saputo soddisfare le aspettative? Dopo l’anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, The New Pope arriva finalmente su Sky Atlantic con una prima puntata che non ha intenzione di risparmiare niente.
Foto: Gianni Fiorito
La narrazione riprende nove mesi dopo gli eventi che hanno segnato l’epilogo di The Young Pope. Papa Pio XIII/Lenny Belardo (Jude Law) è in coma dalla sua ultima apparizione e diversi tentativi di trapianto di cuore non sembrano dare grandi speranze. Mentre i fedeli pregano per la guarigione del pontefice, il Segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Voiello (Silvio Orlando) spinto dalla paura della dilagante idolatria dei cattolici prepara una strategia per occupare il seggio vacante della Santa Sede. Le trame ordite da Voiello per diventare a tutti gli effetti The New Pope, tuttavia, si riveleranno più complesse del previsto. Tra imprevisti e situazioni fuori controllo, un nuovo viaggio all’ombra di San Pietro ha inizio.
Silvio Orlando prende il controllo di The New Pope
Chi si aspettava sin dall’esordio il confronto/scontro tra i due giganti della recitazione Law e la new entry John Malkovich dovrà attendere. In questo primo episodio, infatti, il primo appare solo in apertura – da protagonista in una sequenza in pieno stile provocatorio sorrentiniano – mentre il secondo è un semplice nome sussurrato con mistero e curiosità dai cardinali convocati a Roma per un nuovo conclave straordinario. Il palcoscenico, quindi, è tutto per Silvio Orlando, da sempre uomo nell’ombra e ambizioso burattinaio. Questo conclave che apre The New Pope e cerca il successore di un papa che sostituisca Belardo e che instauri a San Pietro un pontificato normale e mediatore. Il Segretario di Stato sembra essersi cucito addosso la veste da perfetto candidato.
Le mire di Voiello, tuttavia, dovranno scontrarsi con le più variegate speranze dei cardinali. Questi sono più confusi che mai in un conclave dalle sorti dubbie e dallo Spirito Santo calcolatore. Il nome, inatteso, annunciato dalla fumata bianca, alla fine, sarà quello del cardinale Viglietti. Il nuovo pontefice si affaccerà su una piazza gremita di fedeli oranti con il titolo di Papa Francesco II. Il padre francescano cercherà di rivoluzionare il papato nel segno dei valori della vicinanza ai più deboli e della povertà. Questo approccio eccentrico, tuttavia, non sarà accolto con favore dal resto dei cardinali.
Il Sorrentino formato piccolo schermo torna in scena con un episodio che contemporaneamente è in linea con The Young Pope ma è anche molto diverso. Questa prima puntata di The New Pope, infatti, torna a riflettere sui grandi temi, principalmente il significato della fede e nel mondo attuale. La novità, tuttavia, è che tutto questo si arricchisce di nuove diramazioni. L’episodio 1 ha sin dal principio l’aspetto di una parentesi all’interno di quella che sarà la grande storia narrata dalla mini-serie. Nonostante questo, propone già interessanti riflessioni sul concetto di potere, sul significato dei ruoli di prestigio e su quello delle idee. Il tono più ironico e tagliente, amplificando la tradizionale voce sorrentiniana, non risparmia quindi nessuno. I riferimenti all’attualità, alla Chiesa e alla politica italiana sono meno criptici del previsto e proprio per questo più apprezzabili con la loro spregiudicatezza.
Una voce inconfondibile e una scommessa da vincere
Sorrentino, quindi, con questo primo sguardo su The New Pope suggerisce ottime potenzialità togliendosi anche qualche sassolino con sottili e irresistibili frecciatine ad alcuni detrattori. In una veste più sbilanciata verso il lato comico-satirico, l’episodio pone le basi per un’ottima miniserie. L’arricchimento di riflessioni e significato sotto forma di provocazioni tutt’altro che banali su personaggi reali che l’opinione pubblica tende solitamente a idolatrare. La cornice di una colonna sonora astuta ed estremamente curata – da segnalare il brillante utilizzo di Good Time Girl dei Sofi Tukker e del coro dall’opera La gatta cenerentola – che sostiene in modo estremamente efficace il ritmo dell’episodio. Nessuno sfugge quindi alle atmosfere della serie che scommette così su una sceneggiatura più densa di temi importanti. L’unico grande dubbio è allora il seguente: questo impianto reggerà per tutti i nove episodi? The New Pope dovrà dare solide risposte.