Recensione
Westworld 2×08 “Kiksuya”: 5 punti su cui riflettere – Recensione
Published
7 anni agoon
In Westworld 2×08 andiamo alla scoperta dei Ghost Nation, trainati in una realtà diversa e complementare a quella vista fin dalla prima stagione: ecco la nostra recensione, con i 5 punti su cui riflettere di questa settimana.
Fin dall’episodio 2×03 eravamo entrati in contatto con i Ghost Nation, capendo che non erano dei semplici abitanti del parco che seguivano il loro arco narrativo imposto dalla Delos. In diverse parti del racconto di questa seconda stagione queste figure si sono mostrate, interagendo in maniera differente con i vari personaggi, liberando Stubbs nell’episodio 2×04, dove vediamo la prima interazione tra Emily e questo popolo. Westworld 2×08 “Kyksuya” ci fa immergere nella realtà della tribù, ponendo fine alle tante domande che hanno riguardato i Ghost Nation e svelando elementi fondamentali di questa stagione, ormai a 2 episodi dalla sua conclusione. Ecco i 5 punti su cui riflettere, nella nostra recensione di questa settimana.
1) AKECHETA
Il personaggio di Akecheta è il grande protagonista di Westworld 2×08, ed è attraverso la sua storia che scopriamo più di un segreto su questa seconda stagione. Avevamo già incontrato questo personaggio nell’episodio Reunion, quando insieme ad Angela cercava di convincere Logan a investire il suo denaro nel progetto di Arnold e Ford. Lui è uno dei primi residenti, parte di quel gruppo che dopo la liberazione di Wyatt ha reagito contro il controllo di Delos, ma non solo. Nel viaggio, che vedremo nel dettaglio, all’interno del passato di Akecheta comprendiamo che lui è più di un semplice Host, rivelandosi come il primo tra i residenti ad essere divenuto conscio della sua condizione, ben 30 anni prima dei fatti narrati all’interno della stagione.
2) AKECHETA E IL TEMPO
La circolarità che ormai ha caratterizzato ogni episodio di questa seconda stagione torna in Westworld 2×08. Prima di procedere nel valutare gli elementi principali dell’episodio appare doveroso analizzare la storia dal punto di vista temporale, poiché si articola in tutti i 35 anni del parco.
L’indiano inizia un lungo racconto rivolgendosi alla figlia di Maeve, che aveva rapito nella conclusione dell’episodio 2×07, ma alla quale, come avevamo sospettato, non voleva affatto fare del male. I ricordi dell’uomo ci portano nel passato, all’inaugurazione del parco, nel momento in cui Wyatt fece la prima strage dei residenti. Qui Akecheta entra in contatto con il labirinto, the maze, e qualcosa in lui cambia. Il suo comportamento porta gli uomini dalla Delos a cambiare la sua storia, costringendolo ad abbandonare l’amata moglie e la tribù, e viene creato l’arco narrativo dei Ghost Nation.
Il flashback protagonista di Westworld 2×08 fa un balzo in avanti di circa 5 anni: ormai un assassino, Akecheta entra in contatto con Logan, che era stato denudato e abbandonato nel deserto da William, come mostrato nella prima stagione. Il ragazzo spiega all’indiano che tutto il suo mondo è finzione, e nell’uomo qualcosa cambia nuovamente. Akecheta inizia a ricordare la sua vita, torna a ricordare sua moglie, e riesce, con il suo amore a permetterle di ricordarsi di lui.
L’uomo, dopo che la moglie viene trovata dagli uomini di Delos passa circa 10 anni a cercarla (siamo quindi a circa 15 anni dagli eventi narrati) per poi comprendere che l’unico modo per trovarla è morire, arrivando a Delos. Akecheta comprende di non essere l’unico a soffrire, perché molte sono gli affetti strappati agli abitanti del Parco. Da qui inizia un viaggio alla scoperta della coscienza e della conoscenza, che termina con l’incontro con Ford, temporalmente collocato presumibilmente all’inizio del viaggio di Dolores presentato nella prima stagione.
3) THE DOOR/GLORY/L’OLTREVALLE
Uno degli elementi più importanti con cui veniamo in contatto in Westworld 2×08 è la porta. “The Door” è il sottotitolo di questa seconda stagione, e nel corso delle puntate sono state diverse le porte incontrate. Ma oggi i vari filoni trovano un punto di incontro, in una porta che potrebbe essere la porta. Quella che Akecheta incontra a quasi 30 anni da fatti narrati è l’Oltrevalle costruito da William, il Glory a cui punta Dolores, quell’arma di cui ancora non conosciamo la natura, ma che secondo l’indiano è la chiave per entrare nel mondo giusto, ed uscire da questa prigione.
Le parole di Ford a Akecheta riportate nel flashback di Westworld 2×08 fanno capire che adesso, dopo il risveglio di Wyatt, l’uomo potrà finalmente portare il suo popolo in quel luogo, trovare quella porta e uscire da questo mondo. Se probabilmente adesso abbiamo più chiarezza sul sottotitolo della stagione, la domanda su cosa sia effettivamente l’Oltrevalle rimane.
4) LIBERO ARBITRIO
Dall’episodio Westworld 2×08 possiamo affermare che, considerando i personaggi visti finora, Akecheta è il primo ad aver avuto accesso al libero arbitrio. Se Dolores, e ancor di più Maeve, hanno compiuto viaggi seguendo le loro scelte personali, mai ciò è stato fatto come per questo personaggio, che ha vissuto, come detto, più di 10 anni libero e lontano dalle manipolazioni della Delos. L’incontro con Ford ha mostrato l’incredulità e l’estraneità ai fatti dello stesso Dottore, sorpreso dalle scelte decisionali di Akecheta che ha mosso i suoi passi nella seconda vita, cercando di trasmettere ai più conoscenza. Lui prima di Dolores e Maeve ha cercato di creare un team, un gruppo di fidati, dandogli il modo giusto di guardare il mondo e di venire a conoscenza della loro realtà. Senza sangue, senza guerra, senza dolore, vivendo la propria esistenza in attesa del momento giusto, quel momento che Westworld 2×08 identifica con la morte di Ford.
In questo episodio il libero arbitrio trova altre dimensioni, portando la storia ancora un passio più avanti, e i personaggi a scegliere quale storia costruirsi e dove muovere i propri passi nel futuro.
5) MY OWN STORY
“May Own Story” è stata una delle frasi simbolo della prima stagione della serie, e torna silenziosamente a rimbombare in Westworld 2×08. A dirla (senza dirla) è proprio Akecheta. Lui parla di più vite, con velati riferimenti al mondo della reincarnazione, ma lui sceglie in un certo senso qual è la sua vera vita. L’amata moglie, al suo fianco nel suo primo filone narrativo all’interno del parco, è la vita che lui vuole vivere, quella a cui rimane fedelmente attaccato.
Ed è sempre l’affetto a tenere Maeve legata alla figlioletta, altra piccola protagonista di Westworld 2×08. Maeve fa prevalere il suo istinto materno su qualsiasi possibilità, come nel finale della precedente stagione, quando sceglie di non andare in città, come il suo programma mostrava, ma di tornare a Westworld per cercare quella bambina a cui aveva fatto, 30 anni prima, una promessa.
In ultimo abbiamo Dolores, che nel precedente episodio rinnega completamente la sua vita da figlia del fattore, tornando ad essere Wyatt, e cercando di riconquistare la libertà che aveva assaporato nei suoi viaggio fuori dal parco, in compagnia di Arnold. Qui non è l’affetto, ma il ricordo e la rabbia del suo personaggio che la spingono sempre più all’isolamento, per cercare la porta (ora lo sappiamo) simbolo di quella sfida con quell’uomo che 30 anni prima ha cambiato, proprio in sua compagnia, il suo destino.
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Toscana trapiantata a Roma, dopo un percorso in organizzazione e comunicazione di eventi culturali, mi sono laureata in Media Studies presso l'Università "La Sapienza" di Roma. Classe 1993, ho una grande passione verso il mondo dell'entertainment! Da "Kebab for Breakfast" a "Westworld", da "Cloud Atlas" a "Bastardi Senza Gloria", da "Le situazioni di Lui e Lei" a "One Piece", la produzione culturale mi ha accompagnata per tutta la vita, ed ora ho quindi deciso di scriverne e parlarne su Gogo Magazine!