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Westworld 2×10 “The Passenger” – Recensione finale

Abbandoniamo i 5 punti su cui riflettere, per analizzare nel dettaglio Westworld 2×10, l’episodio finale di questa seconda stagione della serie tv HBO, diretta da Jonathan Nolan e Lisa Joy, tra risposte, domande e ancora molti dubbi.

Con The Passenger si conclude la seconda stagione della serie tv HBO. In Westworld 2×10, un episodio di ben 80 minuti succedono molti avvenimenti, che vedono come protagonisti tutti i personaggi che ci hanno accompagnato fin dalla prima stagione, e dove domande trovano risposte, per lasciare spazio a nuovi dubbi e incertezze verso quella che sarà la terza stagione. Ecco la nostra recensione di Westworld 2×10.

Recensione di westworld 2×10

Westworld 2×10: l’inizio dell’episodio finale

La grande capacità tecnica della regia, una formidabile fotografia e un efficace utilizzo degli effetti speciali regalano all’inizio di Westworld 2×10 un alto tasso di coinvolgimento e spettacolarità, che fanno ben sperare in un episodio che, purtroppo, andrà sempre più a calare nella tensione e nel catturare lo spettatore.

La spettacolarità iniziale si evidenzia principalmente in due scene, fortemente differenti tra loro, sia per i protagonisti che per la fotografia. Colori freddi, una cinepresa ravvicinata e un abbondante uso di rallenti creano un intenso pathos intorno alla figura di Maeve che, in conclusione dell’episodio 2×09, era stata salvata dal suo padre/creatore Ford, in una scena emotivamente molto ricca. I colori caldi accompagnano invece il viaggio nel deserto dei Ghost Nation, che guidano i residenti superstiti verso il Glory, e a poca distanza,William e Dolores, anch’essi diretti verso l’Oltrevalle. Una trascinante colonna sonora di Ramin Djawadi avvolge con delicatezza il prologo di Westworld 2×10.

L’intero episodio si muove con un ritmo sempre più intenso tra passato e presente, con la figura di Bernard e i luoghi a fare da cardine per tutta la puntata. Da una parte i residenti, dall’altra i rappresentati di Delos, che in parallelo compiono gli stessi passi e movimenti, rispondendo ai tanti “perché” che fin dal primo episodio hanno accompagnato la storia.

Allegorie, religione e speranza in Westworld 2×10

Sempre nella prima metà di Westworld 2×10 è possibile ritrovare alcune allegorie e richiami al mondo religioso. Bernard e Dolores arrivano alla Forgia, dove le anime dei visitatori del parco sono racchiuse. Il predominante color rosso, l’elemento dell’acqua e tutte queste identità spirituali richiamano l’inferno dantesco nei suoi primi canti, con Caronte che traghetta le anime verso l’inferno. E anche questo inferno ha il suo Virgilio, rappresentato dalla figura di Logan, il sistema alle spalle della Forgia, che illustra il significato di questa complessa realtà ai due protagonisti.

In Westworld 2×10, sopra l’inferno dantesco troviamo Mosè, Akecheta (che avevamo conosciuto nell’episodio 2×08) che guida il popolo verso la Terra Promessa. L’allegoria diviene ancora più evidente nel momento dell’incertezza, quando sembra non esserci niente nella Valle, ma all’improvviso le acque (in questo caso lo spazio stesso) si separano per mostrare questo nuovo mondo, offrendo una via di fuga agli ultimi residenti.

L’ultima evidente allegoria di Westworld 2×10 è la più esplicita, detta apertamente proprio da Charlotte che definisce Clementine come il Cavaliere dell’Apocalisse potenziato, che non necessita dei tre accompagnatori. Ancora una volta quindi questo mondo viene paragonato al nostro, con noi che diveniamo i residenti, e Dio impersonificato dalla scienza e dagli scienziati.

Dopo questa parte iniziale, Westworld 2×10 rallenta il suo ritmo, portando a una parte fortemente esplicata sopratutto nel presente e in tutto quell’arco narrativo che vede come protagonisti Dolores e Bernard.

Bernard come chiave in Westworld 2×10

Westworld 2×10: trama, risposte e direzione verso la terza stagione

L’episodio Westworld 2×10 è un vero e proprio spargimento di sangue, dove tante delle figure principali muoiono, seppur in diversa forma. I Ghost Nation e una parte dei residenti esce di scena, arrivando in una nuova dimensione, Maeve e il suo team si sacrificano per permettere agli altri di scappare, Sizemore diventa protagonista delle sue storie, dando la vita per salvare quella di Maeve, Bernard uccide Dolores e Charlotte uccide Elsie.

Se gli umani difficilmente torneranno nella terza stagione di Westworld, così non è per i Residenti, che rappresentano uno dei punti cardine sia della stagione che dello stesso episodio 2×10: l’immortalità. Molti di loro presumibilmente torneranno ad essere incastonati nei loro loop, e ad essere protagonisti delle loro narrazioni una volta che il parco riaprirà (e poiché molti dei dati sono andati persi, probabilmente lo farà molto presto). Altri però saranno liberi, in una realtà digitale o nel real world.

L’episodio Westworld 2×10 si compone di due plot twist finali, uno all’interno della storia e uno post credits. Nell’arco narrativo del presente si scopre che Charlotte è in realtà un involucro contenente l’identità di Dolores, grazie all’intervento di Bernard. Un momento narrativo che avrebbe potuto sorprendere lo spettatore, ma che per l’andamento dell’episodio e della stessa stagione rimane debolmente interessante e coinvolgente, non appagando le tante domande emerse nel corso delle 10 settimane. La storia di Dolores si conclude in Westworld 2×10 con il suo arrivo nel real world, con 5 identità con sé.

Maeve in una scena del trailer di Westworld 2×10

Si scopre che la prima è quella di Bernard: e le altre? Potremmo supporre, in vista di una terza stagione, che si possa trattare di Maeve, Teddy, Hector e Angela (volendo creare 3 coppie che in un futuro possano eventualmente generare figli). Ma ciò potrebbe essere fattibile narrativamente parlando? Ciò porterebbe alla necessità di inserire nella nuova stagione nuovi protagonisti all’interno dei vari parchi, poiché le storie di chi ci ha finora appassionato si svolgerebbero all’esterno. Ciò potrebbe funzionare con l’abbandono di Westworld e l’esplorazione delle altre realtà.

Il secondo plot twist di Westworld 2×10 avviene dopo i titoli di coda e riguarda William. E’ umano o androide? Questa è la domanda che anche lui si è posto nel corso delle puntate. Il quesito trova risposta proprio nella scena finale, dove William si trova ad interpretare quello che fino ad ora era stato il ruolo di James Delos, con Emily che veste invece i suoi panni. Nell?oltrevalle quindi William sta continuando a cercare di creare l’immortalità: ma come potrebbe evolversi questi in una terza stagione?

Il finale di Westworld 2×10

Il finale del decimo episodio di Westworld evidenzia in maniera concreta come ciò a cui eravamo stati abituati nella prima stagione ormai non esiste più. Le dinamiche andranno sempre più a riguardare la Delos inc., il mondo al di là del parco, muovendosi tra tematiche sci-fi, IA e tecnologia futuristica. Quel viaggio fisico, psicologico e personale compiuto dai protagonisti nella prima stagione di Westworld ha ormai lasciato spazio alle tematiche tech: l’evoluzione e il comportamento dei personaggi muta, così come la storia e il livello del racconto, scalando una piramide complessa che probabilmente troverà un senso totalmente appagante solo al termine di tutta la serie.

La seconda stagione di Westworld si è mossa come un’altalena di trame e racconti, forse perché è stata essa stessa una porta verso una nuova dimensione, che prenderà totalmente piede in Westworld 3, che vedremo presumibilmente solo nel 2020.

Westworld 2x10 "The Passenger"
7 Reviewer
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Pro
La parte iniziale di Westworld 2x10 è fortemente coinvolgente da un punto di visto emotivo, e l'empatia verso i personaggi raggiunge alte vette.
Contro
Un ritmo che si fa sempre più lento, la mancanza di sorpresa, una trama che non è all'altezza della prima stagione.
Conclusioni
Westworld 2x10 è LA porta, che proietta verso nuove stagioni dove niente di ciò che conosciamo succederà più. Un episodio tecnicamente impeccabile, incapace però di mantenere elevato il suo standard.
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Elisabetta Russo

Toscana trapiantata a Roma, dopo un percorso in organizzazione e comunicazione di eventi culturali, mi sono laureata in Media Studies presso l'Università "La Sapienza" di Roma. Classe 1993, ho una grande passione verso il mondo dell'entertainment! Da "Kebab for Breakfast" a "Westworld", da "Cloud Atlas" a "Bastardi Senza Gloria", da "Le situazioni di Lui e Lei" a "One Piece", la produzione culturale mi ha accompagnata per tutta la vita, ed ora ho quindi deciso di scriverne e parlarne su Gogo Magazine!

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Elisabetta Russo

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