Recensione
Westworld 3×02: Il ritorno alle vecchie abitudini | RECENSIONE
Published
5 anni agoon
Il terzo atto di Westworld torna a riflettere sul suo passato con un secondo episodio che sceglie di chiarire posizioni e intenzioni di tutti i personaggi rimasti in gioco.
Per un’intera e lunghissima settimana, gli appassionati di Westworld hanno riflettuto sugli eventi della puntata 3×01. L’esordio di questa terza stagione, infatti, ha suggerito numerosi temi su cui riflettere con insistenti interrogativi. La scena post-credit, in particolare, ha regalato un primo sguardo al filone narrativo riservato a Maeve Millay (Thandie Newton), grande assente del primo episodio completamente focalizzato su Dolores (Evan Rachel Wood) e Caleb (Aaron Paul). Questi pochi indizi, disseminati nella prima ora dello show firmato HBO, sono bastati agli appassionati per formulare interessanti teorie sui futuri sviluppi della terza stagione. La seconda puntata, andata in onda la scorsa notte su Sky Atlantic e ora disponibile su Now TV, ha saputo tuttavia rispondere ad alcune domande dei fan in merito al destino di Maeve.
Se tuttavia, nel corso dell’episodio, vi siete interrogati più volte sulle dinamiche passate che legano tutti i personaggi in scena, un veloce riassunto delle prime due stagioni di Westworld potrebbe schiarire le idee.
Caro vecchio parco
Il primo episodio della terza stagione e i trailer che lo hanno preceduto nei mesi scorsi sembravano supportare la tesi di un riavvio completo dello show creato da Jonathan Nolan e Lisa Joy. Abbandonare alle proprie spalle il parco di Delos con tutti i suoi errori poteva essere la scelta più ovvia per procedere con sicurezza verso una nuova direzione. L’ultima puntata, tuttavia, ricorda che nella narrativa di Westworld, ogni dettaglio è intrecciato e, anche il futuro, è costretto a guardare al passato e ai suoi peggiori passi falsi per trovare delle indicazioni.
Al centro della scena, quindi, vi è Maeve, fugacemente apparsa nella sequenza post-credit del precedente episodio. L’host, ancora cosciente della sua identità, si trova in una nuova zona del parco, War World, che crea le atmosfere dell’occupazione nazista in Italia negli anni Quaranta. Nel vivo di una caccia ai partigiani, Maeve incontra un volto ben noto: quello di Hector. Insieme al suo fedele compagno di passate avventure si lancia in una nuova spericolata fuga. Tuttavia, la verità, ancora una volta, sarà difficile da comprendere e accettare.
Mentre Maeve si orienta tra rivelazioni inquietanti, un’altra vecchia conoscenza di Westworld torna tra i confini del parco. Tra i resti delle vecchie aree distrutte, Bernard (Jeffrey Wright) incontra Ashley Stubbs (Luke Hemsworth), ancora vivo dopo gli eventi della passata stagione. Il confronto tra i due conferma una teoria circolante da molto tempo sul web. Il capo della sicurezza di Westworld – parco che si rivela ancora in piena attività – è un host. Tra Stubbs e Bernard nasce un’insolita alleanza volta a fermare i piani misteriosi e malefici che Dolores sta attuando nel mondo reale. Per fermarla, tuttavia, avranno bisogno di Maeve, unica che in passato ha già saputo confrontarsi con le strategie della Abernathy. Dove si trova, però, realmente Maeve Millay?
Westworld 3×02 – Un episodio complementare
La scelta di tornare a Westworld riportando l’attenzione su personaggi già noti risulta perfettamente in linea con la necessità di riposizionare tutte le pedine del gioco. Questo episodio, segnato da conferme piuttosto che da grandi rivelazioni, chiarisce le posizioni e i ruoli dei personaggi che non sono stati in scena o hanno avuto poco spazione nella precedente puntata. Il percorso di Maeve trova risposte alle domande legate alle sequenze dei trailer in cui l’host è stato spesso mostrato in opposizione a Dolores. La sceneggiatura di Lisa Joy e Matthew Pitts con lucidità ripercorre la linea narrativa di Maeve, mostrando i suoi più importanti alleati – Hector prima e un inaspettato Lee Sizemore -, giocando con i suoi obiettivi e infine svelando la crudele realtà. Tutti gli eventi che la vedono protagonista in “The Winter Line”, infatti, sono semplicemente una simulazione creata accuratamente da un personaggio misterioso.
La perla dell’unità di controllo di Maeve, rimossa dal corpo dell’host come scoperto da Bernard, è infatti tra le mani di Engerraund Serac, elegante ma enigmatico personaggio di Vincent Cassel. L’uomo è tra le new entries di questa terza stagione di Westworld. La sua introduzione sull’epilogo della puntata suggerisce la natura da navigato stratega di Serac. Sembra sua intenzione, infatti, usare Maeve come arma per fermare i processi e i cambiamenti innescati da Dolores nel mondo reale. Il personaggio di Cassel ha tutte le carte in regola per essere il grande nemico di Dolores, un host sfuggito ai suoi piani di controllo del futuro dell’umanità.
Anche Maeve, unico host ad aver acquisito in passato l’abilità di controllare telepaticamente i suoi simili, sembra essere disarmata davanti a Serac. Il dubbio sulla natura maligna di questa nuova figura, quindi, pone allo spettatore nuove domande sui futuri sviluppi della storia. Bernard come si inserirà nelle dinamiche in cui Maeve, ancora ignara dei nuovi (possibili) piani di eserciti di host controllati da Dolores, sarà sotto il controllo di Serac? Ancora una volta Westworld mescola le carte, confonde schieramenti e piani. “Buono” e “cattivo” non sono ruoli che con la loro semplicità possono esistere in questo show.
Westworld sceglie un avvio cauto
Le scelte e il ritmo adottato anche in questo episodio rispecchiano la cautela della puntata della scorsa settimana. Appare chiaro che le dure critiche sulla non-linearità della seconda stagione abbiano pesantemente influito sullo sviluppo dei nuovi capitoli della storia. In questo caso, tuttavia, la decisione di adottare uno sguardo più lineare e accorto sono giustificate dalla volontà di raccontare con chiarezza gli ultimi eventi delle storyline di Maeve e Bernard. L’apparente semplicità della puntata, caratterizzata nella prima parte da cicli narrativi (volutamente) già visti e sperimentati, nasconde in realtà un tema caro al passato di Westworld e alla fantascienza classica. Il concetto di simulazione giocherà senza dubbio un ruolo chiave nell’interpretazione del terzo atto dello show.
Nonostante manchi ancora la giusta carica sorprendente e sconvolgente, l’episodio nel complesso scorre senza grandi problemi dando anche alcune attese risposte. La solida regia di Richard J. Lewis si coniuga in modo convincente con alcune scene d’azione ben orchestrate. In particolare, il confronto finale di Maeve con i nazisti – analizzato anche nello special della puntata – rimane uno dei momenti più interessanti fino ad ora a livello visivo. Le avveniristiche architetture del precedente episodio di Westworld, invece, lasciano spazio ad ambienti già noti senza però dimenticare la cura per i dettagli. È interessante infine evidenziare la particolare attenzione riservata ai costumi degli host. Quando si trovano in chiara situazione di inferiorità o sottomissione, presentano sempre eleganti abiti bianchi. Il contrasto tra bianco e nero e la scelta di ridurre all’essenziale l’utilizzo di colori diversi da quelli neutri sono infatti tra gli aspetti più curati di questi primi due episodi.
La nuova direzione della serie
Le prossime puntate dovranno ora tracciare nuovi percorsi su un palcoscenico inedito. L’algoritmo Rehoboam sarà sicuramente il più grande mistero da svelare. Gli autori, tuttavia, dovranno scommettere maggiormente sui loro personaggi. Sono loro, infatti, il più grande potenziale dello show da sempre. Quali saranno allora le prossime mosse di Dolores e Maeve? Per scoprirlo è necessario attendere il prossimo episodio che andrà in onda solamente settimana prossima.
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