Dopo Snapchat, Instagram e Facebook arrivano le “Google stories“. Anche se Mountain View è arrivata parecchio in ritardo nel mondo delle “storie“, il nuovo progetto Google differisce in parecchie cose rispetto ai suoi principali concorrenti
“Sono Google stories”. “AMP Google stories“. Così potrebbero presentarsi, nell’ormai variegato mondo delle storie sui social, le nuove storie di Google o Google stories; perché se concettualmente sono molto simili alle storie che possiamo trovare su Instagram, Snapchat o Facebook nel lato pratico differiscono totalmente con l’esperienza fornita dai suoi principali concorrenti. Come? Innanzi tutto da chi le produrrà: gli editori. A quanto pare, infatti, le nuove Google stories non saranno accessibili a tutti ma saranno uno strumento che, attraverso immagini e brevi testi, arrichirà il modo di fare notizia: uno strumento in più per chi, appunto, produce contenuti informativi per mestiere. Questo è l’obiettivo cui Google punta.
Google stories
Uguali ma diversi
Basate su AMP (Accelerated Mobile Pages), le nuove Google stories sono per ora in fase di test. Le nuove storie del gigante di Mountain View saranno quindi un nuovo modo di fare notizia ed informarsi tramite smartphone visualizzando i contenuti con più leggerezza e velocità. Non a caso Google sceglie il “tap” come metodo di scorrimento: niente scorrimento con il dito verso destra o sinistra quindi. Non sembra essere un progetto destinato ad affiancarsi alle “storie social” cui siamo abituati grazie ad Instagram, Snapchat o Facebook. Spazio invece all’editoria e all’informazione: nella realizzazione delle Google Stories, infatti, sono coinvolti Vox Media, Condè Nast, MeredithCorp, Cnn, The Washington Post.
Come si presenterrano
Il loro funzionamento è semplice: una volta cercato il nome di un editore, tramite Google su smartphone, oltre ai soliti risultati di notizie e siti web visualizzeremo una serie di storie legate all’editore stesso. Potremmo avere così una panoramica veloce sui fatti più recenti e sulle notizie più importanti e tramite le immagini delle Google stories e il semplice tocco del nostro dito potremmo scorrere ed informarci. Ancora non è chiaro se la ricerca delle notizie avverrà solo tramite il nome dell’editore ( ad esempio: The Washington Post) o se la ricerca potrà essere impostata anche tramite argomenti. Una grande novità che cambierà notevolmente l’esperienza mobile del più famoso motore di ricerca al mondo.
Se volete approfondire la vostra conoscenza sul mondo Google