Secondo i rumors è sempre più vicino uno Smart Speaker Spotify, che andrebbe a competere con una concorrenza consolidata, da Amazon a Google. Ecco come potrebbe distinguersi
Uno Smart SpeakerSpotify, stando ai rumors, sarebbe sempre più vicino. Il primo passo è la ricerca vocale integrata nell’applicazione, con propria interfaccia, già in fase di test. Che va a competere con app come Amazon Echo o Google Home per la ricerca vocale dei brani musicali.
Il prossimo passo sarebbe l’altoparlante intelligente. Ma la domanda è se c’è spazio per una soluzione proprietaria hardware per una società che ha come core business una soluzione software la musica in streaming.
Per distinguersi, lo Smart Speaker Spotity dovrebbe avere alcune caratteristiche. La prima, essere dotato di una struttura a file multiple di microfoni, in grado di riconoscere “la voce del padrone” anche a distanza, cosa che la concorrenza fa già molto bene; ma dovrebbe anche interrompere la musica che l’altoparlante sta già mandando.
Lo Smart Speaker Spotify, inoltre, dovrebbe avere un altoparlante a lunga escursione. Con la contropartita di essere più grande dei concorrenti già sul mercato, che usano il “radiatore passivo” per i bassi, mosso dal driver che gestire i toni medi e alti.
Altra idea per arricchire l’hardware di uno Smart Speaker Spotify potrebbe essere un display Oled in cui leggere i testi delle canzoni (meglio del Led, perché l’Oled emette luce propria). E anche il livello della batteria, altro accessorio che ai concorrenti manca. Infine, un’alternativa al WiFi per poter usare lo Samrt Speaker Spotify anche dove la rete fissa wireless risultasse non raggiungibile. Per esempio il Bluetooth o il WiFi Direct con lo smartphone per usare la rete dati di quest’ultimo.
Ma soprattutto Spotifyper vendere un proprio Smart Speaker dovrebbe abbinarlo al proprio core business. Per esempio legandolo a una promozione sull’abbonamento al proprio servizio di musica in streaming. Un’altra idea potrebbe essere quella di una ricerca delle canzoni in base ai battiti al minuto, cioè la velocità della musica. Utile soprattutto per chi abbina l’ascolto della stessa con Spotify all’attività fisica.