Una delle primissime domande che i videogiocatori si sono posti all’inizio dell’attuale situazione pandemica, è stata rivolta verso Game Stop, precisamente nei confronti di tutti quei prodotti che avevano ordinato e che probabilmente avrebbero visto giungere parecchio in ritardo.
In seguito all’attuale situazione legata al Covid-19 moltissime, se non pressappoco tutte, attività hanno dovuto chiudere i battenti, onde evitare di aggravare la situazione dei contagi. Questo ha influito pesantemente sul mercato attuale, portando ad alcune scelte che adesso si vedono costrette ad affluire.
In base a quanto riportato recentemente da Kotaku, sembrerebbe che all’interno di Game Stop siano avvenuti alcuni cambiamenti centrali, al fine di riaprire e di recuperare le perdite generali, tra questi alcuni tagli allo stipendio, e la chiusura di un terzo dei punti vendita presenti in America.
Queste sono state le parole ufficiali del CEO, riportate attraverso un aggiornamento aziendale:
“La Società ha avviato un processo di riapertura dei negozi in Italia, Germania, Austria e negli Stati della Carolina del Sud e della Georgia, e si sta preparando per la potenziale di riapertura in altri paesi e stati operativi nelle prossime settimane”.
Oltre a tutto ciò è stato rivelato che George Sherman (il suddetto CEO di Game Stop), avrà:
“Riduzione temporanea del salario di base del 50%”
Ma non sarà l’unico, sembrerebbe infatti che anche il team dirigente aziendale subirà una riduzione di questo del 30%, ed il consiglio di amministrazione del 50%.
La situazione “stipendi” però non si tramuterà soltanto ai piani alti, sembrerebbe infatti che vi saranno delle trasformazioni anche per quanto concerne i dipendenti:
“A partire dal 26 aprile alcuni altri dipendenti nelle unità operative mondiali della Società, riceveranno una retribuzione temporaneamente ridotta tra il 10% e il 30%”.
Certamente la difficile situazione aveva portato anche ad ipotizzare altre strade. Vi ricordiamo che Game Stop ha ufficialmente chiuso il 22 marzo di quest’anno, sia per via dell’ordinanza ufficiale che imponeva la chiusura delle attività non necessarie, sia per via della situazione in cui i lavoratori dovevano lavorare, in relazione al propagarsi del virus.
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Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.