Octopath Traveler, l’ultima fatica di Square Enix in collaborazione con Acquire, è uscito questo 13 luglio 2018 in esclusiva per Nintendo Switch. Preceduto da ben due demo giocabili per mostrare la sua particolarità, il titolo fa del suo punto di forza il comparto grafico, unico nel suo genere, in un’avventura che porterà ad impersonare uno di otto personaggi ognuno in un luogo diverso del mondo e con una sua storia, ma andiamo con ordine e analizziamo questo Octopath Traveler.
Benvenuti ad Orsterra
Octopath Traveler prende luogo nell’immaginaria terra di Orsterra, dove al giocatore verrà chiesto di scegliere quale di 8 personaggi sarà il viaggiatore con cui intende iniziare l’avventura, ognuno dei quali apparterrà ad una classe ben precisa:
- Primrose Azelhart, Danzatrice
- Tressa Colozone, Mercante
- Therion, Ladro
- Cyrus Albright, Erudito
- H’aanit, Cacciatrice
- Olberic Eisenberg, Guerriero
- Alfyn Greengrass, Farmacista
- Ophilia Clement, Chierica
Ogni viaggiatore oltre la classe avrà due particolari skill: azione di viaggio e talento, basate sulla classe stessa di partenza. Una volta scelto il nostro personaggio e consecutivamente la nostra classe, verremo catapultati in una delle città dove avvieremo la sua main quest. Da questo punto in poi il gioco ci spingerà ad esplorare l’intero mondo di Orsterra dove incontreremo i restanti sette personaggi, i quali potranno entrare a far parte della nostra compagnia a patto di completarne momentaneamente il primo capitolo della main quest. Questa caratteristica, che abbiamo particolarmente apprezzato, ci permetterà di conoscere e immedesimare in tutti i compagni di viaggio, facendoci dimenticare con chi avessimo intenzione inizialmente di giocare e spingendoci a completare sin da subito (o più in là) tutte le loro storie, d’altronde è da qui che il gioco prende il titolo di Octopath Traveler.
Un mondo insidioso quello di Orsterra
Chiaramente nel nostro viaggio tra una città e l’altra non mancheranno le insidie, cuore di ogni JRPG che si rispetti. Gli incontri casuali di mostri e bestie saranno all’ordine del giorno e daranno luogo ai classici combattimenti a turni che caratterizzano il combat system di Octopath Traveler. L’impostazione, seppur classica, lascia spazio a sostanziali novità nel genere, come lo scudo degli avversari, il boost di attacco accumulabile dai viaggiatori nella nostra compagnia e l’integrazione di alcune delle skill azione di viaggio o talento nel combattimento innovando un sistema ormai decisamente datato seppur caratteristico, ma senza alterarne la natura, così da accontentare contemporaneamente sia chi cerca l’innovazione che i puristi più accaniti.
Il combat system di Octopath Traveler
Un gioco per tutti? oppure il Dark Souls dei JRPG?
Ed è parlando di puristi che arriviamo ad un domandone che Octopath Traveler ci spinge a porci: per quale genere di pubblico è indicato questo titolo? Andiamo per gradi. Il titolo ha un’impostazione classica e, a differenza di molti titoli moderni anche dello stesso genere, non fa sconti di alcun tipo al giocatore. L’intero gioco è votato al grinding più sfrenato e all’attenzione nel building dei nostri personaggi e del loro skill-tree, pena l’impossibilità di proseguire in scontri e boss fight sin da subito impegnativi. L’esplorazione dell’ambiente in cerca di loot nascosto, la pazienza nel cercare di carpire le informazioni dagli NPC per risolvere sia main che side quest, possono portare a noia tutta quella fetta di giocatori che, non essendo adepta al genere, viene attratta dal titolo per la sua particolarità artistica senza curarsi di cosa si va ad affrontare in termini di gameplay puro. Ovviamente queste sono tutte considerazioni soggettive e non indicative del grado di difficoltà del gioco, che non richiede skill particolari se non di strategia e pianificazione delle azioni.
L’arte di Octopath Traveler
Parliamo ora di uno degli aspetti più succosi di questo titolo: il comparto grafico, o meglio, l’arte che c’è dietro. Come definito dagli sviluppatori, Octopath Traveler è in “HD-2D” un particolare stile grafico che combina gli sprite dei personaggi a 16 bit in stile SNES con ambienti poligonali e effetti ambientali ad alta definizione. Questo stile non solo rende Octopath Traveler unico nel suo genere, ma fa si che il titolo sia una vera e propria opera d’arte dalla quale non riusciamo a staccare gli occhi, il tutto accompagnato dal sublime comparto sonoro che non ha nulla da invidiare al più classico Final Fantasy, Chrono Trigger, Dragon Quest e chi più ne ha più ne metta.
Octopath Traveler: Recensione – L’ottava meraviglia del JRPG
Conclusioni
Il titolo ha catapultato l'intera community del gaming nell'era del classico JRPG su SNES ma senza dimenticare l'epoca in cui è stato sviluppato amalgamando il tutto in un'esperienza unica nel suo genere.
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