The Crew 2, nuovo capitolo della serie automobilistica open world di Ubisoft, è arrivato sugli scaffali da qualche settimana, ma abbiamo voluto prenderci tutto il tempo necessario per analizzarlo. Vediamo in questa recensione se è migliorato rispetto al primo capitolo.
The Crew ha rappresentato un punto di svolta per i titoli open world se si parla di ampiezza della mappa di gioco. Infatti, venivano proposti gli Stati Uniti nella loro interezza, senza barriere. Potevi selezionare il veicolo che meglio si sposava con la situazione e ognuno di essi aveva diversi assetti intercambiabili quasi istantaneamente. Tuttavia, non offriva grandi sfide dopo l’end game. Questo The Crew 2 si era ripromesso di migliorare il suo predecessore sotto tutti gli aspetti. Vediamo se Ubisoft e Ivory Tower sono riusciti nell’intento.
The Crew 2 Recensione
Cambio di rotta
The Crew 2 si distacca completamente dalla storia criminale immersa nel mondo delle corse illegali del primo The Crew per orientarsi più verso la legalità alla Forza Horizon. Infatti, questa volta non corriamo per arrestare l’assassino di nostro fratello, ma per conquistare follower e scalare le vette delle quattro categorie principali: Offroad, Freestyle, Pro Racing e Street Racing. La storia, quindi, è praticamente inesistente, con qualche dialogo atto a cementificare una precaria trama. Un passo indietro non da poco rispetto al passato che si fa sentire dopo qualche ora di gioco. È scomparso anche tutto quel focus sulle crew, tratto distintivo della serie. Non ci si può più arruolare in una fazione e gareggiare per farla prevalere nelle varie regioni d’America. Ora si guarda solo all’individuo. Anche le lunghissime corse che ci facevano sfrecciare dalla East Coast alla West Coast per quasi due ore sono parzialmente scomparse e sostituite con delle gare esclusivamente per Hyper Car. L’anima della serie, in qualche modo, sembra essere scomparsa.
Intercambiabile
Nuovi arrivati in The Crew 2 sono, invece, i velivoli e le imbarcazioni. Questi danno molta più varietà al gameplay e il fatto di poter passare da uno all’altro senza interruzioni durante la guida libera rende l’esperienza di gioco ancora più unica e divertente. Il sistema di guida è stato leggermente variato rispetto al precedente, raggiungendo un livello di guida arcade toccato da pochi altri giochi. Il che rende molto più spettacolari alcuni momenti, ma anche ridicoli altri. A volte, un marciapiede può decretare la sconfitta in una gara perché voi siete gli unici che vengono sviati da esso, mentre le altre auto continuano la gara come se nulla fosse. Stesso discorso per le collisioni e per le condizioni ambientali. Le altre auto, essendo controllate dal computer, conoscono le condizioni atmosferiche e sanno come gestire al meglio ogni situazione, mentre noi siamo lasciati a noi stessi. Non è la prima volta che accade in un gioco di guida, ma ultimamente l’intelligenza artificiale in essi è migliorata molto. Ci aspettavamo anche qui una maggiore “libertà” dal computer che, però, non c’è stata.
I dettagli che la fanno da padrone
In questo The Crew 2 è stato posto un grandissimo focus sulle condizioni meteo. Probabilmente per la prima volta in un gioco, le nuvole non sono incollate al cielo, ma possiamo passarci attraverso. Quindi, se c’è un temporale, prendendo il volo con l’aereo, possiamo superare la tempesta e vedere il cielo limpido, proprio come accadrebbe nella realtà. Tuttavia, il meteo non è effettivamente dinamico. Infatti, prima che le condizioni varino, c’è una piccola transizione video. Quindi non si metterà a nevicare mentre vi trovate per strada, ma dovrete guardare ogni volta questo caricamento. Inoltre, cosa che proprio non ci è andata giù, è il fatto che se nevica, si ricopre di neve tutta la mappa di gioco. Quindi ci saranno diversi strati di neve anche a Miami e al Gran Canyon. Cosa che invece abbiamo adorato è lo studio posto per realizzare l’acqua. Questa cambia il gameplay a seconda di dove ci si trova. In un lago sarà molto facile gareggiare dato che l’acqua è poco agitata, ma in mare aperto si verrà frenati dalle onde se non le si prenderanno per il verso giusto. Inoltre, se ci si ferma su un fiume, l’imbarcazione viene trasportata dalla corrente, mentre in un lago ciò non accade. Forse questo è l’elemento che è riuscito meglio ai ragazzi di Ivory Tower.
Salto di qualità
Rispetto al primo capitolo, The Crew 2 ha avuto un boost grafico veramente strabiliante. Ora i veicoli sono decisamente ben realizzati. Alcuni farebbero persino impallidire quelli presenti nella serie di Forza. Per quanto riguarda il mondo di gioco, il colpo d’occhio è interessante, ma se si scende nel dettaglio si iniziano a vedere alcuni difetti. Va anche detto, però, che la mappa è veramente vasta. Tuttavia, non sembra grande quanto quella del primo capitolo. Dato il cambiamento radicale che hanno dovuto apportare a causa dell’introduzione di nuovi mezzi di trasporto, probabilmente era l’unico modo per far girare tutto al meglio. Non lo consideriamo assolutamente una mancanza, anche perché è sempre meglio un gioco più piccolo (per quanto possa essere piccola la nuova mappa) ma stabile che uno enorme, ma instabile. Ciò che rende il titolo veramente bello da vedere è, però, il sistema di illuminazione. Il modo con il quale le luci al neon si infrangono contro la carrozzeria lucente delle auto è veramente magnifico. Anche il riflesso di insegne o la semplice, ma impressionante luce del tramonto che filtra tra i picchi dello Yosemite e si abbatte con tutta la sua intensità sul cofano rende questo gioco una gioia per gli occhi.
The Crew 2
6.7Reviewer
Pro
Il sistema di illuminazione veramente strabiliante
Lo studio su acqua e condizioni meteo
Il dettaglio grafico dei veicoli
Alcune gare molto divertenti
La libertà di movimento
Contro
La gestione fin troppo caotica di alcune corse
La storia inesistente rispetto al primo capitolo
Il meteo dinamico che tanto dinamico non è
La mancanza ti tanti elementi caratteristici di The Crew
Conclusioni
The Crew 2 è un gioco di guida arcade divertente, ma che non riesce nel suo intento. Voleva migliorare e riempire tutte le mancanze del suo predecessore, ma, come risultato, si è distaccato ancora di più da esso, risultando un gioco senza anima. Privato della sua essenza.
Tenace adoratore del mezzo cinematografico, cerco sempre un punto di vista fotografico in tutto ciò che mi circonda. Videogiochi, serie televisive, pellicole cinematografiche. Nulla sfugge al mio imparziale giudizio.