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Riverdale 3: gli omaggi ai cult del grande schermo

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Riverdale è senza dubbio uno degli show più seguiti e discussi del momento e il segreto del suo grande successo risiede soprattutto nella sua capacità di avventurarsi nella pop culture.

Il fortunato show dell’emittente The CW, puntata dopo puntata, sa come appassionare il suo pubblico, alimentando teorie e ipotesi sulla sua storia e i suoi personaggi. La ragione del successo di Riverdale, tuttavia, è da ricercare in un immaginario collettivo ben più ampio e articolato. La serie di Greg Berlanti ha un modo originale e interessante di elaborare e riproporre la pop-culture e non solo. Tutti gli episodi, sin dalla prima stagione di Riverdale, sono ricchi di riferimenti al mondo cinematografico, soprattutto quello degli anni Ottanta. Questi omaggi/easter egg, però, sono diversi da quelli che hanno reso popolare Stranger Things: a Riverdale, i personaggi stessi sono frutto di gustose combinazioni di figure-tipo della pop-culture. Il loro carattere, le loro azioni e alcuni loro hobby sono riferimenti irresistibili che catturano piacevolmente lo spettatore.

Riverdale 3×04: un concentrato di pop-culture

Se, nei primi episodi, la tendenza a citare cult era presente ma non così evidente, nella terza stagione di Riverdale questa tendenza diventa il motore stesso della storia fino a culminare in un intero episodio di citazioniThe Midnight Club. Lo spunto di partenza della trama della puntata è dichiaratamente The Breakfast Club, iconico film del 1985 diretto da John Hughes. La puntata ruota interamente intorno a un flashback che racconta un giorno di scuola ai tempi dei genitori di tutti i protagonisti dello show. Ogni genitore nella sua versione giovane è impersonato dall’interprete del figlio nella serie.

Anche in questo caso, lo show dimostra la sua grande cura per i dettagli, anche quelli impercettibili in un primo momento. Abbigliamento, colonna sonora e battute sono interamente basati su altri titoli cult. Non sfugge, allora, la scritta “Lover” sul gesso sul braccio di FP Jones, chiaro riferimento alla pellicola IT. Gli sguardi più attenti hanno saputo notare anche la grande somiglianza nel look del giovane Fred Andrews al personaggio di Luke Perry in Beverly Hills 90210: si tratto di un omaggio nell’omaggio visto che proprio il celebre attore idolo degli anni 9o interpreta Fred da adulto.

Riverdale e gli omaggi a Stephen King e a icone horror

E’ intuibile che l’universo immaginato da Stephen King non si sia limitato ad influenzare Riverdale solo con IT. La prigione in cui viene rinchiuso Archie all’inizio della terza stagione è un chiaro riferimento al carcere della leggendaria pellicola del 1994 Le ali della libertà, con Tim Robbins e Morgan Freeman. In Riverdale non manca, inoltre, l’intramontabile sequenza di due amici – in questo caso Archie e Jughead – che si allontano verso l’orizzonte passeggiando su delle vecchie rotaie. Si tratta ovviamente di Stand by Me – Ricordo di un’estate, film di Rob Reiner tratto dall’omonimo racconto di King.

Riverdale - Stand By Me

In Riverdale 3×06 con l’episodio Manhunter si torna a giocare con gli easter egg legati al cast dello show. Skeet Ulrich, FP Jones in Riverdale, riporta in scena, infatti, ben due sequenze del film che nel 1996 lo ha reso celebre, Scream. Sono la sua apparizione improvvisa alla finestra e la scena in cui una confezione di pop-corn si gonfia pericolosamente sui fornelli di casa Cooper. Un indizio sul nemico di Riverdale?

La seconda parte della terza stagione di Riverdale, in arrivo a gennaio, saprà sicuramente trovare altri cult da omaggiare. Nell’attesa si possono rivedere per la milionesima volta tutti questi titoli del piccolo e grande schermo!

 

 

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