I Maneskin hanno pubblicato una nuova traccia, “Torna a casa” e continuano a stupire sia i loro fan che i critici musicali, grazie a un pezzo che ha sonorità nostalgiche, quasi introspettive, mostrando un lato più maturo dei Maneskin e che stupisce proprio vista la giovane età dei quattro componenti della band.
A spiegare questo cambio di rotta è Victoria, la bassista dei Maneskin: “Ci sono sonorità diverse, ci piace mostrare al pubblico tutte le nostre sfaccettature”. Ricordiamo che la band romana ha trovato il successo e conquistato la ribalta, grazie alla partecipazione all’ultima edizione di X Factor, in cui i Maneskin si sono classificati secondi visto che ha conquistare la vittoria è stato il tenore siciliano, Lorenzo Licitra.
Proprio oggi è stato pubblicato il video di “Torna a casa”, la cui traccia era già disponibile su Spotify la scorsa settimana: il videoclip è stato prodotto da Tycho Creative Studio e le riprese si sono svolte a Villa Arconati, a Bollate. L’intero testo ruota attorno a una figura, Marlene e molta curiosità è nata attorno a questa fantomatica figura femminile, a chiarire di chi o cosa si tratti sono stati proprio i Maneskin: “Marlena è la venere del gruppo, la personificazione della nostra libertà, creatività, vita. “Torna a casa” è un pezzo da ascoltare ad occhi chiusi e mente aperta. Aprite la mente”.
Per i Maneskin non si tratta della prima traccia in italiano: infatti il singolo è stato anticipato dalla traccia “Morirò da re”, il cui video su Youtube ha quasi superato le 21 milioni di visualizzazioni. La band romana crede fortemente nella musica che crea e non rinnega il percorso che ha dovuto affrontare per arrivare a raggiungere questi obiettivi: a dimostrarlo è la scelta di promuovere l’uscita del nuovo pezzo nelle piazze, dove hanno mosso i primi passi. Infatti nei giorni scorsi i Maneskin si sono esibiti a Piazza del Popolo a Roma e qualche ora dopo ai Navigli, a Milano perché come dice Damiano, frontman dei Maneskin: “Siamo partiti dalla strada, e qui torniamo. Certo c’era un po’ meno gente di oggi».